Un glioblastoma. È la diagnosi che la scrittrice inglese Sophie Kinsella si è ritrovata tra le mani ormai quasi due anni fa.
Un tumore aggressivo al cervello per il quale è già stata sottoposta a un intervento chirurgico e che oggi la costringe a cicli di chemio e radioterapia.
L’ha raccontato la stessa Kinsella sul proprio profilo Instagram ammettendo di aver trovato solo ora la forza di condividere con i suoi fan un aggiornamento sul proprio stato di salute.
“Non l'ho condiviso prima perché volevo assicurarmi che i miei figli fossero in grado di ascoltare ed elaborare le notizie nella privacy e adattarsi alla nostra nuova normalità” ha raccontato l’autrice del best seller «I love shopping» in un post accompagnato da una foto in cui appare sorridente.
Tra le altre cose, Sophie Kinsella ha raccontato di essere stata presa in cura da un team dell’University College Hospital di Londra e che oggi, dopo l’intervento e le terapie “tutto è stabile e in generale mi sento molto bene, anche se mi sento molto stanco e la mia memoria è ancora peggiore di prima!”
Il tumore che l’ha colpito, il glioblastoma, appartiene ai cosiddetti gliomi, ovvero forme cancerose che prendono di mira le cellule gliali del cervello, quelle cellule di supporto collose che avvolgono quelle del sistema nervoso.
Tipico della popolazione anziana ma in grado di colpire a qualsiasi età, il glioblastoma ha sfortunatamente una prognosi spesso negativa, perché è molto complicato di diagnosticare se non quando si trova già in fase avanzata e, soprattutto, ad oggi non ha ancora mostrato punti deboli e attaccabile da un trattamento.
Le terapie che abbiamo a disposizione possono rallentarne la progressione e ridurre segni e sintomi ma devi sapere che la sopravvivenza media va dai 12 ai 18 mesi dopo la diagnosi e che una piccola percentuale, indicativamente intorno al 7%, supera i 5 anni.
Come ha raccontato Sophie Kinsella, uno dei trattamenti possibili per il glioblastoma è appunto l’intervento chirurgico mirato alla sua rimozione. Si tratta però di un’opzione limitata perché il tumore si sviluppa all’interno del tessuto cerebrale e rimuoverlo del tutto è assai complicato.
È per questo che i pazienti vengono poi sottoposti a trattamenti aggiuntivi, come appunto radioterapia e chemioterapia o anche la terapia dei campi di trattamento del tumore (TTF). Si tratta di una metodica che sfrutta un campo elettrico per interrompere la capacità delle cellule tumorali di proliferare.
Fonte | Humanitas