Ariston 2024

La scelta di togliere i fiori recisi a Sanremo 2024 dovrebbe essere scontata e non un annuncio: ecco perché non sono sostenibili

Ecco perché il mercato dei fiori recisi, quelli che acquistiamo ogni volta che ci presentiamo a un appuntamento, è altamente insostenibile.
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Francesco Castagna 2 Febbraio 2024

Il palco dell'Ariston sarà per la prima volta senza fiori. La novità di Sanremo 2024 è stata rivelata a Fanpage dalla scenografa della manifestazione canora, Maria Chiara Castelli. La scelta è stata presa in base alle richieste del Direttore artistico Amadeus, che tra le varie cose avrebbe espresso la volontà di non volerli più in nessuna delle cinque serate del festival. Gli unici che vedremo in televisione o dalla platea saranno i bouquet (qui ti abbiamo spiegato come farli allo stesso modo!) che verranno consegnati agli ospiti della serata.

Una scelta che dipende più da Amadeus che dalla produzione, perché come specifica Castelli: "se […] li avesse chiesti lo avremmo fatto, magari come bordura del fronte palco". Sostenibilità di facciata? Molto probabilmente, ma si tratta comunque di un passo in avanti, perché il mercato dei fiori recisi non è sostenibile per l'ambiente. Quelli messi sul palco negli anni passati, infatti, morivano dopo pochi giorni dal termine della manifestazione per via delle luci. In ogni caso, si tratta di fiori destinati a morire, e quindi non dovrebbero rientrare nelle scelte di acquisto di nessuno. Ecco perché quando vogliamo fare un regalo di questo tipo è sempre meglio donare una pianta.

L'insostenibilità dei fiori recisi

Il mercato dei fiori recisi, secondo il report economico di Myplant & Garden, solo nel 2022 in UE ha visto un'importazione di 4,1 miliardi: in Italia sono stati 236 milioni i fiori recisi importati.

Vietare questo tipo di composizioni floreali dovrebbe essere una scelta da fare per ogni manifestazione. Nel nostro piccolo possiamo cominciare, come già detto, a farlo anche noi, optando per una pianta al posto di un mazzo di rose, per esempio. E per le mimose? Per questo tipo di fiore possiamo sempre scegliere di coltivarla in vaso, lo stesso vale per le rose o per i tulipani.

Quando si va dal fioraio è normale far caso alle condizioni dei fiori. Scegliamo quelli che ci sembrano meno rovinati, più colorati e soprattutto i mazzi con i boccioli meno schiusi. C'è una cosa però a cui non facciamo caso: ogni volta che andiamo dal fioraio non ci rendiamo conto che è difficile trovare esclusivamente i fiori di stagione. La disponibilità è vastissima e questo elemento dovrebbe farci pensare. Da dove vengono le varietà che in Italia non fioriscono in un determinato periodo dell'anno, ma che comunque vediamo tra gli scaffali dei vivai o dei fiorai? Di rado la provenienza rispetta i criteri del kilometro zero, la filiera florovivaistica ha bisogno di ritmi di produzione altissimi. Per questo motivo, quando acquistiamo mazzo di tulipani, non ci chiediamo se ha percorso migliaia di kilometri su camion, aerei o treni per arrivare fin qui, né cosa è stato utilizzato per mantenerli belli e colorati come ce li presentano. Spesso infatti per mantenerli in maniera ottimale questi fiori vengono conservati in celle frigorifere per giorni, inoltre c'è tutto un discorso che riguarda l'utilizzo dei fertilizzanti e dei pesticidi.

Crediti foto: Sanremorai;