Il discorso di Severn Cullis-Suzuki all’ONU è ancora attuale: chi è “la bambina che zittì il mondo”

Era solo poco più che una bambina quando tenne l’attenzione delle Nazioni Unite parlando di ambientalismo, inutilità delle guerre e giustizia intergenerazionale: la canadese Severn Cullis-Suzuki è passata alla storia per un suo potente discorso che continua a riecheggiare nel presente.
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Sara Polotti 15 Marzo 2024

Severn Cullis-Suzuki è una nota attivista ambientale canadese, famosa prima di tutto per il suo discorso tenuto al Summit della Terra delle Nazioni Unite che si tenne a Rio de Janeiro nel 1992. All'epoca Severn aveva solo dodici anni, ma passò alla storia: la chiamarono "la bambina che zittì il mondo" perché per sei minuti, con durezza e sincerità, mise i grandi della Terra di fronte alla devastazione ambientale.

Ecco perché ha suscitato un grande impatto a livello internazionale: il suo fervore e la sua lucidità nel mettere in luce le preoccupazioni ambientali e i problemi legati alla sostenibilità del pianeta, soprattutto per le generazioni future, erano decisamente avanti con i tempi.

Da allora, Severn Cullis-Suzuki ha continuato a lavorare come attivista ambientale, impegnandosi per promuovere azioni concrete per la protezione dell'ambiente e per sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi legati alla sostenibilità.

Chi è Severn Cullis-Suzuki

Nata il 30 novembre 1979 a Vancouver, nella Columbia Britannica in Canada, Severn Cullis-Suzuki è una delle più note attiviste per la giustizia intergenerazionale, ovvero la lotta per salvare le future generazioni messe a repentaglio dal cambiamento climatico e dall'inquinamento.

Ha iniziato a occuparsi dell'argomento sin da piccola, non più che preadolescente, fondando la ECO, Environmental Children’s Organization, quando ancora era in quinta elementare.

Aveva dodici anni quando tenne il suo famoso discorso alla Conferenza delle Nazioni Unite sul Medio Ambiente e lo Sviluppo (UNCED). Era il 1992 e il luogo in cui si tenne la conferenza era Rio de Janeiro, in Brasile.

Oggi, dopo anni di continuo attivismo e di diffusa sensibilizzazione sui temi ambientali, la donna si sta concentrando sul declino della biodiversità, delle prospettive del mondo, delle economie, delle lingue, delle conoscenze tradizionali e dell'identità. Studia la rivitalizzazione delle lingue in pericolo e vive nell'arcipelago di Haida Gwaii (nella Columbia Britannica) con il marito e i figli.

Il discorso di Severn Cullis-Suzuki

"Sono Severn Suzuki e parlo a nome dell'ECO (Environmental Children Organization)": comincia così il famoso discorso di Suzuki. "Siamo un gruppo di ragazzini di 12 e 13 anni e cerchiamo di fare la nostra parte: Vanessa Suttie, Morgan Geisler, Michelle Quaigg ed io. Abbiamo raccolto da soli i soldi per venire in questo posto lontano 5000 miglia, per dire alle Nazioni Unite che devono cambiare il loro modo di agire. Venendo a parlare qui non ho un obiettivo nascosto: sto lottando per il mio futuro. Perdere il mio futuro non è come perdere le elezioni o alcuni punti in borsa. Sono a qui a parlare a nome delle generazioni future. Sono qui a parlare a nome dei bambini che stanno morendo di fame in tutto il pianeta e le cui grida rimangono inascoltate. Sono qui a parlare per il numero infinito di animali che stanno morendo sul pianeta, perché non hanno più alcun posto dove andare".

"Se non sai come aggiustarlo, non romperlo"

Una tra le frasi più d'impatto del discorso di Cullis-Suzuki è certamente questa:

If you don’t know how to fix it, please stop breaking it!

Ai grandi della Terra dice: "Non sapete come si fa a riparare i buchi nello strato di ozono, non sapete come riportare indietro i salmoni in un fiume inquinato, non sapete come si fa a far ritornare in vita una specie animale estinta, non potete far tornare le foreste che un tempo crescevano dove ora c'è un deserto. Se non sapete come fare a riparare tutto questo, per favore, smettete di distruggerlo".

Ma anche i passaggi solo apparentemente innocui sono molto forti. Parla, per esempio, della sua vita di dodicenne in Canada: "Ho paura di andare fuori al sole per il buco nell'ozono e ho paura di respirare l'aria perché non so quali sostanze chimiche contenga. Andavo a pescare a Vancouver con mio padre, ma alcuni anni fa abbiamo trovato un pesce pieno di tumori. E ora sentiamo parlare di animali e piante che si estinguono, che ogni giorno svaniscono per sempre".

"Sono solo una bambina", dice prima di concludere, "ma so che se tutto il denaro speso in guerre fosse destinato a cercare risposte ambientali, risolvere la povertà e siglare degli accordi, che mondo meraviglioso sarebbe questa Terra".