I casi di miocardite e il vaccino di Pfizer: cosa sappiamo finora

In Israele sono emersi 275 casi di miocarditi su oltre 5 milioni di persone che avevano ricevuto la seconda dose. Altre segnalazioni arrivano da Stati Uniti e Canada, ma nella maggior parte dei casi si è trattato di sintomi lievi e i pazienti ora stanno bene. Per questo motivo, la sicurezza o i benefici del vaccino non sono assolutamente in discussione.
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Giulia Dallagiovanna 28 Aprile 2021
* ultima modifica il 09/06/2021

Aggiornamento del 09/06/2021

"Le rare miocarditi forse legate alla vaccinazione Pfizer riscontrate su alcuni giovani in Israele sembrano lievi e si risolvono in poche settimane". La dichiarazione del direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza riassume bene la situazione e le segnalazioni che sono arrivate, per la verità da più di un Paese.

Cominciando proprio da Israele, il primo a registrare questi eventi avversi in seguito alla vaccinazione con la soluzione di Pfizer-BioNTech, il ministro della Salute ha confermato la rilevazione di 275 casi su oltre 5 milioni di persone vaccinate, tra dicembre 2020 e maggio 2021. A questi si aggiunge qualche caso di pericardite: di nuovo un'infiammazione, ma in questo caso diretta contro il pericardio, la membrana che avvolge e protegge il cuore. Le notizie che abbiamo finora però sono assolutamente rassicuranti: nel 95% delle situazioni i sintomi erano lievi e hanno richiesto solo pochi giorni di ricovero in ospedale.

Dagli Stati Uniti arriva poi la segnalazione di 7 casi, di cui si parla in modo approfondito in uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics. Qui si descrivono i sintomi manifestati tra cui dolore al petto, febbre, affaticamento, nausea e difficoltà respiratoria. Infine abbiamo i 25 casi del Canada, tra miocarditi e pericarditi, resi pubblici proprio dalla Public Health Agency del Paese. La popolazione vaccinata qui è pari a 26 milioni di persone.

Comune denominatore di tutte queste diagnosi e che, nella maggior parte delle volte, sono state fatte su maschi di un'età compresa tra i 14 e i 30 anni. E, più ancora nello specifico, da Israele si parla di una prevalenza nella fascia 16-19 e in seguito alla seconda dose. Dal momento che i sintomi erano lievi, sono stati trattati in tempo e i ragazzi oggi stanno bene, gli esperti continuano a ribadire la sicurezza del vaccino e come i benefici superino di gran lunga i rischi. Queste segnalazioni, però, ti avvertono di recarti subito al pronto soccorso se avverti uno dei segnali di cui abbiamo parlato prima in seguito alla somministrazione. Allo stesso modo, i medici dovranno avere un'attenzione in più per questi casi.

Articolo del 28/03/2021

In Israele sono emersi rari casi di miocardite in persone vaccinate con Pfizer-BioNTech. Non ci sono ancora documenti ufficiali, dal momento che l'indagine del Ministero della Salute israeliano è tuttora in corso. Per questo motivo, ogni supposizione deve essere presa con le pinze. Proveremo però a capire cosa stia succedendo sulla base delle poche informazioni che abbiamo a disposizione. È bene chiarirlo subito: qualsiasi sia la conclusione delle autorità, non è in dubbio la sicurezza del vaccino. Oggi infatti siamo al corrente di soli 62 casi in oltre 5 milioni di persone vaccinate con la seconda dose. Non solo, ma tra questi pazienti, 60 sono già stati dimessi dall'ospedale e stanno bene.

I casi di miocardite

Dopo le dovute premesse, quindi, vediamo cosa sappiamo al momento. Il 23 aprile The Times of Israel afferma di essere al corrente di alcuni dettagli contenuti in un report del Ministero della Salute non ancora pubblicato. Il documento riguarderebbe gli effetti collaterali del vaccino di Pfizer-BioNTech, l'unico utilizzato nel Paese, e parlerebbe in particolare di alcuni casi di miocardite che si sono verificati soprattutto in uomini con meno di 30 anni. Il quotidiano online aggiunge che non è stato dimostrato un collegamento tra il vaccino e l'infiammazione cardiaca, ma che le autorità sanitarie hanno voluto indagare più a fondo.

