I ricercatori hanno scoperto una nuova popolazione di staminali “super efficienti”: sono i nuovi alleati contro le infezioni virali?

Un team di scienziati del Bambino Gesù di Roma e dell’Università di Genova ha scoperto due nuovi tipi di staminali presenti in grandi quantità nel sangue di pazienti affetti da infezioni virali. Una volta estratte e coltivate in laboratorio, queste sarebbero in grado di produrre le cellule deputate alla difesa del nostro organismo, le cosiddette “natural killer”, in maniera copiosa e soprattutto in tempi più rapidi rispetto ai naturali processi di ricambio.
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Kevin Ben Alì Zinati 19 Febbraio 2021
* ultima modifica il 09/03/2021

C’è una nuova strada, una scorciatoia come l’hanno definita i ricercatori che l’hanno scoperta, per ripopolare il sistema immunitario con le truppe di difesa necessarie a contrastare virus e agenti patogeni. Si tratta delle nuove cellule staminali super-efficienti. Come hanno scritto sulle pagine della rivista Journal of Allergy and Clinical Immunology, i ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e dell’Università di Genova hanno individuato staminali che, una volta isolate e coltivate in laboratorio, sono in grado di moltiplicarsi e, in sole 3 settimane, dare vita a nuove cellule “natural killer” mature e altamente efficaci contro tumori e virus.

Le forze speciali del tuo organismo

Vengono definite “natural killer” e sono cellule coinvolte nell’azione di difesa che il tuo organismo mette in atto nel momento in cui vi è un’infezione virale in corso oppure contro la crescita dei tumori e la diffusione delle metastasi. Sono generate dalle staminali presenti nel tuo organismo ma restano in vita pochi giorni e per questo necessitano di un ricambio costante.

Secondo i ricercatori ci sono delle condizioni che richiedono al tuo organismo un impegno maggior di queste cellule natural killer: sto parlando di infezioni virali e altre malattie infiammatorie. Per rispondere a questo fabbisogno, la produzione di natural killer da parte delle staminali si attiva ma prima di ottenere cellule mature e quindi pronte servono diverse settimane: un tempo che, come puoi immaginare, deve fare i conti anche con l’aggressività e la velocità di evoluzione del virus.

I nuovi alleati

Per provare a velocizzare i tempi di produzione delle cellule natural killer, i ricercatori hanno messo in campo uno studio coinvolgendo pazienti pediatrici e adulti affetti da HIV, epatite C e infezione da citomegalovirus, un virus molto diffuso pericoloso soprattutto per persone con il sistema immunitario compromesso.

Dai campioni di sangue prelevati, il team ha rintracciato grandi quantità di due nuovi tipi di cellule staminali. Nel primo tipo sono presenti tre proteine (la CD34, che permette di identificare tutte le cellule staminali del sangue e le proteine DNAM-1 e CXCR4 che controllano l’attivazione e la migrazione delle cellule), nel secondo tipo, invece, non è presente la proteina CD34 che la rende così difficile da individuate come staminale.

Per una peculiare combinazione di molecole sulla sua superficie cellulare, però, queste nuovi staminali si sono rivelate capaci di originare cellule natural killer mature e pronte all’azione in pochissimo tempo. Non solo: molte delle natural killer prodotte da queste nuove staminali avrebbero anche un particolare recettore (la proteina NKG2C) che permette di riconoscere il citomegalovirus e bloccarne la replicazione.

All’orizzonte, secondo i ricercatori, ci potrebbe essere lo sviluppo di farmaci capaci di indurre un’elevata proliferazione di nuove natural killer direttamente nei pazienti.

Fonte | Ospedale Bambino Gesù di Roma

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