La Tenda rossa delle donne: un luogo di pace in cui ritrovare te stessa e celebrare la femminilità

Uno spazio creato dalle donne per le donne, in cui fermarsi un attimo, trovare un rifugio dalla frenesia della propria quotidianità per guardarsi dentro e riscoprire il valore della propria femminilità. In occasione della Festa della Donna, vi raccontiamo cosa accade sotto la Tenda Rossa, il cerchio in cui ogni donna può sentirsi accolta e valorizzata.
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Sara Del Dot 8 Marzo 2019

Per una donna, il tempo da dedicare a se stessa è sempre troppo poco. E fermarsi un secondo per riflettere, osservarsi, ritrovare la propria individualità e la propria femminilità in mezzo al caos della vita quotidiana sembra un’idea quasi folle, improponibile, superflua. Se lavori, studi, passi la giornata a correre da una parte all’altra della città e arrivi la sera a casa troppo stanca anche solo per guardare un film restando in attesa della mattina successiva, forse ti sembra impensabile anche solo l’idea di poter dedicare due ore del tuo tempo seduta con altre donne come te per recuperare la tua dimensione, il tuo ruolo di donna nel mondo. Eppure, se ci provassi almeno una volta, forse capiresti quanto, in realtà, questo momento e questo spazio ti sono necessari. Per riprendere il filo, osservarti, capirti, ritrovarti. Perché sei una donna, e non devi dimenticarlo mai.

A prima vista sembra un luogo un po’ strano, spirituale, freak, per sole appassionate. Uno spazio intimo, un cerchio di cuscini posizionati a terra sovrastati da una grande tenda rossa. Un luogo quasi uterino, dedicato a tutte senza alcuna discriminazione, in cui protagonista è la donna. Quella donna che si trova in ciascuna di noi e di cui a volte, distratte dal caos e dalle nostre attività quotidiane, ci dimentichiamo.

A Milano, la Tenda Rossa delle Donne è organizzata da Marisa Conte, Carine Maset e Arianna De Micheli, tre operatrici e amiche molto diverse tra loro che hanno deciso di offrire questo spazio a tutte le donne che hanno bisogno di un rifugio dalla frenesia della metropoli. Anche solo una volta al mese. Per ciascun incontro, le tre organizzatrici definiscono un tema, un filo rosso attraverso cui la Tenda Rossa si svilupperà. Le donne che decidono di scendere le scale dello Spazio Oasi, in pieno centro, per raccogliersi insieme sotto la Tenda e interagire tra loro ma anche semplicemente rimanere in silenzio, sono le più diverse. Ci sono studentesse, in qualche caso adolescenti, signore in pensione e lavoratrici. Alcune si conoscono, altre si sono già viste in un incontro, altre ancora sono arrivate per la prima volta per provare quest’esperienza. Ma sono tutte accomunate da un’unico desiderio: sentirsi donne, assieme alle altre donne.

“Da lontano forse può apparire come una cosa un po’ strana, ma in realtà si tratta di uno spazio assolutamente contemporaneo di cui tutte le donne hanno bisogno, soprattutto in un’epoca frenetica come questa.”

È Arianna De Micheli, che con Marisa Conte ha fondato Tenda Rossa delle Donne di Milano, a raccontarci come nasce la Tenda Rossa e cosa vi accade sotto.

“Non è facile trovare un’origine specifica della Tenda Rossa. Ciò che sappiamo per certo è che con il tempo si è creato un movimento di donne che hanno iniziato un certo tipo di lavoro sul proprio corpo, su se stesse e sulla propria femminilità e hanno iniziato a incontrarsi in cerchio. Grazie al successo del romanzo di Anita Diamant, chiamato appunto “La Tenda Rossa”, negli ultimi anni questi gruppi di donne hanno messo in piedi un setting in cui veniva allestita una sorta di tenda. Ma i cerchi delle donne non sono certo una novità. Anche anticamente, infatti, le donne tendevano a riunirsi per onorare il momento ciclico delle mestruazioni. E questo ritiro, che era sia celebrativo sia di osservazione e riposo, non rappresentava un allontanamento forzato, ma anzi era un momento di potenza da cui le donne tornavano recando informazioni e spunti per l’intera comunità.

