In Italia sono 7, in Finlandia 63. Sto parlando dei giorni di congedo che i neopapà possono prendersi quando arriva un figlio. Certo, nel primo caso sono obbligatori, nel secondo facoltativi, ma è evidente come nel nostro Paese siamo ancora un passo indietro. Continua insomma a sembrarci strano che anche l'uomo non solo possa, ma voglia passare un po' di tempo con il nuovo arrivato.
Anche a te magari darà capitato di ascoltare una conversazione di questo tipo: "Ciao! Ah, sei da sola. E tuo marito dov'è?" "A casa con i bambini" "Che bravo!". Che bravo che oltre ad aver fatto i figli se ne prenda anche cura? È questo che intendiamo? E per indicare questa curiosa categoria di uomini abbiamo anche coniato un termine specifico: "mammo". E pensare che esisteva papà, che vuole dire esattamente la stessa cosa, solo con meno stupore nel significato.
Per fortuna, le generazioni cambiano e oggi, soprattutto tra i più giovani, sembra che ci si faccia molti meno scrupoli a dichiarare la propria voglia di stare in famiglia, anche se non si porta la gonna. Le richieste di congedo paterno sono aumentate negli ultimi anni e chi rimane qualche giorno a casa non viene più visto come una femminuccia o uno scansafatiche.
Di strada da fare, però, ce n'è ancora tanta. Non riusciamo ancora ad accettare che anche il sesso maschile provi delle emozioni un po' più profonde di: "Quella lì è proprio figa". Non tolleriamo che piangano, che si inteneriscano, che abbiano voglia di paternità. E non lo facciamo perché viviamo in una società ancora profondamente maschilista. Uomini e donne hanno ruoli ben precisi da occupare, ruoli che sono cosi tanto impressi nella nostra mente che non riusciamo a liberarcene.
Quindi le donne sono ancora emotive perché piangono, mentre gli uomini diventano aggressivi così, perché sono maschi. Le donne sono materne, ti coccolano, invece i papà sono quelli che sgridano e che impongono la disciplina. E rimaniamo fregati entrambi perché nessuno può essere se stesso.
Perciò, se sei un uomo, svergògnati e vivi il congedo per neopapà con la felicità di chi ha appena accolto un nuovo nato in casa. Non ha importanza quello che pensano i tuoi colleghi. Se le perdi, queste sensazioni non te le potrà restituire nessuno di loro.