Frances Arnold: il premio Nobel che ha messo da parte l’ambizione, per risolvere i problemi reali

Non ha seguito la strada tracciata dai colleghi, ha preferito cercare soluzioni ai problemi concreti del pianeta. E lo ha fatto trovando il modo per produrre biocarburanti e alternative ecosostenibili ai pesticidi. I suoi oltre 40 brevetti oggi vengono impiegati nei laboratori di tutto il mondo.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Giulia Dallagiovanna 10 Gennaio 2019

Avrebbe potuto seguire l'esempio dei suoi colleghi e cercare di scoprire come le strutture e le sequenze del Dna si traducono in proteine che portano avanti le funzioni chiave degli organismi. Ma la soluzione sembrava lontana e la biochimica Frances Arnold voleva risolvere problemi concreti, che aiutassero il mondo a vivere meglio. Per fare questo, scelse di studiare il mondo il cui la natura stessa era sempre riuscita a superare gli ostacoli: con l'evoluzione. E' così che la scienziata è diventa una dei vincitori del Premio Nobel per la Chimica 2018. Ma soprattutto è per questa ragione che ha fondato Gevo, una compagnia che produce biocarburanti, e Provivi, per trovare soluzione alternative all'utilizzo di pesticidi.

Non puoi ottenere sempre quello che vuoi, ma puoi sempre trovare quello che stai cercando con attenzione

Sembra essere questa la massima che l'ha guidata per tutta la sua vita, da quando da piccola il padre, il fisico nucleare William Arnold, le diceva che sarebbe potuta diventare chiunque avesse voluto. Quando nel 1979 si è laureata all'Università di Pittsburg era una delle poche donne ad aver studiato ingegneria meccanica e all'ambiente non ci pensava per nulla. La sua ambizione era diventare l'amministratore delegato di un importante multinazionale. Ma quelli furono gli anni della grande crisi petrolifera e dell'incidente alla centrale nucleare di Three Mile Island in Pennsylvania. Fu in quel momento che comprese come il mondo fosse in pericolo, così si gettò anima e corpo nella ricerca sulle energie rinnovabili.

Dopo un dottorato di ricerca in ingegneria chimica all'università della California e un post dottorato a Berkley, decise che il periodo della teoria era finito. Frances Arnold oggi è la co-inventrice di circa 40 brevetti, che hanno rivoluzionato il modo di procedere dei laboratori di mezzo mondo. Non le interessavano i riconoscimenti, voleva migliorare le cose. E questa è anche la ragione per la quale ha vinto il Nobel: la scoperta del metodo per l'evoluzione diretta degli enzimi.

Come spiega Focus, il meccanismo consiste nell'indurre mutazioni casuali nel Dna, così come accade in natura, e poi selezionare quelle adeguate, ripetendo il processo fino a quando non si raggiunge l'obiettivo richiesto dal settore del quale ci si sta occupando. E i campi sono i più svariati, dalla produzione di biocarburanti a quelli di agrofarmaci e medicine.

Ma siccome voleva partecipare attivamente nella lotta per un mondo più green, nel 2005 fonda Gevo, compagnia con base a Denver, nel Colorado. Qui si producono sostanze alternative al petrolio per essere usate principalmente come carburanti. Come? Utilizzando le piante, che per natura catturano l'anidride carbonica e la immagazzinano nella forma di carboidrati. I carboidrati estratti in seguito in prodotti chimici a base di carbonio e carburante. Non solo, ma le piante, che vengono coltivate in modo ecosostenibile, producono anche proteine, che la Gevo preleva e tratta in modo che vengano inserite all'interno del mercato dei prodotti alimentari. Insomma, l'azienda di Frances Arnold è anche riuscita a trovare un modo per nutrire il pianeta, lasciando in pace gli animali.

Non contenta, nel 2013 a Santa Monica (California) ha fondato Provivi, un'azienda impegnata nello sviluppo di metodi alternativi ai pesticidi. Il metodo impiegato in questo caso sfrutta lo stesso feromone che gli insetti usano per comunicare. Un po' come se le piante dicessero ai parassiti di andarsene. Un modo ecosostenibile per proteggere le coltivazioni.

Frances Arnold ha messo le sue capacità al servizio del pianeta, rinunciando, forse, a premi più facilmente raggiungibili. Alla fine, ha vinto il Nobel.