Elefanti morti di sete in Zimbabwe: il cambiamento climatico colpisce anche la fauna selvatica

La siccità causata dal cambiamento climatico e da El Niño sta provocando la morte di numerosi elefanti nel Parco nazionale Hwange, in Zimbabwe. Gli esemplari adulti, che necessitano di circa 200 litri di acqua al giorno, sono costretti a spostarsi per trovare fonti d’acqua, andando incontro a rischi di vario tipo.
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Roberto Russo 28 Dicembre 2023

Più di 100 elefanti morti di sete da inizio dicembre: il triste resoconto arriva dal parco nazionale Hwange, in Zimbabwe, è un'oasi di biodiversità che ospita oltre 45.000 elefanti, circa la metà di tutti gli elefanti del Paese.

La colpa? Della siccità estrema che sta colpendo il continente africano mettendo a dura prova la sopravvivenza di questi mammiferi simbolo della natura.

La siccità è dovuta a una combinazione di fattori, tra cui il cambiamento climatico e il fenomeno di El Niño. Come è noto, El Niño è un'anomalia climatica che si verifica ogni 3-7 anni e che provoca un riscaldamento delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico.

Tale riscaldamento può avere un impatto significativo sulle precipitazioni in tutto il mondo, favorendo la siccità in alcune regioni e piogge eccezionali in altre.

Nel caso dello Zimbabwe, la siccità ha prosciugato le pozze d'acqua del parco Hwange, rendendo difficile per gli elefanti dissetarsi. Gli esemplari adulti hanno bisogno di circa 200 litri di acqua al giorno, una quantità impossibile da trovare in un ambiente così arido.

Un centinaio gli elefanti morti in un solo mese

Secondo i responsabili del parco, almeno 100 elefanti sono morti di sete dall'inizio del mese di dicembre (ricordiamo che gli elefanti non se la stanno passando bene, anche per via di una neurotossina batterica che ne ha decimata la popolazione).

I più colpiti sono gli animali giovani, anziani e malati, che non sono in grado di percorrere lunghe distanze per trovare acqua.

La siccità sta anche mettendo a rischio altre specie animali che popolano il parco, come leoni, rinoceronti e bufali: sono costretti a spostarsi in cerca di cibo e acqua, andando incontro a maggiori rischi di predazione e di collisioni con veicoli.

Le autorità locali stanno cercando di pompare acqua dai pozzi rimasti per fornire agli animali una fonte d'acqua vitale. Tuttavia, la scarsità di acqua rende difficile questa operazione.

La situazione è particolarmente grave perché la siccità potrebbe perdurare anche nel 2024. Se questo dovesse accadere, il numero di elefanti morti potrebbe aumentare notevolmente.

Salvare gli elefanti significa anche salvare noi stessi. Gli elefanti sono infatti importanti alleati nella lotta al cambiamento climatico. Attraverso le loro feci, disperdono i semi delle piante, che contribuiscono a diffondere le foreste che, a loro volta, assorbono la CO2 dall'atmosfera, riducendo l'effetto serra.

Fonte | WWF