La bruttezza è un tabù, ma preferisci non parlarne

Ci sono persone che si sentono talmente brutte, da arrivare ad odiare il resto del mondo. E altre che non si sentono degne di avere una relazione perché imperfette. Non è un problema banale: la bruttezza è ancora uno stigma che dovremmo eliminare.
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Rubrica a cura di Giulia Dallagiovanna
2 Marzo 2020

Preferiresti essere bello o felice? Se hai risposto felice senza un minimo di tentennamento, probabilmente stai fingendo. In fondo, ti sarà balenato nella mente almeno per un secondo che se avessi un aspetto più attraente, ti sentiresti meglio anche dal punto di vista emotivo. Sì perché che la bellezza non conti è una frase alla quale non ha mai creduto nessuno. O comunque, non in questa società. La tua immagine deve comparire ovunque: sul curriculum, sui profili social e persino nel tuo account mail. In questo mondo pieno di facce, come si fa a non giudicare una persona partendo proprio da quello?

Ecco perché cerchi la confezione più economica di cereali, ma non risparmi un centesimo sulla crema idratante e antirughe. O perché ogni nuovo anno prometti a te stesso che ti iscriverai in palestra o hai appena rinunciato alla seconda fetta di torta. E poi attenzione alla prova costume, la ceretta deve essere sempre perfetta, come d'altronde il tuo aspetto anche dopo aver cambiato tre mezzi pubblici.

Ci giudichiamo a vicenda per come appariamo perché quella è la prima cosa che si vede di noi. È un dato di fatto e non possiamo farci nulla. Ma la vera domanda è: perché tu attribuisci un valore a te stesso in base alla tua immagine? A differenza delle altre persone, non dovresti avere un punto di vista privilegiato su di te?

La bruttezza è uno stigma sociale da non sottovalutare

La bruttezza è un tabù, anche se fingiamo di dimenticarcelo. Non si può essere imperfetti e quindi non te lo permetti e sei costantemente al lavoro per correggere ogni più piccolo difetto. Per poi sprofondare nello sconforto alla scoperta di quello successivo.

Pensi che si tratti di un problema banale? Devi sapere che esistono gli Incel. Incel sta per "celibato involontario" e si tratta di un gruppo quasi estremista, i cui membri pensano di essere troppo brutti per poter avere una relazione. E quindi odiano. Nello specificano odiano le donne. Un sentimento così forte che in qualche caso è sfociato in ingiustificabili atti di violenza, come sparatorie in alcune scuole americane.

Queste persone hanno chiaramente un problema psicologico, o psichiatrico, che va oltre il rapporto con il proprio corpo. E questo è innegabile. Ma il punto è che la bruttezza non è uno stigma da sottovalutare. Qualche anno fa, non ricordo dove, ho letto la storia di una donna in sovrappeso che era arrivata fino a 40 anni senza essere mai riuscita ad avere un rapporto sessuale: non era a bella a sufficienza per potersi meritare una relazione, secondo lei.

Ecco perché bisognerebbe parlarne e svergognarsi. L'unica arma che hai contro il giudizio degli altri è la tua autostima. Prova ad accertarti per come sei: i tuoi difetti li conosci a memoria, semplicemente non vedi quelli di chi ti sta attorno. Ma questa maniacalità potrebbe finire per rovinarti la vita. Eppure esiste qualcuno nel mondo che ignora le tue imperfezioni, o le trova persino carine. D'altronde, nemmeno tu vedi le sue. Incredibile, no?

Questo articolo fa parte della rubrica
Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…