
Quante volte hai sentito o usato la parola "narcisista"? Probabilmente molte. Questo aggettivo è infatti entrato nel lessico comune, al pari di altri appellativi – di certo poco lusinghieri – come "egoista", "vanitoso", "egoriferito".
Quello che probabilmente ancora non conosci è il significato scientifico della parola. A differenza di altri aggettivi, il termine "narcisista" indica un disturbo della personalità a tutti gli effetti e come tale può implicare difficoltà relazionali e sofferenza non solo per chi ne è affetto, ma anche per chi stringe con lui/lei una relazione. In alcuni casi il rapporto con la personalità narcisista – soprattutto nella forma di una relazione di coppia – può trasformarsi in una forma di violenza psicologica: l'abuso narcisistico.
Se hai avuto a che fare con una persona che ti ha comunicato na certa vanità o un'eccessiva sicurezza in se stesso e lo hai definito "narcisista", ci sono buone probabilità che tu abbia sbagliato. O meglio, non bastano queste qualità a giustificare l'uso dell'aggettivo in senso scientifico, perché il narcisismo non è un aspetto della personalità, ma uno dei diversi disturbi della personalità a oggi riconosciuti al pari del disturbo istrionico o di quello borderline.
Questa è la definizione che si dà in ambito scientifico del disturbo narcisistico di personalità:
"Il disturbo narcisistico di personalità è caratterizzato da un modello pervasivo di grandiosità, necessità di adulazione, e mancanza di empatia. La diagnosi avviene in base a criteri clinici. Il trattamento è con la psicoterapia psicodinamica".
Sebbene quindi finire in una relazione con un/una narcisista possa essere anche molto doloroso, spesso le sue azioni non dipendono da scelte consapevoli. Da qui tre conseguenze:
"La personalità narcisista nasce – spiega la dottoressa Annalisa Pellegrino, psicologa e psicoterapeuta – da un trauma, detto ‘ferita narcisistica‘, che può verificarsi in più modi: può determinarsi sia a causa di genitori poco attenti ai bisogni del bambino o troppo critici sia a causa di genitori troppo permessivi e incapaci di dire no. In questo modo queste persone non sperimentano mai quella sana frustrazione necessaria per crescere e sentirsi protetti, sviluppando un senso di onnipotenza".
Proprio per la sua natura di disturbo psicologico, la personalità narcisista implica una serie di caratteristiche specifiche che possono aiutare a identificarla.
"Poiché i pazienti con disturbo narcisistico di personalità – si legge nel manuale Msd – hanno difficoltà nella regolamentazione dell'autostima, hanno bisogno di lode e di affiliazioni con persone speciali o istituzioni; tendono anche a svalutare altre persone in modo che possano mantenere un senso di superiorità". Questo traduce in sostanza in tratti caratteriali come:
Il narcisista deve il suo disturbo a un trauma pregresso definito "ferita narcisistica"
Annalisa Pellegrino, psicologa e psicoterapeuta
Il disturbo narcisistico può riguardare tutti, anche se gli specialisti sostengono una maggiore prevalenza tra gli uomini rispetto alle donne. Tuttavia nonostante ci siano aspetti tipici, il narcisismo può assumere più forme. Nello specifico ne esistono due:
La forte autostima porta le personalità narcisiste ad avere bisogno di persone che siano in grado di concedere loro spazio a sufficienza per sentirsi al centro del rapporto. Di norma c'è un tipo di personalità che risponde perfettamente a questo profilo: la personalità empatica.
"Il narcisista si sente come un sole, rispetto al quale l’altro non può essere altro che un satellite per questo sceglie di stringere rapporti con personalità empatiche".
Annalisa Pellegrino
"La personalità empatica – spiega la dottoressa Pellegrino – è dotata di una spiccata propensione ad ascoltare e a farsi carico dei problemi degli altri, mentre il narcisista ha bisogno di essere posto al centro: per fare una metafora il narcisista si sente come un sole, rispetto al quale l’altro non può essere altro che un satellite".
Questo tipo di legame porta però l'empatico a vivere momenti di forte frustrazione e sofferenza. A causarli non sempre ci sono azioni consapevoli da parte del narcisista, quanto una sua sostanziale incapacità di comprendere l’effetto che le proprie azioni hanno sugli altri e di mettersi nei panni dell'altro. Ecco perché nei casi in cui la relazione implica un forte grado di svalutazione dell'altro si parla perfino di "abuso narcisistico".
L'abuso narcisistico è a tutti gli effetti una forma di violenza psicologica. A livello clinico sono state individuate delle fasi costanti attraverso cui questo si realizza, una sorta di iter tipico che le vittime di questo abuso raccontano di aver vissuto fino alla rottura definitiva:
Se hai mai vissuto un rapporto con un narcisista – o lo ha vissuto una persona a te cara – sai bene che uscire da questo tipo di rapporti non è affatto facile. Se ti è capitato o lo sai vivendo adesso, non vergognarti e non sentirti nemmeno in colpa:
"In un abuso narcisistico – prosegue la psicologa – si subisce una forma di manipolazione emotiva, che in quanto tale non è sempre così evidente. La fase della svalutazione può essere anche molto implicita e subdola".
Non sempre infatti il narcisista critica o offende in modo chiaro il partner, a volte lo ignora o lo priva di qualsiasi forma di gratificazione emotiva. Un atteggiamento che oltre a far soffrire chi lo subisce, fa nascere in lui un senso di frustrazione perenne perché anche di fronte alla richiesta di spiegazioni, il narcisista si nega e nega di aver sbagliato: "Questo tipo di disturbo rende incapace di mettersi nei panni dell'altro".
"Quando si parla di relazione con un narcisista – prosegue la dottoressa – si usa spesso il termine di dipendenza perché si è visto che si innescano dinamiche in tutto simili a quelle proprie di una dipendenza da sostanze".
La natura di questi rapporti determina una sofferenza reale "di cui è importanti prendersi cura nei luoghi e con le persone opportune". Il consiglio dell'esperta è infatti quello di accettare questa condizione dolorosa e iniziare un percorso di cura con uno specialista.
Non è un percorso semplice, in cui è anche frequente si verifichino delle "ricadute", proprio come succede in un percorso di disintossicazione.
Può essere utile anche fare un lavoro sulla propria autostima: "Quando inizia la fase della svalutazione, durante la quale il narcisista inizia a svelare il suo vero volto, l'altro dovrebbe avere l'istinto a scappare. Questo però non succede se la persona non è abbastanza sicura, per problematiche che appartengono al suo passato, riesce a tollerare atteggiamenti intollerabili perché in fondo lei stessa non ha abbastanza stima del proprio valore".
Per ultimo, rompere una relazione con un narcisista può essere doloroso perché significa per la vittima aver fallito, due volte: nella relazione e nel tentativo di volere "salvare e aiutare il narcisista". Il fatto sta nell'accettare che si tratta di una sfida che non aveva senso di esistere perché "chi soffre di disturbo narcisistico può ovviamente guarire, ma solo se è lui/lei a sceglierlo e se decide di farlo con un professionista".
Fonti | Manuale Msd