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L’influenza proseguirà almeno per tutto il mese di aprile: anomalia o nuova normalità?

L’influenza continua a circolare nel Paese, superando quelle che sono le tempistiche considerate normali. Finora si sono ammalati più di 13 milioni di italiani: mai così tanti negli ultimi 23 anni. Simit e Simg ribadiscono l’anomalia della stagione in corso: “Durerà almeno fino a tutto aprile”.
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Maria Teresa Gasbarrone 11 Aprile 2023
* ultima modifica il 11/04/2023

Quella 2022-2023 è stata una stagione influenzale anomala, dall'inizio alla fine. Dopo un inizio in forte anticipo e una diffusione da record che ha raggiunto più di 13 milioni, l'influenza – o meglio l'insieme delle sindromi simil-influenzali (ILI) – è straordinariamente ancora presente in Italia – nonostante sia ormai "fuori stagione", in base alle tempistiche considerate "normali – e lo sarà almeno fino a fine aprile.

A segnalare l'anomalia di questa stagione sono questa volta Simg (Società italiana di Medicina generale e delle cure primarie) e Simit (Società italiana di Malattie infettive e tropicali).

"Se negli anni scorsi, in questi giorni, la stagione influenzale poteva dirsi chiusa, quest'anno si protrarrà almeno sino a fine aprile sottolinea Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit – occorrerebbe monitorare la situazione per capire se siamo di fronte ad un unicum o se l'attuale situazione rischia di diventare sempre più frequente".

Quando finirà?

In realtà rispondere a questa domanda è tutt'altro che semplice. Quest'anno infatti la curva della stagione influenzale non ha seguito un percorso prevedibile. "E' iniziata presto, alla 42esima settimana e non all'abituale 48esima – spiega Claudio Cricelli, presidente Società Italiana di Medicina Generale (Simg) – per poi raggiungere un picco alto e duraturo, e continuare a tenersi parecchio alta per tutta la stagione invernale".

Sebbene la curva sia in fase discendente ormai da settimane, la stagione continua a essere "straordinaria e violenta". I dati riportati da InfluNet – il sistema di sorveglianza influenzale dell'Istituto superiore di Sanità – parlano chiaro: dopo settimane di stallo con il tasso d'incidenza fermo sugli 8-7 casi per mille assistiti, da ormai più di un mese stiamo assistendo a "un calo lento e progressivo".

Eppure, "siamo – prosegue Cricelli – ancora sopra la soglia epidemica: se tra adulti e anziani si parla solo di 5,8 casi per 1000 abitanti, per i bambini risulta molto elevata".

Sono proprio loro, i bambini, i più colpiti di questa stagione. In questa fascia anagrafica l'ultimo bollettino parlava di un tasso d'incidenza pari a 15,4 casi per mille assistiti, quasi dieci in più rispetto a quelli segnalati complessivamente.

Un nuovo record

Nell'ultima settimana monitorata, quella tra il 27 marzo e il 2 aprile, la stagione influenzale ha tagliato un nuovo traguardo: con i 300 mila contagi registrati in questi giorni è stata infatti superata la soglia di 13 milioni di casi di sindromi simil-influenzali da inizio stagione.

Non era mai successo da quando è iniziata la sorveglianza di InfluNet, ovvero nel 2000. Sono i numeri più alti registrati negli ultimi 23 anni.

Le cause

"Ad essere circolato – aggiunge il presidente Simg – non è stato però solo il virus dell'influenza, soprattutto quello A rispetto a quello B, ma anche tanti altri simili: il Sars Cov2, il virus respiratorio sincinziale, l'adenovirus, quello da raffreddore".

I virus circolanti negli scorsi mesi hanno spesso innescato complicanze di tipo respiratorio, soprattutto negli anziani: "indice del fatto – conclude Cricelli – che dobbiamo aumentare il tasso di aderenza alla vaccinazione".

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