I cammini dei briganti: 3 percorsi sulle tracce dei leggendari fuorilegge

Nel Lazio, in Abruzzo oppure in Calabria puoi riscoprire una storia che rimane sempre a margine rispetto alle cronache dei grandi avvenimenti del nostro Paese: quella del brigantaggio. Bande di fuorilegge, spesso considerati dei paladini che difendevano combattevano contro i padroni, che si nascondevano tra le montagne o lungo le zone di confine. Luoghi che puoi riscoprire attraverso tre itinerari.
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Rubrica a cura di Giulia Dallagiovanna
5 Settembre 2019

Figure diventate leggendarie, a metà tra eroi e fuorilegge, i briganti hanno fatto parte a pieno titolo della storia d'Italia e anche del processo di unificazione. Non sono però riportati sui libri di scuola e vengono citati di rado quando si parla delle grandi vicende che hanno travolto il nostro Paese. La loro infatti è una storia a margine, importante soprattutto per le popolazioni che più direttamente ebbero a che fare con loro, soprattutto lungo i territori di confine, dove si nascondevano queste figure misteriose. Mai considerati criminali, anche se compirono tantissimi atti di violenza ed erano specializzati in rapimenti e furti, nella cultura popolare erano quasi una sorta di partigiani. Combattevano infatti contro i padroni, che fossero gli spagnoli, lo Stato Pontificio o i Savoia. Volevano essere liberi, non dover rispondere a nessuna autorità, non dover sottostare alle leggi e alle tasse. Insomma, ora li si ricorda quasi come dei Robin Hood, anche se, a essere sinceri, la loro condotta era più simile a quella dei malviventi.

Ti affascinano, risvegliano le fantasie che avevi da bambino e la tua voglia di avventura. Nel tuo prossimo viaggio potresti vivere tutto questo: forse non sapevi che in Italia esistono ben tre itinerari di turismo lento che ti riporteranno sulle tracce dei briganti. Si trovano in Abruzzo, Lazio e Calabria, non sono troppo lunghi e possono essere percorsi da tutti. Scopriamoli insieme.

Il Cammino dei briganti in Abruzzo e Lazio

Dall'Abruzzo al Lazio completamente a piedi, lungo quella che alcuni secoli fa era la linea di confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie. Il Cammino dei briganti è in realtà un percorso di appena 94 chilometri, che può essere completato tranquillamente in sette giorni. Partirai da Sante Marie, un piccolo comune di circa mille abitanti in provincia de L'Aquila, a arriverai di nuovo lì, in una sorta di itinerario circolare. In mezzo, l'Appennino, che però non ti porterà mai oltre i 1300 metri di altitudine.

Il monte Velino, per il quale passa il Cammino dei briganti

In questi luoghi, circa 150 anni fa, scorrazzavano diverse bande, che attraversavano il confine ogni volta che temevano l'arresto in uno o nell'altro stato. La più famosa fu la Banda di Cartore, che agiva soprattutto tra la Val de Varri e la Valle del Salto, nei pressi dell'omonimo e suggestivo borgo di Cartore. Il loro nemico principale era in realtà l'esercito sabaudo, che stava conquistando via via l'intera Italia in nome dell'Unità. Per loro, nuovi padroni arrivati dal nord, che avrebbero semplicemente imposto ancora tasse e perpetrato ingiustizie, come sempre.

Oggi potrai conoscere i sentieri lungo i quali si sono mosse queste figure leggendarie, attraversare paesi piccolissimi ed essere ospitato in piccoli agriturismi e bed&breakfast a gestione familiare. Sul sito ufficiale trovi tutte le informazioni di cui hai bisogno prima di partire e qualche consiglio se decidi di vivere l'esperienza completamente all'avventura, magari dormendo in tenda.

