Un anno dopo: i 12 mesi che ci hanno cambiati per sempre

La pandemia è stato uno spartiacque. C’è un prima e c’è un dopo. Ciascuno di noi, a suo modo, ne uscirà cambiato. Ci saranno ricordi che resteranno per sempre con noi. Gesti che avremo acquisito. Nuovi modi di guardare la realtà che ci circonda. Cosa porterai per sempre dentro di te?
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Giulia Dallagiovanna 20 Febbraio 2021

Ti ricordi sicuramente cosa stavi facendo un anno fa in queste ore. Proprio queste, mentre un'anestesista di un paese che non avevi mai sentito nominare, Codogno, capiva per prima un fatto destinato a sconvolgere le vite di tutti: il Coronavirus era in Italia. E oggi, dopo 12 mesi interi, una cosa è certa: tu sei cambiato. Questa pandemia è stato uno spartiacque. Esiste un prima e un dopo. I suoi effetti li porteremo per sempre dentro di noi.

Forse oggi hai più paura delle malattie. O ti sei reso conto di quanto la vita possa essere fragile. Perché sì, è vero, i tuoi nonni hanno combattuto la guerra. Ma tu non avevi mai dovuto affrontare una crisi del genere.

Forse ci sono abitudini che non dai più per scontate. Il sapore di quella colazione al bar, dopo settimane di lockdown,

Forse hai rinnovato l'arredamento di casa. Per tanto tempo è stato poco più che un dormitorio e ora quegli spazi sono diventati così importanti.

Forse ti senti peggiorato, meno tollerante e più nervoso. Forse non hai mai litigato così tanto come in questo ultimo anno.

Quando finirà tutto questo, dovremo fare i conti con quello che saremo diventati. E cominciare a conoscerci di nuovo

Forse ti sei reso conto di chi presta davvero attenzione agli altri, e di chi invece si abbassa la mascherina "perché insomma non riesco a respirare". E li riconoscerai subito, anche dopo la pandemia.

Forse hai più rispetto del Pianeta su cui abiti, dopo aver capito che la pandemia è una conseguenza del suo sfruttamento senza limiti. O forse no perché, come sempre, ci penseremo poi.

Forse ti sei sentito sopraffatto dalla pioggia quotidiana di notizie e a un certo punto hai dovuto capire come si selezionino le fonti e le voci autorevoli.

Forse anche tu ti ricorderai per sempre lo sguardo di un medico che esce da un reparto Covid.

Forse qualche gesto rimarrà inconsciamente dentro di te. Allontanarti da chi starnutisce, ad esempio. Forse non sarà così immediato tornare ad abbracciare le altre persone. O forse lo farai di slancio, non appena sarà possibile. Di sicuro, quando sarà finito tutto questo, dovremo fare i conti con quello che saremo diventati. E ricominciare, lentamente, a conoscerci.

Foto di copertina: la dottoressa Annalisa Malara, l'anestesista che lavorava all'Ospedale Civico di Codogno quando è stato ricoverato il paziente uno italiano. È stata lei a decidere di andare contro il protocollo e sottoporlo a un tampone. Nella notte tra il 20 e il 21 febbraio 2020 arrivava l'esito: positivo al SARS-Cov-2.

Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…