Gli salvano la vita con un trapianto in sequenza di microbiota fecale e poi di fegato: è la prima volta al mondo

Alle Molinette di Torino un intervento storico. Per la prima volta al mondo, infatti, è stato portato a termine un trapianto sequenziale di microbiota fecale e di fegato: il paziente, un uomo di 56 anni affetto dalla nascita da una malattia policistica con interessamento epatico e renale, ora sta bene e dopo una maratona di 120 è finalmente tornato a casa.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 19 Febbraio 2024
* ultima modifica il 19/02/2024

Per salvarlo serviva qualcosa di speciale: un intervento mai tentato prima. È esattamente ciò che gli specialisti dell’ospedale Molinette di Torino hanno messo in campo per aiutare un uomo di 56 anni affetto dalla nascita da una malattia policistica con interessamento epatico e renale.

Per la prima volta al mondo hanno eseguito doppio trapianto di microbiota fecale e poi di fegato, in una maratona medica di 120 giorni.

Tutto è iniziato nel mese di agosto 2023, quando l’uomo è stato trasferito dalla Nefrologia dell'ospedale Martini di Torino presso la Terapia Intensiva Epatologica dell'ospedale Molinette a causa di uno scompenso ascitico (quindi un eccessivo accumulo di liquidi nell'addome) e di uno stato settico.

Negli anni, infatti, la malattia policistica che lo accompagnava fin da sempre aveva gravemente danneggiato il corretto funzionamento dei reni costringendolo, alla fine, a convivere con una dialisi.

Non solo: il fegato era stato completamente sostituito da una serie di enormi cisti e aveva occupato un notevole spazio nella cavità addominale, arrivando a pesare addirittura 15 chilogrammi.

Una simile condizione aveva portato l’uomo a un grave stato di denutrizione e aveva favorito la colonizzazione intestinale da parte di batteri resistenti a qualunque terapia antibiotica ad oggi disponibile.

Di fronte a questo quadro clinico, i medici avevano stabilito che la priorità sarebbe stato il trapianto di fegato, ovvero l’organo salvavita, mentre quello di fegato sarebbe venuto solamente in seguito.

Ma la situazione si è velocemente aggravata. Le comorbidità già presenti e la colonizzazione intestinale da batteri super resistenti rischiavano di rendere inutile qualsiasi approccio chirurgico, per non parlare dei rischi legati ad eventuali infezioni post-trapianto.

Così, per salvare la vita all’uomo, i medici hanno pensato all’impossibile. O meglio: a qualcosa di mai tentato prima. Hanno dunque organizzato il trapianto di feci attraverso l’ingestione da parte del paziente di capsule: una metodica contraddistinta che permette la decolonizzazione dell’intestino da batteri altrimenti ad oggi intrattabili in circa 2 casi su 3.

L’utilizzo delle capsule per il trapianto di feci rappresentava l’unica via di somministrazione possibile a causa del notevole ingombro addominale che controindicava la classica somministrazione per via colonscopica.

Dopo aver organizzata in poche ore il trasferimento del paziente da Roma, i medici delle Molinette hanno dunque somministrato all’uomo circa 50 capsule di microbiota intestinale che nel giro di breve tempo hanno permesso la riduzione della carica batterica colonizzante l’intestino.

Ciò, a sua volta, ha consentito di attivare in lista trapianto fegato il paziente esattamente 12 giorni dopo il trapianto di microbiota fecale.

A fine novembre è stato trovato un fegato compatibile ed esattamente 100 giorni dopo dall'inizio del ricovero alle Molinette, l’uomo è entrato in sala operatoria.

Il trapianto ha richiesto la trasfusione di 18 unità di globuli rossi e di altrettante di plasma fresco ma è stato completato con successo. Così come il decorso post-operatorio, che non ha visto gravi complicanze.

Anzi, dopo solo 20 giorni dal trapianto l’uomo è tornato a casa, avendo anche ripreso una funzione renale tale da non necessitare per ora di dialisi.

Fonte | Ospedale Molinette di Torino

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.