Una donna ha tutto il diritto di realizzare se stessa in tutti gli ambiti della sua vita senza dover sacrificare parti di sé che non collimano con quelli degli standard moderni.

Era anche un luogo in cui venivano festeggiati i riti di passaggio come il primo sangue, il menarca, il parto e la menopausa, tutto in una comunione strettissima tra la ciclicità della luna, della natura e quella della donna. E tutto questo era una fonte di conoscenza, potenza e assicurazione della vita, non un modo per isolare o colpevolizzare la donna come è accaduto in epoche successive e come spesso avviene oggi.”

Un rituale arcaico quindi, un momento dedicato esclusivamente alle donne in cui le loro specificità erano fonte di valore per la comunità intera, e non motivo di discriminazione come invece è stato in seguito. Oggi, la Tenda Rossa si ripropone, in scala naturalmente più piccola, per raccogliere l’autentico istinto delle donne a stare insieme per riunirsi e celebrarsi.

“Oggi, nel 2019, le donne si ritrovano in cerchio sotto una vera e propria Tenda Rossa allestita – prosegue Arianna – non tanto come una rievocazione nostalgica o un gioco di ruolo, ma ne fanno uno spazio assolutamente laico e contemporaneo dello stare insieme, un luogo in cui prendersi del tempo per se stesse, per auto-ascoltarsi, auto-osservarsi, ma anche ascoltarsi e osservarsi attraverso le parole e lo sguardo delle altre donne, perché la condivisione del proprio vissuto e delle proprie esperienze rappresenta un valore non solo per chi le porta ma per tutte le donne presenti nel cerchio.”

Sotto la Tenda Rossa, quindi, si comunica. Si trasmette a donne diverse, amiche, conoscenti o sconosciute, tutto ciò che in quel momento si desidera trasmettere, che si desidera comunicare, oppure si partecipa rimanendo in silenzio e stabilendo una connessione più spirituale. La cosa importante, è riuscire a guardare se stesse, attraverso i propri occhi e quelli delle altre. È uno spazio che si sviluppa dalle donne, per le donne e attraverso le donne, quindi, un luogo in cui confrontarsi e valorizzare la propria natura, sia come singolo individuo sia come appartenente a un'enorme comunità. Un luogo che potremmo definire anche di impegno attivo, di pacifica rivoluzione personale.

“La Tenda Rossa è poi uno spazio in cui si cerca non tanto di urlare contro gli stereotipi, i condizionamenti e i modelli, quanto di scioglierli da dentro, smantellarli, consentendo alle donne di diventare capaci di capire di cosa hanno bisogno, di tutelare la propria salute, la propria sicurezza in modo più autonomo, di scoprire l’autorevolezza che ciascuna di loro porta dentro di sé in tanti modi diversi, e che la rende una donna più sicura nel mondo, più sana, alla guida della sua vita. Perché quel tipo di ascolto, di accoglienza che cerchiamo di offrire alle donne che vengono alla Tenda Rossa, incentiva la responsabilità che ognuna di noi deve assumersi. E deve farlo per se stessa.”

Sotto la Tenda Rossa non si lavora per un obiettivo, non esiste competizione, non ci sono modelli e non si è sottoposte ad alcuna valutazione. Nessuna performance, nessun giudizio. L’unico intento è il benessere delle partecipanti, la loro re-integrazione in un mondo, in una società in cui non è raro sentirsi fuori posto.

“Chi partecipa alla Tenda Rossa può anche fare rete, trovare nuove amiche, uscire dalla sensazione diffusa del ‘mi sento un’aliena, in famiglia non ho argomenti, in ufficio sento solo parlare di carte e documenti, non riesco a comunicare davvero con nessuno’ che spesso le partecipanti ci riportano… Qui puoi scoprire che esistono degli spazi, anche in una città frenetica come Milano, dove puoi incontrare delle donne che, come te, hanno il desiderio di prendersi una pausa, uno spazio in cui prendere fiato e osservarsi. Anche perché, qui dentro, non sei obbligata a fare nulla, a dimostrare nulla, a sapere nulla. Se vuoi, puoi anche semplicemente ‘stare’.”

