In Francia a partire dal 2024 le coppette mestruali e le altre protezioni da ciclo riutilizzabili – come le mutande mestruali – saranno rimborsate a tutte le under 25. Lo ha annunciato il primo ministro francese Élisabeth Borne alla vigilia della Giornata internazionale dei diritti della donna a simboleggiare un passo importante nella lotta contro la precarietà mestruale.
"Istituiremo un rimborso delle protezioni mestruali riutilizzabili per la sicurezza sociale a partire dall'anno prossimo", ha dichiarato Borne nel programma "C à vous" su France 5, specificando che l'agevolazione riguarderà tutte le giovani sotto i 25 anni.
La misura, che sarà inclusa nella legge di Bilancio del 2024, è stata annunciata da Borne e poi rilanciata dal ministro della Salute François Braun come una conquista nella garanzia della sicurezza sociale delle donne: "È impensabile che le donne non possano avere la protezione di cui hanno bisogno", ha commentato il Primo Ministro.
Per essere rimborsate le coppette e le altre protezioni riutilizzabili per il ciclo dovranno essere acquistate in farmacia, ma non sarà necessaria nessuna prescrizione medica.
La "precarietà mestruale" riguarda infatti milioni di donne al mondo: il termine indica la difficoltà economica ad accedere a prodotti mestruali sicuri e igienici tale da rendere impossibile una vita dignitosa durante le mestruazioni.
Le conseguenze della cosiddetta "period poverty" sono diverse e alcune anche gravemente limitanti per il normale svolgimento della vita quotidianità, fino a compromettere alcuni diritti fondamentali, come l'istruzione: ad esempio nel mondo ci sono ragazze che durante le mestruazioni rinunciano ad andare a scuola perché non possono permettersi gli assorbenti.
Un sondaggio dell'Association Règles élémentaires del febbraio 2023 e riportato dal sito del ministero della Ricerca francese ha stimato che ad oggi circa 1, 7 milioni di donne soffrono di insicurezza mestruale.
La precarietà mestruale è diventato un tema nella politica francese da quando nel 2020 il presidente Emmanuel Macron introdusse l'argomento, stanziando un fondo di cinque milioni di euro da impiegare nei cinque anni successivi per ridurre al minimo l'impatto di questo problema.
Prima dell'annuncio di Borne la Francia aveva già avviato delle campagne per favorire l'accesso gratuito di donne e ragazze agli assorbenti: ad esempio in questi due anni sono stati installati 1.500 distributori gratuiti di protezioni sanitarie nei campus universitari.
Inoltre è stato chiesto alle aziende produttive di aumentare la trasparenza dei produttori, richiedendo dettagli sulla confezione della composizione, sulle precauzioni d'uso e sui gravi effetti indesiderati che possono essere causati dai componenti della protezione intima.
In Francia inoltre dal 2023 i preservativi sono gratuiti per i giovani sotto i 26 anni, così come i contraccettivi d’emergenza per tutte le donne, senza prescrizione medica.
In Italia sono serviti anni di dibattiti e proteste per ottenere la riduzione cosiddetta "tampon tax", cioè l’Iva sugli assorbenti per le mestruazioni: il primo governo a farlo è stato l'esecutivo di Mario Draghi nel 2021 con la riduzione dell'aliquota dal 22% al 10% per cento. L'anno dopo, il governo Meloni ha tagliato di nuovo la tamponare tax al 5%.
Invece nel resto del mondo ci sono perfino Paesi più all'avanguardia anche della vicina Francia: ad esempio ad agosto 2022 la Scozia è diventato il primo Paese al mondo a rendere gli assorbenti gratis per tutte le donne – senza limiti d'età – gli assorbenti con una legge rivoluzionaria: la Period Product Act. Così Monica Lennon, deputata laburista promotrice ha salutato la sua approvazione: "Siamo i primi, ma non saremo gli ultimi".
Fonte | Ministero della Ricerca francese