La storia di Anna, operata da cinque chirurghi per rimuovere un tumore al rene che si era infiltrato fino al cuore

Anna, 79 anni, lo scorso settembre è stata operata all’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo per rimuovere un carcinoma renale che, sotto forma di una colonna solida, si era sviluppato nella vena cava inferiore arrivando ad infiltrarsi fino al cuore.
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Kevin Ben Alì Zinati 22 Marzo 2023
* ultima modifica il 22/03/2023

Anna ha 79 anni, è un’insegnante in pensione e oggi vive nella sua casa San Severo, in provincia di Foggia. Oggi Anna sta bene e ha una vita normale ma fino a qualche mese fa tutto questo non era così scontato.

Lo scorso settembre, Anna era stata trasportata in ospedale per affrontare un delicatissimo intervento chirurgico. Doveva rimuovere un tumore. Anzi: un carcinoma renale che, sotto forma di una colonna solida, si era insinuato nella vena cava inferiore arrivando ad infiltrarsi fino al cuore.

L’operazione è stata eseguita all'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo all’interno di una sala operatoria “ibrida” da uno staff composto da cinque chirurghi dell'Unità di Urologia, Cardiochirurgia, Chirurgia Addominale e Chirurgia Vascolare. E per di più, l’intero intervento si è svolto «a cuore fermo».

Anna, di 79 anni, è stata operata per un tumore al rene che attraverso la vena cava, si era infiltrato fino al cuore. Photo credit: Ospedale di San Giovanni Rotondo

Anna aveva cominciato ad accusare i primi sintomi durante l’estate: una pressione un po’ altalenante e un senso di affanno costante. “Ho commesso un piccolo errore – ha ammesso la donna – trascurando per più di due anni i controlli periodici ai quali mi sottoponevo, dopo aver già rimosso un tumore 22 anni fa. Poi l'estate scorsa i primi sintomi mi hanno portato a richiedere un approfondimento, durante il quale è subito emersa la presenza di un embolo di dimensioni importanti nel cuore”.

Dopo aver studiato attentamente il caso e deciso di intervenire, i medici pugliesi hanno allestito una sala operatoria ad hoc. A quel punto hanno preceduto prima isolando i vasi renali e il tumore al rene, poi la vena cava inferiore che va verso il cuore, clampando il peduncolo epatico.

Una della fasi del delicato intervento. Photo credit: Azienda Ospedaliero–Universitaria Sant’Andrea di Roma.

I cardiochirurghi hanno invece effettuato una sternotomia attraverso cui hanno attivato la circolazione extracorporea. Come sai, si tratta di una procedura che permette di sfruttare un macchinario esterno per sostituire il cuore e i polmoni e pompare sangue ossigenato nel sistema arterioso.

A cuore fermo, hanno infine aperto l’atrio destro e asportato completamente la massa tumorale dalle cavità cardiache e dalla vena cava inferiore. Allo stesso tempo, hanno rimosso anche il rene interessato dalla neoplasia. Tutto è andato per il verso giusto: l’intervento è stato un completo successo.

Una fase del delicatissimo intervento che ha richiesto la collaborazione di cinque chirurghi. Photo credit: Ospedale di San Giovanni Rotondo.

“No, non ho avuto paura, in queste circostanze devi affidarti e collaborare. Mi hanno informata ed hanno condiviso con me le difficoltà dell'intervento. Erano preoccupati, io l'ho intuito, altrimenti non mi avrebbero operata in 5. Ma erano fiduciosi, e il loro ottimismo mi ha rassicurato. Mi sto riprendendo piano piano, c'è voluto un po' di tempo ma devo dire che sto proprio bene, anche se ho un rene in meno. Il peggio è alle spalle” ha raccontato oggi Anna, che è tornata a casa e alla vita con una consapevolezza in più: Non bisogna trascurarsi, e che non bisogna trascurare i segnali che ci arrivano dal nostro corpo. E ad informarsi e ad affidarsi, anche quello conta molto”.

Fonte | Ospedale di San Giovanni Rotondo

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