Esposoma: la nuvola di sostanze che ci segue dappertutto

Ti segue dappertutto, senza che tu te ne accorga. L’esposoma è un insieme di germi, batteri, sostanze chimiche e inquinanti che ciascuno di noi si porta dietro, e che cambia in base all’ambiente esterno con cui si viene a contatto.
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Sara Del Dot 21 Ottobre 2018
* ultima modifica il 30/03/2021

L’indimenticabile ragionier Fantozzi aveva la “sua” nuvola, che lo tampinava sempre portando la pioggia nei momenti meno opportuni. Oggi, milioni di persone sono seguite costantemente dalla loro iCloud, una nuvola digitale che porta con sé foto, documenti, video, password, tenendole sempre a disposizione. Ma c’è un’altra nuvola che, di giorno e di notte, non ci lascia mai, che lo vogliamo oppure no. Si chiama esposoma, ed è la nostra riserva personale di batteri, germi, virus, funghi e sostanze chimiche che quotidianamente raccogliamo dall’ambiente esterno e che non ci lascia mai, anche dopo cinque docce e dieci lavatrici.

Cos’è l’esposoma

In termini generali, l’esposoma rappresenta il rapporto, l’interazione tra l’essere umano e l’ambiente circostante. Si concretizza in una nuvola di micro organismi che ci circonda e ci segue anche subito dopo esserci lavati, quando ci sentiamo più puliti che mai. Questi batteri sono di varia natura e il loro assortimento non è mai sempre uguale, anzi è molto dinamico. La composizione dell’esposoma, infatti, dipende da dove vai, con chi sei, in che genere di ambiente ti trovi. Tutti questi batteri, comunque, pare non costituiscano un pericolo, anzi, in alcuni casi possono essere addirittura benefici.

Un nuovo studio per capire meglio l’esposoma

Che l’esposoma esista e riguardi l’interazione dell’uomo con l’ambiente non è una novità. Tuttavia, questo fenomeno ha interessato molto la comunità scientifica, tant’è che il 20 settembre 2018 un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine ha pubblicato sulla rivista scientifica Cell uno studio che ha verificato la sostanziale differenza tra gli esposomi di ciascun individuo.

In pratica, i ricercatori, coordinati da Michael Snyder, capo della genetica della Stanford University, sono riusciti a mettere a punto un sistema di monitoraggio dell’esposoma di 15 persone diverse. L’osservazione è durata da 14 fino a 890 giorni e ha compreso spostamenti per più di 66 luoghi geografici.

I risultati dello studio hanno confermato l’estrema differenza tra esposomi di persone diverse, anche se vivono negli stessi luoghi geografici, e un insieme di caratteristiche che possono essere ricondotte alle abitudini di ciascuno e ai diversi ecosistemi con cui quotidianamente interagiscono, come ad esempio la vicinanza con piante e animali, il passaggio in strade molto trafficate, l’esposizione alla pioggia. Tra le sostanze identificate nei vari esposomi, sono stati anche trovati insetticidi ed elementi cancerogeni.

Fonte| Dynamic Human Environmental Exposome Revealed by Longitudinal Personal Monitoring pubblicato il 20 settembre 2018 su Cell

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