I sorrisi della terra: le buche che stanno proteggendo l’Africa dalla siccità

Si chiamano i “Sorrisi della Terra” e hanno fatto rifiorire 750 ettari di suolo in una delle zone più aride del mondo. Mentre a causa del riscaldamento globale, l’area del Kuku a sud del Kenya, si sta trasformando in un deserto rosso. Queste gigantesche forme, scavate nel terreno seminato, stanno invece riducendo l’effetto di riscaldamento del suolo con un effetto positivo sul microclima della zona e dell’intero pianeta.
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Video Storie 31 Marzo 2022

Potrebbero aiutare a ristabilire oltre 2 miliardi di ettari degradati nel mondo, cioè quasi 2 volte la misura dell’Europa. Si chiamano “Sorrisi della Terra” e in soli dieci anni hanno fatto già rifiorire 750 ettari di suolo in una delle zone più aride del mondo. A causa del riscaldamento globale, l'area del Kuku, a sud del Kenya negli ultimi vent'anni si è trasformata da una delle zone più ricche di vegetazione al mondo, in un cimitero di crepe sconvolto dalla siccità. La fauna ad esempio, che contribuisce al fabbisogno di oltre 7 milioni di persone è diminuita drasticamente. L'area, abitata perlopiù da Maasai, una tribù che ancora vive combattendo con le lance e che ha come unica fonte di reddito ciò che offre la terra, sta infatti rischiando di sparire. I Maasai agli inizi del ‘900 hanno stipulato un accordo con i coloni inglesi per continuare a vivere nella loro area protetta, ma se all’epoca sono riusciti a difendere la loro casa, oggi rischiano di perdere tutto a causa di chi, per promuovere il progresso, ha rotto l’equilibrio del clima accelerando il riscaldamento globale. Ma grazie all'idea di una ONG olandese che si occupa di combattere il cambiamento climatico, le cose stanno cambiando.

La pratica delle mezzelune promossa da Justdiggit, nasce infatti proprio con l'idea di combinare le abitudini tradizionali delle persone del posto alle nuove tecnologie, lasciando intatti gli equilibri. Quando il terreno è molto arido e duro, come in quelle zone, l’acqua piovana ha più difficoltà a essere assorbita. Queste gigantesche forme scavate nel terreno seminato con l’aiuto della comunità dei Maasai, invece, funzionano come dei veri e propri bacini che intrappolano l’acqua piovana. In questo modo, l'acqua ha più tempo per infiltrarsi nel terreno seminato e fa rifiorire i bacini e le aree circostanti. Di fatti, un terreno ricco di vegetazione ha un effetto positivo sul microclima della zona perché contribuisce a immagazzinare CO2 riducendo l’effetto riscaldamento del suolo.

Finora la comunità Maasai ha scavato solo nella regione del Kuku 150 mila bacini idrici e istituito 5 banche di semi. Ma nel frattempo il progetto è cresciuto e ha coinvolto anche altre zone dell'Africa del Sud, come la Tanzania, fino a trasformare Justdiggit in un movimento di restaurazione del paesaggio globale senza precedenti che ha la missione di ispirare tutto il mondo a prendere parte di un cambiamento che, oltre che possibile, è sempre più necessario.