I numeri riportati sono di 62 casi totali, 56 dei quali sopraggiunti in seguito alla seconda dose. Purtroppo, si sono verificati due decessi: una donna di 22 anni e un uomo di 33, entrambi sarebbero stati in buona salute prima della vaccinazione. È però importante sapere e va assolutamente sottolineato come gli altri 60 siano stati dimessi dall'ospedale e siano in buone condizioni di salute.

Cos'è la miocardite

La miocardite è l'infiammazione del miocardio, il muscolo che permette al tuo cuore di battere. Potrebbe colpirti in forma lieve o più grave, ma l'importante è sempre intervenire con tempestività per evitare un danno permanente all'organo più importante che possiedi. Il rischio, tra gli altri, è quello di incorrere in uno scompenso cardiaco. Va sottolineato, soprattutto in questa situazione, che si tratta di una patologia più frequente tra le persone giovani.

La miocardite è un'infiammazione del miocardio e colpisce più frequentemente le persone giovani

Come accorgersene? Per la verità non è semplice, dato che compare spesso in forma asintomatica. Tieni però presente che potrebbero sopraggiungere manifestazioni specifiche, legate alla causa della miocardite. Ad esempio, un generale e anomalo senso di spossatezza, dolore al petto, gonfiore agli arti inferiori provocato da un ristagno di liquidi e così via.

Vi sono inoltre diversi fattori che possono provocare questa infiammazione e che, non è da escludere, potrebbero essere anche all'origine di alcuni dei 62 casi sotto indagine. Sto parlando soprattutto di virus, ma anche di malattie autoimmuni, alcuni farmaci e l'abuso di alcol.

Una parziale buona notizia è che conosciamo la cura e se si interviene subito è possibile guarire, senza il rischio di aver riportato danni permanenti. Certo, non è una bella esperienza e soprattutto potrebbe costringerti a cambiare alcune abitudini nel tuo stile di vita.

Il legame con il vaccino

Queste miocarditi sono state provocate o in qualche modo favorite dal vaccino? Al momento non vi è nessuna certezza in proposito e le indagini sono in corso. L'agenzia di stampa Reuters riporta alcune dichiarazioni fatte durante un'intervista radio da Nachman Ash, il commissario per la pandemia, nelle quali conferma l'insorgenza di "alcune decine di miocarditi" soprattutto in seguito al secondo inoculo. Aggiunge poi che: "Il Ministero della Salute sta valutando se ci sia stato un anomalo incremento dei casi e se questi ultimi siano riconducibili in qualche modo al vaccino".

Tradotto, non si è ancora sicuri che il numero delle miocarditi emerse sia maggiore rispetto a quanto accadeva negli scorsi anni, quando il Covid-19 e i vaccini anti-Covid nemmeno esistevano. Anzi, Ash ha specificato che: "Potrebbe essere difficile stabilire se vi sia un nesso tra farmaco e infiammazione cardiaca, la quale può essere causata da tantissimi fattori. Inoltre, l'incidenza sembra essere in linea con quella degli scorsi anni". Di nuovo, la possibilità è quella di trovarsi di fronte a sfortunate coincidenze.

L'azienda farmaceutica intanto ha dichiarato di essere in contatto diretto con il Ministero della Salute israeliano e di non avere notizie di altri casi di miocardite emersi negli altri Paesi in cui il vaccino viene utilizzato. Per completezza, è giusto anche notare che la fascia 20-35 anni è praticamente l'ultima a poter ricevere la vaccinazione ed è quindi probabile che in diversi Stati non stia ancora accadendo.

In ogni caso, dovremo attendere i risultati dell'indagine delle autorità sanitarie israeliane per capire meglio cosa stia accadendo. Anche la Food and Drug Administration, l'ente americano che regola l'approvazione e il commercio dei farmaci, ha ricevuto tutta la documentazione e sta eseguendo una sua personale verifica. Insomma, i controlli ci sono tutti, gli eventi avversi, qualora fossero confermati, sarebbero comunque molto rari e ad oggi non ci sono ragioni per non ritenere sicuro il vaccino di Pfizer.

Anzi! I dati che ci arrivano da Israele sono impressionanti, in positivo: con metà della popolazione che ha ricevuto anche la seconda dose, i nuovi casi sono calati del 97% (se ne contano al massimo un centinaio al giorno) e i decessi del 99%. Non muoiono più di due persone al giorno a causa del Covid. In Italia, solo ieri, sono stati 373.

Fonte| Reuters

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