La prevenzione del fumo nelle scuole: ecco le iniziative per aiutare i ragazzi a dire no

L’età della prima sigaretta è compresa fra i 12 e i 18 anni. Per questo la prevenzione deve partire dal periodo scolastico, non solo perché i ragazzi capiscano i danni provocati dal fumo, ma anche perché vengano rafforzati nella loro volontà di dire no, quando nel gruppo di amici qualcuno gli offre “un tiro”.
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Giulia Dallagiovanna 26 Febbraio 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

L'abitudine al fumo rimane tuttora una delle più dannose. Solo in Italia, si contano ogni anno 80mila decessi legati al consumo di sigarette. Ma anche senza arrivare alla conseguenza più estrema, questo vizio aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, respiratorie e neoplastiche. E prima ancora di tutto questo, favorisce l'invecchiamento della pelle, rovina i denti e rovina il sapore di tutti gli alimenti che mangi.

Un insieme di patologie e disturbi che si traduce in un maggior carico economico per il sistema sanitario nazionale, nello specifico 7,5 miliardi di euro ogni anno, come ha specificato l'ex ministro della Salute Gerolamo Sirchia. Anche per questa ragione, lo Stato è molto attento alla prevenzione dallo sviluppo del vizio. Sviluppo che avviene il più delle volte durante gli anni scolastici, fra i 12 e i 18 anni. E proprio per questo, si sono moltiplicati in questi anni i progetti pensati direttamente per le scuole. Vediamo assieme alcuni di questi.

Guadagnare salute

Dal 2007 è attivo un programma del ministero della Salute che ha lo scopo non solo di sensibilizzare i ragazzi riguardo i danni provocati dalla sigaretta, ma anche di aiutarli a rafforzarsi nelle proprie scelte e nelle proprie convinzioni. Se tuo figlio in quella età inizia a fumare, è probabile che succeda perché vuole omologarsi al gruppo, entrare a farne parte avendo tutti i requisiti richiesti. Sarà più difficile per lui dire di no, perché significherebbe rimanere isolato e probabilmente essere preso in giro.

Da questo presupposti prende il via "Guadagnare salute. Rendere facili le scelte salutari", che vuole agire contemporaneamente su quattro fattori di rischio per la salute: oltre al fumo, anche l'alcol, l'alimentazione scorretta e la scarsa attività fisica.

Per quanto riguarda però l'ambito delle sigarette, si sono voluti coinvolgere anche insegnati e famiglie, in modo da fare rete assieme al ragazzo e creare tutti i migliori presupposti perché non cada nella tentazione di fare il primo tiro. Le attività di prevenzione sono programmate pensando alle diverse fasi  della crescita, a partire alla scuola dell'infanzia, e si articolano in quattro macro progetti:

  • “Alla conquista del pass per la città del sole, una città senza fumo” per la scuola dell'infanzia
  • “Club dei vincenti. Un piano speciale contro il fumo” per la scuola elementare
  • “Liberi di scegliere” per la scuola media
  • “Smoke Free Class Competition” per gli ultimi anni della scuola media e i primi due anni delle scuole superiori

I bambini possono partecipare con disegni a una grande mostra, realizzata in occasione della Giornata mondiale della lotta al tabagismo, il 31 maggio. Quello più bello verrà premiato con un ingresso gratuito a una piscina comunale o un parco acquatico della sua zona. Mentre i ragazzi già grandi prenderanno parte a incontri dove verranno informati sui danni del fumo per la propria salute e formeranno gruppi di lavoro per mettere in comune le proprie esperienze. L'ultimo passaggio è un vero e proprio concorso fra istituti scolastici, nel quale gli studenti dovranno impegnarsi a non fumare per sei mesi.

Scuole libere dal fumo

La regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori), hanno pensato a un progetto più ampio, all'interno del quale si inserisce anche il programma del ministero della Salute. Si chiama "Scuole libere dal fumo" e prevede non solo una serie di lezioni più tradizionali, ma anche alcune ore di formazione cosiddette peer-to-peer. Saranno cioè i ragazzi che frequentano il terzo anno degli istituti superiori a spiegare ai colleghi più piccoli, di età compresa fra i 12 e i 15 anni, perché le sigarette fanno male.

Inoltre, per coinvolgere maggiormente gli studenti in questo percorso di consapevolezza, è stato inserito il programma "Le vie del fumo", che prevede una serie di laboratori interattivi. Non solo scientifici, ma anche di scrittura creativa e musicali, affinché i partecipanti possano esplorare il mondo di emozioni e di pressioni sociali legate al tabagismo e imparino a contrastarle.

No smoking, be happy

È della Fondazione Veronesi il progetto "No smoking, be happy".  Pensato per contrastare il vizio del fumo a ogni età, ha però una sezione dedicata interamente ad attività educative per studenti delle scuole. Lezioni interattive, incontri nei cinema, materiali didattici scaricabili direttamente dal sito per evitare che i ragazzi rimangano passivi di fronte alle informazioni che vengono loro fornite.

Uno dei problemi che la Fondazione ha riscontrato infatti, e del quale magari ti sarai accorto anche tu quando parli con tuo figlio, è che gli adolescenti non si preoccupano della propria salute e lo ritengono un problema da affrontare molto più avanti nella vita. Ecco perché è così importante che i partecipanti al progetto vengano coinvolti in modo attivo.

Alla fine viene redatta la "carta dei diritti dei non fumatori", un poster che riassume i 10 punti in difesa di chi non ha mai assunto questa abitudine, ma rischia lo stesso di soffrire i danni provocati dal fumo passivo.

Un film contro il fumo

Nell'era dell'immagine e della connessione veloce, non ci si può certo aspettare che i ragazzi accettino di rimanere seduti delle ore mentre ascoltano delle informazioni scritte su vecchie slide. Proprio per questa ragione, due scuole hanno pensato di aprirsi alla modernità, girando un film.

A maggio 2018 l'Istituto professionale Serafino Riva di Sarnico, in provincia di Bergamo, ha vinto una sezione del concorso "Giovani Spirti". Si tratta dell'ultima tappa di un progetto di prevenzione dalle dipendenze promosso dall'Asl della città lombarda. Una classe del primo anno delle superiori ha partecipato con il film Non mandare in fumo la tua vita, dove i ragazzi analizzavano l'impatto sulla salute e sull'aspetto fisico dell'abuso di sigarette.

Due anni prima invece gli alunni della scuola media Istituto Comprensivo Ennio Quirino Visconti di Roma, in collaborazione con la Fondazione Il Sangue, avevano scritto la trama per un altro film, questa volta professionale e della durata di un'ora. Il regista è infatti Ludovico Fremont, famoso per la serie tv I Cesaroni, e hanno partecipato anche attori del calibro di Francesco Pannofino e Massimo Poggio. Un dispiego di forze imponente, per un messaggio che abbraccia più aspetti della lotta contro il fumo: il problema per la salute, ma anche relativo all'inquinamento e alla deforestazione provocata dalla piantagioni di tabacco. Pensato come un lungometraggio interattivo, dove gli spettatori potranno seguire diversi percorsi che li porteranno sulla buona o sulla cattiva strada, s'intitola appunto The Answer, la risposta sei tu. 

Anche la scuola che frequenta tuo figlio può attivarsi per dare il via alla prevenzione. Prova a chiedere alle insegnanti di adottare uno di questi progetti, perché imparare a dire no da ragazzi significa essere più sani da adulti.

Fonte| Istituto Superiore di Sanità

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