L’Australia intensificherà i controlli sulle condizioni dei coccodrilli allevati per l’industria della moda

Dopo ripetuti servizi da parte di PETA, il governo australiano intensifica controlli su allevamenti di coccodrilli marini per pelli di lusso: ispettori garantiranno trattamento etico e abbattimento rispettoso (per quanto possa essere rispettoso uccidere in nome del fashion system).
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Roberto Russo 10 Agosto 2023

Il governo australiano ha deciso di intensificare la supervisione degli allevamenti di coccodrilli marini (Crocodylus porosus), che vengono allevati principalmente per la loro pelle molto apprezzata nel mercato della moda di lusso. (Per inciso, ricorderai che in Italia è legale mangiare carne di coccodrillo e c'è chi sborsa cifre enormi per gustarla).

Questo settore genera centinaia di milioni di dollari in esportazioni solo in Australia, soprattutto verso aziende di moda di fama internazionale. Tuttavia, secondo il governo australiano, gli allevamenti di coccodrilli non adottano gli stessi standard etici applicati ad altri animali e presentano preoccupanti problemi di sostenibilità.

I documentari della PETA e le pressioni degli ambientalisti

Dopo l'emergere di documentari realizzati nel corso degli anni da attivisti dell'organizzazione PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), e le critiche provenienti da associazioni ambientaliste globali, il governo ha preso la decisione di aprire gli allevamenti agli ispettori veterinari mandati dallo Stato.

(Attenzione: il video a seguire contiene immagini forti)

L'indagine governativa riguarderà sia il trattamento riservato agli animali sia le pratiche utilizzate per l'abbattimento dei coccodrilli. Tanya Plibersek, ministra dell'Ambiente dell'Australia, ha annunciato l'avvio dei controlli per garantire che gli standard di allevamento, trattamento e abbattimento siano rispettati. La ministra ha sottolineato l'importanza di norme coerenti a livello nazionale per garantire un trattamento etico a questi unici rettili, applicate in maniera uniforme.

L'Australia e la pelle di coccodrillo

L'Australia è tra i principali fornitori di prodotti in pelle di coccodrillo, insieme a Stati Uniti, Africa e Asia. Nel Territorio del Nord, dove molte delle strutture sono controllate da case di moda di prestigio note in tutto il mondo, il settore genera oltre 100 milioni di dollari all'anno. La pelle di coccodrillo è altamente richiesta nel mercato del lusso, ma è anche oggetto di polemiche legate alla sostenibilità e all'etica.

In passato, la pelle di coccodrillo proveniva da esemplari selvatici, mettendo a rischio la sopravvivenza di questi animali. L'entrata in vigore della Convenzione di Washington – una convenzione internazionale sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione siglata nel 1975 – ha contribuito alla creazione degli allevamenti di coccodrilli, ma anche ad abusi e trattamenti crudeli. Gli attivisti di PETA hanno evidenziato le atrocità subite dagli animali negli allevamenti, evidenziando la necessità di migliorare le condizioni di vita e di abbattimento.