
Negli anni '90 era semisconosciuto e soprattutto male accolto. Magari sarà capitato anche a te di scorgere ai margini di una strada un gruppo di persone che, zaino in spalla, aveva tutta l'aria di voler percorrere un lungo viaggio. E probabilmente anche tu avrai pensato che fossero, quantomeno, un po' strani. Ma con il passare del tempo, il turismo slow è stato abbracciato da sempre più viaggiatori e oggi si può dire che sia una vera e propria moda. Positiva, naturalmente.
La dimostrazione arriva dal Cammino di Santiago, che accoglie pellegrini e semplici turisti in un lungo tragitto dalla Francia al Portogallo, è stato percorso da 300mila persone nel 2010. Nel 1990 erano state appena 4mila. E forse è stata proprio questa strada così famosa e suggestiva a sollevare la curiosità verso lo slow travel. Una curiosità e un'affluenza che oggi necessitano di più regole e più servizi, per poter essere accessibile a più persone.
Così l'associazione Movimento Lento, che promuove la cultura proprio di questa forma di turismo, ha proposto un manifesto programmatico. L'idea è quella di creare un inventario dei percorsi e rendere tutte le informazioni accessibili al pubblico e soprattutto identificare eventuali problematiche e rischi, in modo da garantire sicurezza lungo tutta la strada. È poi necessaria una rete di strutture d'accoglienza, composta da agriturismi, B&B e ristoranti e il coinvolgimento di enti già presenti sul territorio, che si rendano conto del potenziale di questo muovo modo di muoversi.
Si parte dalla Lombardia, ma se i numeri continuano a essere questi c'è da scommettere che verranno presto coinvolte anche le altre regioni e che sempre più persone avranno voglia di dare una mano. Ormai il turismo lento non è una novità, ma una pratica sempre più consolidata anche in Italia. E questa è un'ottima notizia.