Il giudizio su chi non vuole figli: una scelta che è ancora un tabù

Non mi riferisco tanto a chi ha un lavoro precario o a chi soffre di problemi di infertilità, ma proprio alle persone, pur avendone tutti i presupposti, hanno deciso di non avere bambini in famiglia. Esistono, ma si nascondo perché le accuse di egoismo e di scarsa lungimiranza sono dietro l’angolo.
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Rubrica a cura di Giulia Dallagiovanna
13 Aprile 2020

Se sei donna e devi affrontare un colloquio di lavoro, sai che in qualche modo quella domanda potrebbe venire fuori: "Ha dei figli? O intende averne?" Magari non in modo così diretto, magari nascosto dietro a qualche chiacchiera all'apparenza ingenua, oppure a una battuta causale. Una dipendente che deve prendersi cura della famiglia o che resta incinta può infatti significare un problema, in termini di performance lavorative e risorse economiche. Eppure non sei nemmeno libera di dire che di figli non ne vuoi. Zero, nada, mai avuto questo desiderio.

In Italia sembrano essere poche le coppie o le persone che non desiderano mettere al mondo un'altra vita. Però ci sono e spesso si nascondono. Sì, perché "poi guarda che te ne penti" è la classica risposta che riceverebbero dopo un'affermazione sulle proprie volontà. E probabilmente non sempre hanno voglia di combattere per affermare il diritto a una scelta libera anche dai giudizi e dai commenti.

Non sto parlando di chi non può averne perché ha un lavoro precario, perché non ha ancora trovato la persona giusta o perché ha problemi di infertilità. Mi riferisco proprio a chi, pur avendo ovaie e utero perfettamente in salute, non vuole accogliere un feto al loro interno. Assurdo. Anzi, perfino egoista, secondo molti. 

Anche aver avuto un figlio può diventare motivo di rimpianto

"Pensa solo alla sua carriera, ai viaggi, a divertirsi e quindi non vuole bambini". Forse, e allora? Non è meglio averlo capito subito ed evitare di ritrovarsi un giorno a rimpiangere una scelta sbagliata? Sì, perché anche avere figli può essere motivo di rimpianto, non solo non aver mai partorito. E anche questo è un tabù di cui non si parla volentieri. Eppure se ti guardi intorno le vedi, le famiglie dove nessuno vuole davvero prendersi cura ogni giorno dei bambini che ha messo al mondo. Senza che se ne accorgano, stanno infliggendo danni irreparabili nella mente dei più piccoli, che non sentono né amati, né desiderati.

Dunque, perché non poter affermare liberamente la propria decisione? Magari un giorno si cambierà idea, è possibile. Lo facciamo continuamente, rispetto a tantissimi temi e, di solito, è anche segno di intelligenza e di capacità di mettersi in discussione. Il punto è che la scelta sia sempre tua e non imposta da strutture ben radicate nella società e nella cultura.

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Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…