I cani possono fiutare il tumore alla prostata, lo ha dimostrato uno studio britannico

L’associazione Medical Detection Dogs ha provato a sottoporre a due cani da fiuto alcuni campioni di urina provenienti da pazienti affetti da cancro alla prostata e altri che soffrivano di diverse patologie alla stessa ghiandola. Gli animali hanno individuato i malati oncologici con una precisione superiore al 70%.
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Giulia Dallagiovanna 5 Marzo 2021
* ultima modifica il 26/03/2021

Sviluppiamo esami diagnostici e indagini strumentali sempre più avanzati. E questo naturalmente è un ottimo presupposto per giungere a diagnosi sempre più precoci. Ma non dobbiamo dimenticarci che anche la natura è un alleato prezioso per la nostra salute e per individuare prima le patologie di cui soffriamo. In particolare, i cani, grazie al loro fiuto, sembrano essere particolarmente utili, al punto che potrebbero diventare il tuo primo segnale d'allarme. È già stato dimostrato che attraverso il suo naso il cane è in grado di percepire la presenza di un tumore ai polmoni, ma un nuovo studio pubblicato su PlosOne ha scoperto come l'animale possa odorare anche il cancro alla prostata, soprattutto quando ha già raggiunto uno stadio avanzato.

Uno dei problemi di questa patologia infatti è che i sintomi non compaiono subito e quindi potresti non accorgerti che nella tua prostata si sta formando una massa maligna. Si tratta però di una tra le forme di neoplasia più diffuse tra gli uomini che vivono nei Paesi industrializzati e la seconda causa di morte per tumore.

Una volta inquadrata la questione, vediamo come ti possono aiutare i cani. Prima di tutto, alcune molecole prodotte dalla massa tumorale raggiungono il naso dell'animale che dunque avvertirà un odore anomalo. La Medical Detection Dogs, un'associazione britannica che si occupa proprio di addestrare i nostri amici a quattro zampe nel riconoscere i diversi sentori delle malattie, ha quindi deciso di provare a sottoporre a due cani da fiuto alcuni campioni di urina. Alcuni di questi provenivano da pazienti affetti da cancro alla prostata, mentre altri da persone che soffrivano di altre malattie della ghiandola.

Se i risultati fossero confermati, i cani potrebbero supportare l'esame che misura l'antigene prostatico specifico

Le conclusioni sono state davvero buone. Nel 71% dei casi, i cani si sono accorti quando l'urina apparteneva a un malato oncologico, mentre hanno ignorato quelli appartenenti al gruppo di controllo nel 73% dei casi. Non solo, ma gli animali sembrano insistere di più di fronte a campioni di persone con un tumore grave. Gli autori dello studio hanno parlato di risultati incoraggianti, che potrebbero supportare l'esame del sangue che misura l'antigene prostatico specifico (PSA) ed evitare così di dover ripetere questo controllo ogni anno.

Al momento però non troverai ancora dei cani ad accoglierti nell'ambulatorio del medico in sostituzione di prelievi e siringhe. Ma questo studio può già esserti utile nella vita quotidiana. Come? Bè, se noti che il tuo cane tende ad annusare con insistenza una parte specifica del tuo corpo, forse dovresti parlarne con il tuo medico e magari sottoporti a qualche esame di routine. Potrebbe aver ragione il tuo amico peloso.

Fonte| "Feasibility of integrating canine olfaction with chemical and microbial profiling of urine to detect lethal prostate cancer" pubblicato su PlosOne il 17 febbraio 2021

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