Come ogni spazio sociale e collettivo, anche la Tenda Rossa ha delle regole, dei principi che le partecipanti sono tenute a rispettare.

“Sotto la Tenda Rossa è molto importante la discrezione. Ogni donna deve potersi sentire libera di raccontare la propria esperienza ma deve anche impegnarsi a mantenere riserbo sulle condivisioni e i vissuti delle altre. È fondamentale infatti che le partecipanti si sentano protette. Un’altra regola è, semplicemente, esserci, per quelle che si è. È un esercizio di presenza, un modo diverso di abitare le relazioni rispetto a come siamo abituate di solito.”

Sotto una Tenda Rossa, le sensazioni dominanti sono accoglienza, libertà e condivisione. Perché si è tutte lì per motivi diversi, eppure con lo stesso intento. E, sottolinea Arianna, una delle frasi più espresse dalle donne sotto la Tenda è “mi sento a casa”. Anche da quelle che ci sono andate la prima volta perché trascinate dall’amica, o solo per curiosità. E che poi sono tornate.

“Nessuna donna è realmente all’oscuro della propria forza. Tuttavia, spesso siamo distratte dal nostro quotidiano e irretite dai modelli, stereotipi e aspettative a cui siamo sottoposte ogni giorno della nostra vita. Sotto la Tenda, puoi assumere una maggiore consapevolezza di quello che sei, delle tue possibilità, delle tue qualità e delle tue risorse. E la cosa bella è che non ti serve un mentore, un guru per farlo. Ciò che scopri lo scopri da sola, dentro te stessa. È un’esplorazione personale che non è delegata ad altri, e il cerchio non può che agevolarla. In una società così veloce, così slegata dal corpo e legata all’estetica, alla performance fisica, spesso le donne conoscono pochissimo della propria ciclicità, di ciò che accade dentro i loro corpi. Le donne contemporanee pensano molto ma fanno fatica a sentire, e il corpo non va pensato, va sentito. Una donna ha tutto il diritto di realizzare se stessa in tutti gli ambiti della sua vita senza dover sacrificare parti di sé che non collimano con quelli degli standard moderni. Accorgersi di potersi rispettare profondamente e allo stesso tempo vivere in una società civile è un atto rivoluzionario. Perché è quello di cui hanno bisogno le donne e di cui hanno bisogno i loro figli. Perché la donna che trova il proprio spazio offrirà altrettanto spazio al partner e ai propri figli, incentiverà loro a fare altrettanto. E lo stesso vale per qualunque relazione. È uno spazio che lavora nell’interesse di tutta la società.”

Alla Tenda Rossa può partecipare qualunque donna, senza distinzione di età, religione, professione. Non importa se è la prima volta o se segue tutti gli incontri. Ogni Tenda Rossa è allo stesso tempo diversa e simile alle altre. Sempre orizzontale, sempre neutrale, sempre libera da giudizio, conoscenze pregresse e valutazioni di qualsiasi tipo.

“Abbiamo avuto donne partecipanti che vanno dai 14 anni fino agli ottanta, anche se l’età media si aggira tra i 25 e i 60. Alcune donne hanno già svolto percorsi sul tema del femminile e della ciclicità, altre invece sono totalmente digiune da questo mondo e spesso dopo questa esperienza iniziano a provare altre cose. Ci sono persone affezionatissime ai nostri incontri, che sono un appuntamento che difendono a tutti i costi nonostante gli impegni, altre invece che partecipano una volta solo per provare. In ogni caso, ogni incontro è sempre fruibile a tutti i livelli per tutte le donne, così che non si sentano vincolate ma sempre e solo valorizzate.”