Il congedo per i neopapà è obbligatorio, ma lo si guarda ancora con sospetto

Sono 7 i giorni che un papà può prendersi per rimanere a casa con il figlio appena nato. Le nuove generazioni sembrano più propense a vedere questa possibilità come un’opportunità, mentre per molti rimane strano che un uomo voglia passare del tempo in famiglia. Siamo ancora vittima di ruoli che sono così impressi nella nostra mente da non riuscire a liberarcene.
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Rubrica a cura di Giulia Dallagiovanna
23 Marzo 2020

In Italia sono 7, in Finlandia 63. Sto parlando dei giorni di congedo che i neopapà possono prendersi quando arriva un figlio. Certo, nel primo caso sono obbligatori, nel secondo facoltativi, ma è evidente come nel nostro Paese siamo ancora un passo indietro. Continua insomma a sembrarci strano che anche l'uomo non solo possa, ma voglia passare un po' di tempo con il nuovo arrivato.

Anche a te magari darà capitato di ascoltare una conversazione di questo tipo: "Ciao! Ah, sei da sola. E tuo marito dov'è?" "A casa con i bambini" "Che bravo!". Che bravo che oltre ad aver fatto i figli se ne prenda anche cura? È questo che intendiamo? E per indicare questa curiosa categoria di uomini abbiamo anche coniato un termine specifico: "mammo". E pensare che esisteva papà, che vuole dire esattamente la stessa cosa, solo con meno stupore nel significato.

Per fortuna, le generazioni cambiano e oggi, soprattutto tra i più giovani, sembra che ci si faccia molti meno scrupoli a dichiarare la propria voglia di stare in famiglia, anche se non si porta la gonna. Le richieste di congedo paterno sono aumentate negli ultimi anni e chi rimane qualche giorno a casa non viene più visto come una femminuccia o uno scansafatiche.

Di strada da fare, però, ce n'è ancora tanta. Non riusciamo ancora ad accettare che anche il sesso maschile provi delle emozioni un po' più profonde di: "Quella lì è proprio figa". Non tolleriamo che piangano, che si inteneriscano, che abbiano voglia di paternità. E non lo facciamo perché viviamo in una società ancora profondamente maschilista. Uomini e donne hanno ruoli ben precisi da occupare, ruoli che sono cosi tanto impressi nella nostra mente che non riusciamo a liberarcene.

Uomini e donne hanno ruoli ben precisi e li abbiamo assimilati così bene che non riusciamo a liberarcene, nemmeno volendo

Quindi le donne sono ancora emotive perché piangono, mentre gli uomini diventano aggressivi così, perché sono maschi. Le donne sono materne, ti coccolano, invece i papà sono quelli che sgridano e che impongono la disciplina. E rimaniamo fregati entrambi perché nessuno può essere se stesso.

Perciò, se sei un uomo, svergògnati e vivi il congedo per neopapà con la felicità di chi ha appena accolto un nuovo nato in casa. Non ha importanza quello che pensano i tuoi colleghi. Se le perdi, queste sensazioni non te le potrà restituire nessuno di loro.

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Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…