I danni dell’inquinamento raggiungono i bambini durante la gravidanza

I bambini ancora nel grembo della madre potrebbero subire negativamente gli eccessi di calore a cui vengono sottoposti a causa del cambiamento climatico. Questo provoca un aumento del rischio di nascere con patologie cardiache congenite. È quanto emerge da uno studio pubblicato il 30 gennaio 2019 sul Journal of American Heart Association.
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Sara Del Dot 24 Marzo 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

L’inquinamento e i cambiamenti climatici che comporta possono fare molto male ai bambini, ancora prima che vengano al mondo. Lo dimostra un nuovo studio pubblicato dalla American Heart Association sulla sua rivista scientifica Journal of American Heart Association.

In questa ricerca emerge come i cambiamenti climatici possano provocare ondate di calore che colpiscono la madre, e quindi il feto, rendendo quest’ultimo più predisposto a nascere con cardiopatie congenite e malformazioni del cuore. Preoccupati per i loro figli, i ricercatori americani hanno effettuato una proiezione delle future nascite negli Stati Uniti dal 2025 al 2035, calcolando le giornate in cui il calore risulterà eccessivo. I risultati sono decisamente allarmanti: l’aumento delle temperature potrebbe far nascere fino a 7.000 bambini con cardiopatie pediatriche congenite nell’arco di 10 anni in otto stati rappresentativi, quali Arkansas, Texas, California, Iowa, North Caroline, Georgia, New York e Utah.

Anche in precedenza erano stati condotti studi che rilevavano il fatto che l’eccessiva esposizione al caldo della madre provocava problemi ai figli. Ma in che modo? Perché temperature troppo alte possono arrivare anche a uccidere le cellule fetali e alterare proteine termosensibili importanti per lo sviluppo del bambino quando ancora si trova nel grembo della madre.

Si tratta dell’ennesima conseguenza estremamente preoccupante dell’inquinamento e del riscaldamento globale sulla tua salute (e su quella dei tuoi figli) e dovrebbe rappresentare un motivo più che sufficiente per agire tempestivamente sul climate change e sulle emissioni nocive derivate da smog e dall’utilizzo di combustibili fossili per produrre energia.

Il consiglio dell’autore del nuovo studio, il professor Shao Lin, è di evitare situazioni di caldo estremo nel periodo che va dalle 3 alle 8 settimane dal concepimento, che rappresenta un momento critico per quanto riguarda lo sviluppo del bambino.

Fonte | "Climate change may increase congenital heart defects", pubblicato su Journal of the American Heart Association il 30 gennaio 2019.

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