Il problema di essere credente, quando la religione viene presa in ostaggio dalla politica

Soprattutto negli ultimi anni, diversi partiti politici hanno mostrato con orgoglio la loro aderenza ai valori cristiani, senza avere la minima idea di quali fossero questi. Gesti plateali, spesso kitsch, e slogan urlati a squarciagola nella speranza di attirare i voti della parte cattolica della popolazione. Nella quale, magari, sei dentro anche tu. E ora non sai davvero come ammettere di essere credente, senza venire etichettato come paranoico estremista.
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Rubrica a cura di Giulia Dallagiovanna
27 Gennaio 2020

Secondo un sondaggio di Ipsos, riportato da Libero, i cattolici in Italia sono circa il 34%. In questa fetta di popolazione rientra chi va a messa con una relativa frequenza, ma anche chi non si perde una Domenica e magari presta anche servizio in qualche attività organizzata dalla propria parrocchia. E sempre all'interno della stessa indagine sarebbe emerso che la Lega di Salvini è il loro partito preferito. Anzi, in una ipotetica coalizione con Fratelli d'Italia e Forza Italia raccoglierebbe il 55% dei loro voti. E tu, che sei pure credente, avverti un crescente imbarazzo dentro di te.

Sì perché tra chi bacia rosari durante un comizio in piazza, chi racconta di lunghi dialoghi con la Madonna (senza che l'interlocutrice possa confermare, naturalmente) e chi urla a squarciagola i cosiddetti valori cristiani inizi a sentirti un po' confuso. E la confusione si trasforma spesso in irritazione, quando ti accorgi di come queste stesse persone, del Cristianesimo, non sappiano praticamente nulla. Abbiamo infatti il consigliere comunale di Trieste, Fabio Tuiach, che si infuria quando gli viene rivelato che Gesù era ebreo (perché era cristiano, vero?), oppure il consigliere comunale di Schio che accusa il prete di essere pro-sardine, dimenticandosi che il pesce è uno dei più antichi simboli cristiani.

Ma il vero problema, quello che ti fa arrabbiare sul serio, non è tanto l'ignoranza di persone che si professano con orgoglio cattolici praticanti, quanto il fatto che abusino di una fede che per te è davvero importante solamente per attirare voti. E spesso ci riescono. Non solo, ma finiscono per creare un clima ambiguo nel quale "persona che va a messa" fa rima con persona che teme l'invasione degli immigrati che vogliono islamizzarci tutti, che promuove la famiglia tradizionale dove la donna possibilmente sta a casa e bada ai numerosi figli e che spedisce direttamente all'Inferno chi propone uno stato più laico. Questa fetta non è, grazie a Dio, la maggioranza, però urla forte e fa più casino degli altri.

Queste persone non sono la maggioranza, ma spesso urlano più degli altri e ti mettono in imbarazzo

In questo panorama, spiegare ad amici e colleghi che anche tu sei credente senza che questi ti classifichino immediatamente come un paranoico estremista è difficile, molto difficile. Eppure per te è sempre stato un elemento normale all'interno della tua vita, e pure bello. Così sei costretto a dimostrare che tu non sei bigotto, che credi che ciascuno dovrebbe scegliere liberamente della propria vita e che la tua quotidianità è esattamente uguale a quella degli altri. La verità, però, è che ti ritrovi a giustificarti per un problema che non ha creato tu. Perciò, svergògnati!

Non che tu debba appendere gli striscioni, ma non dovresti nemmeno provare imbarazzo del dire che frequenti la Chiesa. D'altronde, non si nasconde chi è buddista, chi è musulmano o chi ha sostituito la religione classica con una filosofia orientale: non dovresti farlo nemmeno tu. Ti accorgerai che se tu lo vivi in modo normale, smetterai di sembrare strano anche agli altri. Dovresti infatti rivendicare la tua libertà invece che autolimitartela. In questo modo, le tue scelte di vita potranno essere accettate e non vissute come estreme o stravaganti. Sia che tu voglia dedicarti interamente alla carriera, sia che tu abbia deciso di occuparti solo dei tuoi figli e della tua famiglia.

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Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…