In Campidoglio la giunta comunale romana, guidata dal sindaco Roberto Gualtieri, si spacca sulla fascia verde. La maggioranza non trova un accordo sui parametri che riguardano la nuova delibera sull'estensione della nuova Ztl, che prevede l'installazione di 51 nuovi varchi in tutta Roma. I consiglieri comunali e regionali di "Alleanza Verdi/Sinistra italiana" hanno infatti scritto una lettera a Roberto Gualtieri, con la quale chiedono che il piano sulla fascia verde sia revisionato insieme alle istituzioni competenti.

La lettera, pubblicata sui social di alcuni consiglieri di Av/SI, inizia così: "Caro Sindaco,troviamo una soluzione. Insieme, per tutelare la salute e senza penalizzare chi è a basso reddito.Abbiamo deciso di scriverle per chiedere di revisionare, insieme alle istituzioni competenti, il piano sulla nuova fascia verde che, come avrà verificato, non è stato compreso e sta generando forti tensioni sociali". Secondo una fetta della maggioranza quindi, con l'attuale piano si rischierebbe di aumentare enormemente la distanza tra la cittadinanza e le ragioni della transizione ecologica.

Chiedono quindi che le misure presenti nell'attuale piano vengano accompagnate dal potenziamento del trasporto pubblico attuale, dall'estensione della mobilità condivisa che oggi si ferma ai quartieri più vicini al centro e dall'accelerazione della costruzione della nuova rete di mobilità su ferro. Senza queste misure, per Av/SI è da rendersi necessaria una revisione delle tempistiche dell'attuazione della nuova fascia verde Ztl. Chiedono inoltre una strategia complessiva, che riguardi anche interventi su tutti i grandi centri di emissioni inquinanti "a partire, ad esempio, dai sistemi di riscaldamento civili ed industriali obsoleti e non solo sulla mobilità urbana".

Per i consiglieri inoltre sono necessari incentivi per l’acquisto di veicoli di ultima generazione e di sistemi retrofit, ovvero degli strumenti che permettono la trasformazione di un'auto con motore endotermico in una con motore elettrico.

Si tratta quindi di una richiesta non in controtendenza con le politiche green portate avanti dai Verdi e da Sinistra italiana, ma di una richiesta nell'ambito di una "Just Transition", ovvero transizione giusta, che chiede alle istituzioni di evitare che i costi e gli effetti della conversione ecologica non ricadano sulla fascia di popolazione con un reddito basso o medio.