Il livello del mare aumenta ma non tutte le piccole isole stanno affondando

L’innalzamento del livello del mare sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle isole, alcune delle quali, però, si stanno addirittura espandendo.
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Andrea Di Piazza Geologo specializzato in Green Management
21 Luglio 2024 * ultima modifica il 21/07/2024

Uno degli effetti più preoccupanti del riscaldamento globale è l'innalzamento del livello di mari e oceani. Si prevede che, a seconda dello scenario climatico di riferimento, tale livello possa alzarsi entro il 2100 di un valore compreso tra 60 e i 200 cm. Intere zone costiere, anche molto popolose, verranno progressivamente invase dalle acque, come per esempio ampie aree del Bangladesh, zone degli Stati Uniti. Tra gli effetti di questo innalzamento, si avrà anche la sommersione di piccole isole come Tuvalu e Antigua. Non tutti i piccoli atolli però sono destinati a scomparire. Vari studi stanno dimostrando che, pur in un contesto dominato dall'inesorabile innalzamento del livello medio del mare, la superficie di alcune isole sia sostanzialmente stabile mentre altre stanno addirittura "crescendo". Com'è possibile?

Isole che crescono

Ricercatori neozelandesi hanno dimostrato che centinaia di atolli e piccole isole del Pacifico meridionale stanno guadagnando terreno. Isole Marshall, Tokelau e Kiribati, Tuvalu ma anche le Maldive, nell'Oceano Indiano, sono cresciute fino all'8% negli ultimi sessant'anni. Nel caso delle Maldive, per esempio, gli studiosi hanno analizzato foto aeree e satellitari di 184 isole dell'atollo Huvadhoo, scattate negli ultimi decenni e osservando nel 41% delle isole fenomeni di erosione, nel 39% dei casi una certa stabilità della linea di costa, mentre nel 20% dei casi le isole sono cresciute a seguito di interventi antropici.

Altri studiosi, per esempio, si sono focalizzati sull'isola di Jeh nelle Marshall, dimostrando come, dal 1943, la sua superficie sia aumentata di circa il 13% e, a fronte di un aumento del livello del mare di circa 7 mm l'anno dal 1993, l'isola ha comunque continuato a guadagnare terreno. In un altro studio ancora, su 709 isole dell'Oceano Indiano e del Pacifico, gli scienziati hanno dimostrato che l'88% era stabile o in crescita. Che succede dunque a queste isole?

Dinamiche di costruzione e distruzione

Le piccole isole sono ambienti ad alta energia estremamente dinamici, come dimostrano gli studi che ne hanno analizzato il comportamento in risposta a fenomeni quali l'erosione marina o gli eventi meteo-atmosferici. La continua produzione di nuovo sedimento e la crescita delle barriere coralline, favoriscono le condizioni per accrescere le dimensioni delle isole consentendo poi alla vegetazione di ampliarsi e stabilizzare la porzione emersa. Gli effetti del riscaldamento globale però sono sempre in agguato: l'aumento del livello del mare, che in futuro dovrebbe accelerare, forti perturbazioni o uragani, sempre più frequenti, possono contribuire a minacciarne comunque l'esistenza. Non è ancora chiaro il tempo di equilibrio tra l'adattamento di questi sistemi insulari agli effetti del riscaldamento globale e a quei fenomeni "a cascata" che possono innescare.

Un caso interessante, da questo punto di vista, è dato dallo sbiancamento dei coralli, fenomeno legato ad un aumento dell'acidità dell'acqua degli oceani. I fenomeni di sbiancamento, per assurdo, potrebbero giocare a favore della crescita delle piccole isole. I coralli "malati", bianchi e fragili, infatti, vengono presi d'assalto da cianobatteri e soprattutto dai pesci pappagallo, che amano sgranocchiarne gli scheletri. In questo modo si può produrre nuova sabbia che correnti e moto ondoso trasportano verso la parte emersa a costruire nuova spiaggia. Gli studiosi non hanno ancora chiaro quale sia la dinamica di queste riserve di sabbia nel caso di fenomeni di sbiancamento regolari e intensi, come sta accadendo in questi ultimi anni.

Evoluzione delle piccole isole: gli atolli

Le piccole isole degli oceani tropicali hanno spesso una forma particolare e prendono il nome di "atolli". Gli atolli sono strutture circolari, generalmente composte da porzioni emerse sabbiose a ferro di cavallo che racchiudono una laguna interna, connessa o isolata dal mare. Queste piccole particolari isole sono formate essenzialmente da barriere coralline che crescono su rilievi pre-esistenti, generalmente vulcanici, sottoposti a un lento sprofondamento. In altre parole, gli atolli rappresentano lo stadio di vecchiaia di antichi vulcani che, una volta divenuti inattivi, hanno iniziato a sprofondare sul proprio peso, consentendo ai coralli di proliferare e accrescersi.

Queste strutture sono localizzate essenzialmente nelle fasce tropicali e intertropicali degli oceani e sono un vero e proprio scrigno di biodiversità. Capire questi fenomeni di resilienza agli effetti del riscaldamento globale, non solo può contribuire a proteggere questi ambienti così preziosi dal punto di vista naturale, ma anche aiutare nazioni vulnerabili ad adattarsi ad un futuro climaticamente diverso.

Dopo una laurea in Geologia ed un dottorato di ricerca presso l'Università degli Studi Roma Tre, ha lavorato come ricercatore presso altro…