
Dalla gita in barca a una passeggiata a cavallo, e dalla storia alla cucina, in Emilia-Romagna puoi trovare sicuramente il tipo di viaggio più adatto a te. Ma lontano dalle mete del turismo di massa, ci sono una serie di itinerari di turismo lento che non dovresti proprio perdere. I percorsi ricoprono più o meno tutta la Regione e offrono resti di castelli e abbazie, immersione in paesaggi naturali insoliti e tanti, tantissimi, piatti tipici che difficilmente avrai già provato. Oltre ai famosi salumi e all'immancabile gnocco fritto, ti consiglio infatti di provare le ricette delle diverse zone che incontrerai, per capire quante infinite sfumature può assumere una cucina che oggi è conosciuta solo per alcuni prodotti.
Tra le tante possibilità, ne ho selezionate tre per darti meglio un'idea di quello che puoi trovare.
Biciclette, piedi, barche, ecobus e cavallo. Ce n'è davvero per tutti i gusti e tutte le esigenze lungo il Delta del Po. Sono almeno tre gli itinerari di turismo lento che trovi alla fine del fiume più importante d'Italia e sono tutti riuniti sotto il progetto Itineradelta. Alla loro realizzazione hanno lavorato quattro comuni della zona: Comacchio, Argenta, Alfonsine e Ravenna. E i tracciati toccano proprio queste aree:
Nel primo caso, si parte e si arriva a Comacchio, un paese completamente immerso nel Parco del Delta del Po, ma le cui origini arrivano fino agli Etruschi. Pensa che viene soprannominata anche "piccola Venezia", perché nasce dall'unione di 13 piccole isole. Da qui infatti è possibile partire per un giro in barca per le Valli. Se ti affascinano i paesaggi palustri, con le tipiche canne che emergono dall'acqua, e gli uccelli che popolano queste zone, allora è un itinerario che fa per te. Potrai inoltre assaggiare e conoscere da vicino la lavorazione di un piatto tipico, che ormai viene consumato quasi solo lungo le rive del Po: l'anguilla. La Manifattura dei Marinati a Comacchio, in particolare, unisce la produzione vera e propria a una parte adibita a museo.
La Pineta, le Punte e la Pialassa, invece, è un viaggio concepito principalmente in ecobus e in bicicletta, con tappe dedicate a trekking nella natura. Tanto per darti un'idea dell'importanza storica di questi luoghi, qui, nel 1849, morì niente meno che Anita Garibaldi, moglie del generale che unificò l'Italia. Proprio la Fattoria Guccioli, parte integrante del percorso, è la testimone più diretta della fuga dei patrioti dagli Austriaci e delle battaglie che animarono il Risorgimento. Ma lasciata da parte la storia, potresti dedicarti al birdwatching nella laguna salmastra di Pialassa Baiona e poi concludere l'itinerario con un po' di trekking sulle dune relitte, tra Punta Marina e Marina di Ravenna.
L'ultimo, il percorso lungo l'asta del fiume Reno, segue l'affluente fino al suo arrivo nel Po. La partenza è prevista dall'Ecomuseo delle Valli di Argenta, non lontano dal Museo della Bonifica, che racconta un altra fase molto importante dell'insediamento umano in queste terre. L'escursione è pensata per essere fatta quasi tutta in barca e poi un breve tratto a cavallo, o a piedi se non te la senti di avere a che fare con animali troppo alti per i tuoi gusti. Si attraversa una riserva naturale orientata fino alla casa dove visse il poeta neoclassico Vincenzo Monti e, a seguire, un'altra famosa abitazione: la casa di Agnese, set del film del 1976 L’Agnese va a morire di Giuliano Montaldo. Chiedi ai tuoi genitori, loro sicuramente sapranno di quale opera si sta parlando. Per finire, si approda alla Penisola di Boscoforte, già nelle Valli di Comacchio.
Se vuoi percorrere un territorio molto meno conosciuto, ma ricco di tradizioni e prodotti tipici da scoprire, allora dovresti raggiungere la Strada dei Mulini della Val Tidone, in provincia di Piacenza. Come suggerisce il nome, il filo conduttore di questo itinerario sono proprio i mulini costruiti sulle rive del torrente Tidone. Non la storia con la "s" maiuscola, ma quella fatta di dedizione al proprio lavoro, di sacrifici e maniche rimboccate. Un'atmosfera che in questo itinerario, che ti posso assicurare è davvero lontano dal turismo di massa, potrai respirare a ogni passo.
Si parte dall'Agriturismo Villa Paradiso, nel comune di Ziano piacentino, si attraversa Borgonovo Val Tidone, con un'importante testimonianza dello stile romanico-gotico grazie alla Chiesa Collegiata e la Rocca del 1200, e si arriva infine ai primi mulini nel comune di Fabbiano. Alcuni di questi sono ancora in funzione, come il mulino Spada nell'omonima località, altri ospitano un museo, come il Mulino del Lentino vicino a Nibbiano. Lungo l'itinerario potrai visitare diversi paesi e assaggiare i prodotti tipici del territorio, come piatti tradizionali e vini, che spesso non sono poi molto conosciuti nel resto d'Italia.
L'intero percorso misura 30 chilometri e si conclude di nuovo nell'Agriturismo Villa Paradiso. Se non sei un camminatore, o un ciclista, allenato, ti consiglio di suddividerlo in tappe, perché le continue salite e discese, per quanto seguano i fianchi dolci delle colline, potrebbero non risultare troppo gradite alle tue gambe.
Per amanti del Medioevo è invece la via di Linari, che fa parte del complesso dei Cammini dell'Emilia-Romagna dove sono raccolte tutte le varianti della via Francigena che attraversano la Regione. La direzione, dunque, è Roma, ma questa tappa emiliana è ben più breve e si snoda completamente nella provincia di Parma. Sarà proprio il torrente Parma ad accompagnarti lungo il tuo itinerario, che parte dal comune di Fidenza e arriva fino a quello di Rigoso, per un totale di 135 chilometri.
Puoi suddividerlo in otto tappe, che ti permetteranno di passare dalla pianura Padana fino alle montagne dell'Appenino Tosco-Emiliano, con il passo del Lagastrello. Nei secoli scorsi era chiamato "Malpasso", in riferimento alla difficoltà di attraversare queste cime non troppo alte, ma impervie. Veniva utilizzato non solo dai pellegrini, ma anche dai commercianti: faceva infatti parte dell'antica via del Sale.
Dicevamo, se sei un amante del Medioevo, qui avrai davvero di chi sbizzarrirti. Innanzitutto, il castello di Torrechiara, le cui fondamenta risalgono addirittura al Duecento e che si chiamava così perché era stato eretto a protezione dei torchi per il vino, molto diffusi in quella zona. Poi i resti dell'abbazia di Linari, una tappa molto importante per i pellegrini dell'epoca. E poi un tratto dal nome epico, la Valle dei Cavalieri, chiamata così perché da quelle terre provenivano i soldati e i cavalieri che servivano le famiglie nobili della città di Parma.
Ma accanto alla storia, non mancherà per nulla l'aspetto enogastronomico. Dal famoso prosciutto crudo al culatello, ma anche lo gnocco fritto (che qui si chiama torta fritta) e tutte le ricette tradizionali di questa parte d'Italia, già famosa per aver dato i natali a Giuseppe Verdi.