pitone birmano

In Florida la soluzione all’emergenza pitoni sono le borsette in pelle (e a proporla è un gruppo di ambientalisti)

Di fronte al grave problema dell’evasione (per opera dell’uomo) dei pitoni in Florida, un gruppo di attivisti ambientali ha proposto una soluzione quanto meno singolare: uccidere gli animali per farne borse in pelle, anche molto costose.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Roberto Russo 19 Maggio 2023

I pitoni birmani sono diventati un serio problema nelle Everglades della Florida: questa specie invasiva, non autoctona, ha, di fatto, sostituito gli alligatori e sta decimando del tutto la fauna locale. Così un gruppo di attivisti ambientali che lavora nel campo della moda ha pensato di realizzare prodotti con la pelle di questi serpenti per contribuire alla soluzione del problema.

Una scelta, quella messa in campo da Piper & Skye, marchio newyorkese di accessori noto per l'etica ambientale e per i suoi prodotti in pelle di alto livello, che certamente farà discutere.

L'invasione dei pitoni nelle Everglades

Secondo un rapporto dell'US Geological Survey, nelle Everglades si aggirano 150mila pitoni indesiderati che divorano un numero sempre maggiore di animali selvatici autoctoni, dai cervi dalla coda bianca ai conigli e ai ratti. Per l'ente questa è una delle sfide più intrattabili al mondo.

Le autorità faunistiche della Florida, in collaborazione con ricercatori universitari e gruppi ambientalisti, hanno impiegato una serie di tattiche per cercare di risolvere il problema dei pitoni. Ogni anno, per esempio, la Florida Fish and Wildlife Commission organizza una sfida tra cacciatori di pitoni della durata di 10 giorni, con un premio di 10.000 dollari per il cacciatore più prolifico. Il vincitore del 2022 ha catturato 28 pitoni.

Vani sono stati i tentativi di addestrare dei cani per scovare i serpenti, come anche il ricorso alla tecnologia (con l'applicazione di localizzatori elettronici sui pitoni maschi in calore in modo da poter individuare le femmine). Si è tentato anche di ricorre ai celebri incantatori di serpenti indiani, ma anche quest'ultimi sono riusciti a portare a casa solo un magro bottino (33 pitoni dopo due mesi di azione nelle Everglades).

La moda è la soluzione?

La soluzione proposta da Piper & Skye è senza dubbio singolare. Il gruppo di attivisti (che già in passato ha trasformato le pelli dei pesci leone non autoctoni della costa sud-orientale degli Stati Uniti e del Mar dei Caraibi in scarpe da ginnastica di alta gamma, in collaborazione con il calzaturificio italiano P448) ritiene che realizzare borse in pelle di pitone birmano sia un buon modo per risolvere il problema.

Il processo inizia con i cacciatori delle Everglades che rintracciano, catturano e uccidono i pitoni, che possono raggiungere i 6 metri di lunghezza. La ditta Inversa Leathers lavora e concia le pelli, che Piper & Skye trasforma in una gamma di borse colorate. Quelle al top della gamma costano quasi 1.000 dollari.

Nel pubblicizzare i suoi prodotti, la maison scrive: “Questa borsetta, realizzata in pelle di pitone invasivo, protegge la foresta delle Everglades, patrimonio mondiale dell'UNESCO”. E poi entra nel dettaglio: “Il pitone birmano, una delle peggiori specie invasive, è stato introdotto accidentalmente dal sud-est asiatico nelle Everglades della Florida e ha trasformato un ecosistema un tempo fiorente, pieno di suoni della vita autoctona, in una tomba silenziosa, poiché il pitone preda il 90-99% dei piccoli mammiferi”.