Il Giappone approva i primi vaccini che si auto-amplificano: come funzionano questi nuovi farmaci contro il Covid-19?

Come quelli già noti e impiegati contro la pandemia, anche i nuovi vaccini approvati in Giappone si basano sull’Rna messaggero, quell’insieme di molecole capaci di trasportare pacchetti di informazioni fino alle cellule deputate alla produzione delle proteine. La differenza però è che questi nuovi farmaci al loro interno contengono geni capaci di produrre direttamente l’RNA che codifica l’antigene e innesca la produzione di anticorpi. Questo permetterebbe dosaggi molto inferiori ed effetti collaterali mitigati.
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Kevin Ben Alì Zinati 11 Dicembre 2023
* ultima modifica il 11/12/2023

La distanza oggi è ancora molta e da qui, per ora, riusciamo a intravederne solamente i contorni sfocati ma all’orizzonte ci sono dei nuovi, rivoluzionari, vaccini.

Questa nuova classe di farmaci potrebbe aiutarci sia contro Sars-CoV-2 sia contro altre patologie come l’herpes zoster, l’influenza e magari anche il cancro.

Secondo quanto raccontato dalla rivista Nature, inoltre, sembrano anche promettere un’efficacia maggiore rispetto ai “cugini” già noti, a fronte di dosaggi più bassi e meno effetti collaterali.

La novità rispetto a quelli oggi a nostra disposizione non starebbe tanto nei bersagli quanto, invece, nel meccanismo che li alimenta.

Al centro c’è sempre l’Rna messaggero, quell’insieme di molecole capaci di trasportare pacchetti di informazioni fino alle cellule deputate alla produzione delle proteine.

Questi nuovi farmaci sfruttano però il cosiddetto “sa-mRna”, acronimo per “self-amplifying mRna”: una forma di RNA messaggero capace di auto-replicarsi e auto-amplificarsi all’interno delle cellule una volta iniettato in un corpo umano.

I vaccini a mRna che ci hanno aiutati a ricacciare indietro la pandemia sostanzialmente sfruttano le strutture che si trovano già all’interno delle nostre cellule, dando loro le istruzioni necessarie per produrre gli anticorpi specifici contro il virus.

Il meccanismo di produzione da parte della cellula funziona finché persistono queste informazioni e la reazione a catena alimentata dalla presenza dell’antigene, la proteina prodotta, continua a stimolare una risposta immunitaria.

L'impiego del sa-mRNA permette invece di saltare questo passaggio perché, di fatto, non ce n'è bisogno. Al loro interno, infatti, questo vaccini contengono geni capaci di produrre direttamente gli anticorpi nelle cellule in modo autonomo e in quantità maggiore.

Auto-replicandosi, in sostanza, questi nuovi vaccini sintetizzano da soli l’RNA che codifica l’antigene, creando di fatto una macchina da stampa biologica per fabbricare il vaccino all’interno delle cellule.

Il Giappone ha appena approvato l’impiego di questo nuovo tipo di vaccini come richiamo contro il Covid-19 negli adulti. Il via libera si è basato sui risultati di alcune sperimentazioni cliniche, la più recente delle quali è stata condotta in Vietnam su 16mila persone e su uno studio di fase 3 sull’utilizzo di questo particolare vaccino, ribattezzato ARCT-154, proprio come dose di richiamo nella campagna di vaccinazione anti-Covid.

Nei test clinici, il farmaco sarebbe stato in grado di innescare livelli più alti di anticorpi mirati contro il virus, facendoli circolare nel corpo umano più a lungo di quanto faccia un vaccino a mRNA standard contro il Covid-19.

Un’iniezione di vaccino ARCT-154 richiederebbe da un decimo a un sesto della quantità di sostanza rispetto agli altri.

Ridurre la quantità di vaccino somministrato in ciascuna iniezione comporterebbe costi di produzione inferiori e aiuterebbe anche a mitigare effetti collaterali come dolori, febbri, brividi che, come sai, oggi rappresentano un grosso ostacolo alla loro accettazione.

Non mancano gli svantaggi, sottolineano gli autori dell’articolo di Nature. Su tutti la maggior concentrazione di sequenze di RNA più lunghe (tre volte almeno la lunghezza di quella utilizzata nelle iniezioni convenzionali di mRNA), che aggiunge complessità al processo di produzione, e la possibilità che l’eccessiva stimolazione del sistema immunitario abbia effetti controproducenti.

Ad ogni modo, l’approvazione di ARCT-154 in Giappone sembra poter aprire la strada a questa nuova categoria di farmaci anche da questa parte del mondo: i suoi sviluppatori, infatti, stanno cercando di ottenere l'autorizzazione anche in Europa.

Se le difficoltà dovessero essere superate e i dubiti fugati, dalla nostra parte potremmo avere un altro importante alleato della nostra salute.

Fonte | Nature

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