Il coniglio pasquale tra leggenda e tradizione: ecco la sua storia

Tra i simboli laici della Pasqua oltre alle uova di cioccolato c’è il coniglio pasquale. Ma quando è comparsa questa simpatica figura? E quali sono le leggende attorno a lui?
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Sara Polotti 9 Aprile 2023

La Pasqua è una festività cristiana che celebra la resurrezione di Gesù. Ma oltre alla sua origine religiosa, la Pasqua è anche un momento di festa e di gioia per molte culture in tutto il mondo, poiché cade in un momento di rinascita stagionale importantissimo.

Una delle tradizioni più diffuse in occasione della Pasqua è quella del coniglio pasquale, che ormai si trova in tutti i lavoretti di Pasqua e che ha colonizzato anche il reparto della cioccolata. Ora è quindi un simbolo particolarmente diffuso: ecco la cultura e le leggende attorno a lui.

Le tradizioni del coniglio pasquale

Il coniglio pasquale

Un po' come Natale ha il suo Babbo, anche Pasqua ha il suo personaggio. In questo caso zoomorfo: si tratta infatti del coniglio pasquale, simpatico animaletto che, a seconda della zona, porta cioccolatini e dolcetti oppure nasconde le uova di Pasqua durante la caccia pasquale agli ovetti.

Diffusa soprattutto nei paesi anglosassoni, ormai quella del coniglio pasquale è diventata una tradizione attesa e amata dai bambini e dalle bambine di tutto il mondo occidentale, e quindi sentita anche in Italia.

Le origini

Come già accennato, le origini del coniglio pasquale sono anglosassoni e nordiche, e le radici affondano addirittura nelle civiltà precristiane. Non è una sorpresa: un po' come altri animali selvatici che fanno capolino alla fine dell'inverno, il coniglio e la lepre rappresentano la rinascita primaverile che segue l'inverno, che per quanto mite sia è sempre e comunque un periodo difficoltoso (soprattutto in passato, quando la sopravvivenza non era così scontata e dove le comodità non ricordavano certo quelle odierne).

Oltre a questo, il coniglio è da sempre ritenuto, per sua natura, un animale fecondo e prolifico in termini di ripopolamento della specie: una caratteristica che lo rende ancor più adatto a simboleggiare la primavera e ad augurare l'abbondanza.

La Pasqua cade proprio in questo periodo: la sovrapposizione simbolica è stata quindi un passaggio naturale, avvenuto nei secoli successivi alla diffusione del cristianesimo in Europa.

La leggenda più accreditata

Oltre alla simbologia, attorno al coniglio pasquale circolano anche delle leggende. Quella più diffusa e accreditata arriva dal Nord Europa (e in particolare dalla Germania) e riguarda la dea Eostre. Questa dea trasformò un piccolo volatile in un coniglio, per il solo divertimento di alcuni bambini a lei vicini. Questo uccellino non si sentiva però a suo agio: non poteva più volare. Furono proprio i bimbi a chiedere alla dea di riportarlo alla sua forma originaria.

Era però inverno, e le forze della dea Eostre non bastavano. Chiese quindi al coniglietto di attendere la primavera successiva.

Una volta tornata la bella stagione, Eostre mantenne la parola data. Donò quindi nuovamente le ali all'uccellino, che per ringraziare i bambini per la loro cura e il loro rispetto depose alcune uova colorate. Da qui, la tradizione della caccia alle uova pasquali.

Anche il nome della dea è legato strettamente alla tradizione: nei paesi di lingua tedesca e inglese Pasqua si dice Easter, che a quanto pare deriva direttamente da Eostre.