Il Sentiero dei briganti nel Lazio

Laghi, campi coltivati, boschi e siti archeologici. Oltre a rovine di borghi e castelli che un tempo conobbero da vicino cosa significasse essere visitati da bande di fuorilegge. Il Sentiero dei briganti si estende interamente nel Lazio, precisamente nella zona dell'Alta Tuscia, tra la provincia di Viterbo e la Toscana. Cento chilometri divisibili in 5 tappe e percorribili senza troppe difficoltà, ad eccezione di alcuni tratti nei pressi di Ansuini. Il primo passo lo compirai nelle riserva naturale del monte Rufeno e completerai l'itinerario a Montalto, precisamente davanti al caratteristico punte a due arcate dell'Abbadia.

L’antica città di Vulci, lungo il Sentiero dei briganti

Se ami le rovine dei vecchi castelli o i siti archeologici, hai trovato il cammino che fa per te. Tra le cose che proprio non puoi perderti, ti segnalo l'antico borgo di Castro, centro dell'omonimo ducato e poi distrutto per volere di papa Innocenzio X nel 1649. La città non conobbe più nessun abitante e poco per volta la vegetazione si è impossessata di case e palazzi, senza che l'uomo sia mai intervenuto. E non puoi nemmeno mancare una visita alle necropoli etrusche di Pianezza e quella vicina detta dalle Cento camere. Infine, poco prima di giungere al traguardo, attraverserai il parco naturalistico di Vulci, con le rovine della cittadina etrusca. Templi, edifici pubblici e abitazioni che ti parleranno delle radici dell'Italia, molto prima che arrivasse l'Impero romano.

Il tuo interesse per i briganti invece dovrà portati alla chiesa di San Magno, costruita in pietra vulcanica e teatro di tantissimi scontri ed episodi di violenza. Erano le terre del celebre fuorilegge Domenico Tiburzi, ospitato dai contadini del luogo e poi ucciso dai Carabinieri per ordine di Giolitti. Se vuoi conoscere la sua storia e quella dei suoi predecessori dovresti visitare il museo del brigantaggio di Cellere. Sul sito Passaggi Lenti trovi diverse informazioni che potranno tornarti utili.

Il Sentiero del brigante in Calabria

Se abiti in Sud Italia o, semplicemente, vuoi scoprire questo territorio al di là delle più famose località turistiche, esiste un modo per farlo completamente a piedi. Il Sentiero del brigante si dipana tra l'Aspromonte e le Serre calabresi, un territorio dove, al tempo dei Borbone, si nascondevano i fuorilegge che avevano scelto una vita in clandestinità. In tutto, sono 140 chilometri, che possono essere percorsi, interamente oppure in parte, più o meno da tutti, poiché il dislivello e la difficoltà del percorso non sono eccessivi.

Stilo, al termine di uno degli itinerari del Sentiero del brigante

Inizia a Gambarie, in provincia di Reggio Calabria, e termina a Serra San Bruno. Tutti i nomi qui rimandano alla storia di queste bande leggendarie, capeggiate, tra gli altri, da Nino Martino, il "Cacciadiavoli", o Sonnino, entrambi passati alla storia come i protettori dei deboli e vendicatori dei torti subiti. Ma c'è una curiosità in più che forse ignoravi: qui aveva trovato rifugio anche Spartaco, il gladiatore che guidò la rivolta degli schiavi contro i Romani, e che fu poi sconfitto dal console Marco Licinio Crasso.

Una zona, quella dell'Aspromonte, che per lungo tempo veniva considerata ostile e impenetrabile, e che invece ha tanto da raccontare: residenze di nobili, villaggi minuscoli, antiche tradizioni che rivivono a ridosso del Mediterraneo, che per millenni ha favorito lo scambio culturale e la commistione tra i popoli. Anche l'aspetto naturalistico diventa protagonista, tramite un sentiero che si articola in buona parte attraverso i boschi e passa attraverso la Vallata dello Stilaro. Sul sito ufficiale puoi trovare tutto quello che vuoi sapere.

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Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…