In Lombardia c’è il primo focolaio di Coronavirus in Italia: cosa significa?

Un aumento rapido e imprevisto del numero di casi di una precisa patologia, questa è la definizione di focolaio. Una volta accertata la sua presenza si procede a misure di contenimento del fenomeno, per evitare che si trasformi in un’epidemia.
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Giulia Dallagiovanna 22 Febbraio 2020
* ultima modifica il 22/09/2020
Con la collaborazione del Dott. Albert Kasongo medico presso il Centro Medico Santagostino di Milano

L'assessore al Welfare della regione Lombardia, Giulio Gallera, ha dichiarato che, con 39 casi di Coronavirus confermati in Lombardia, si può ormai parlare di focolaio. Ma cosa significa di preciso questa parola? E cosa comporta? Vediamolo insieme.

Cos'è un focolaio epidemico

Il focolaio è la sede di un processo patologico. Se si prende in considerazione il tuo corpo, il focolaio potrebbe risiedere in qualche tuo organo, ad esempio nei polmoni, e la malattia potrebbe poi estendersi al resto del corpo. Se invece il discorso è geografico, allora si intende la zona dalla quale può avere inizio un'epidemia. In termini più tecnici, significa un aumento rapido e imprevisto nel numero di casi accertati di una precisa patologia.

Immagina un incendio: quando te lo ritrovi davanti potrebbe aver già distrutto una buona parte di foresta, aver provocato la morte di qualche animale ed emanato nell'aria fumi tossici. Ma prima di assumere quelle dimensioni, era un fuocherello più piccolo, magari partito da un fulmine che ha colpito un albero secco, oppure da un mozzicone di sigaretta gettato via in modo poco civile. Ecco, quel fuocherello corrisponde al focolaio epidemico.

Quali misure comporta

Una volta emerso il focolaio, il problema principale è fare in modo che non si trasformi in un'epidemia vera e propria. Insomma, in un incendio molto difficile da domare. Per questa ragione vengono attuate diverse misure di controllo e contenimento.

Una di queste è l'isolamento dell'area colpita e l'eventuale rimozione dei collegamenti con le aree limitrofe, in modo che nessun infetto inconsapevole possa portare l'agente patogeno al di fuori della zona. Un seconda è invece la quarantena: chi proviene da una città o un paese focolaio di una patologia, dovrà rimanere isolato per un arco di tempo ben preciso, successivamente al quale possa essere dichiarato non contagiato dal virus. Insomma, fino a quando si è certo che non rischi di trasmetterlo a qualcun altro, trasformandosi in una scintilla che accende un secondo incendio.

Il parere dell'esperto

Abbiamo chiesto al dottor Albert Kasongo, medico presso il Centro medico Santagostino di Milano, di spiegarci meglio cosa significhi focolaio di un'infezione e come si possa fare per contrastarlo:

"Il focolaio infettivo è il luogo da cui si diparte un'infezione, il primo punto da cui si irradia. Si può provare a contrastare un'eventuale epidemia con le misure previste dalle linee guida. Ad esempio attraverso il lavoro in house working per le aziende, l'isolamento degli abitanti, la limitazione dei rapporti sociali, i tamponi alle persone sospette e il tracciamento di tutti i contatti diretti con i pazienti risultati positivi al test".

Fonte| Enciclopedia Treccani 

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