La nuova tecnica di radioterapia che potrebbe curare il tumore alla prostata in poche sedute

Secondo una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista The Lancet Oncology, fornendo in maniera precisa dosi più elevate di radiazioni ai pazienti con cancro alla prostata, è possibile concentrare in appena cinque sedute il ciclo di radioterapia, riducendo così il tempo di trattamento da otto a una o due settimane.
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Federico Turrisi 23 Settembre 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Sconfiggere definitivamente i tumori è ancora un obiettivo lontano ma è fuori discussione che la ricerca scientifica in campo oncologico stia facendo numerosi passi in avanti. Notizie incoraggianti provengono dal Regno Unito dove i ricercatori del Royal Marsden Hospital e dell'Institute of Cancer Research di Londra hanno sviluppato una tecnica di radioterapia più potente e più precisa che sarebbe in grado di concentrare il trattamento per le persone colpite da tumore alla prostata in una o due settimane. I primi risultati della ricerca sono stati pubblicati sull'importante rivista scientifica The Lancet Oncology.

Il tumore alla prostata è il più diffuso tra gli uomini: si stima che un uomo su quattro dopo i 50 anni presenti delle cellule tumorali all'interno della ghiandola. Solitamente il ciclo di radioterapia per combattere questa tipologia di cancro dura circa otto settimane. Gli scienziati britannici hanno utilizzato la radioterapia stereotassica corporea (SBRT) per fornire in appena cinque sedute dosi più elevate di radiazioni a pazienti con carcinoma prostatico e hanno notato che nei tre mesi successivi al trattamento gli effetti collaterali non erano peggiori rispetto alla terapia convenzionale.

Ovviamente si tratta di una terapia sperimentale, quindi bisognerà attendere ancora un po' di tempo per la sua applicazione negli ospedali. Innanzitutto gli esperti devono ancora verificare i dati sugli effetti a lungo termine e sull'efficacia complessiva della nuova radioterapia. Se le valutazioni dovessero avere un riscontro positivo, per molti uomini malati di cancro alla prostata si offrirebbe la possibilità di ridurre in maniera significativa il numero di sedute per il trattamento. Il che vuol dire meno tempo trascorso in ospedale.

Fonte | "Intensity-modulated fractionated radiotherapy versus stereotactic body radiotherapy for prostate cancer (PACE-B): acute toxicity findings from an international, randomised, open-label, phase 3, non-inferiority trial" pubblicato su The Lancet Oncology il 17 settembre 2019

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