Le benzodiazepine: come agiscono e quali possono essere gli effetti indesiderati
Le benzodiazepine sono tra i farmaci ad azione sedativo-ipnotica ed ansiolitica più prescritti. Sono farmaci con un buon potenziale d’azione che purtroppo possono dare tolleranza e dipendenza. A seconda delle loro caratteristiche chimico-fisiche possiamo avere diversa durata d’azione delle molecole e di conseguenza un diverso utilizzo terapeutico.
Le benzodiazepine sono farmaci attivi sul sistema nervoso centrale con azione sedativo-ipnotica ed ansiolitica. Da un punto di vista chimico sono molecole caratterizzate da una struttura eterociclica a 7 atomi legati fra loro a formare un anello immini-lattamico con quattro gruppi sostituenti principali che possono essere modificati senza perdere l'attività. Fondamentale è il sostituente in posizione 7 che determina l'azione sedativo-ipnotico della molecola. Sono state sintetizzate per errore nel 1961 nei laboratori della Hoffaman – La Roche ed appena scoperta la loro funzione sono entrate subito in terapia.
Le benzodiazepine sono in grado di agire sul recettore GABAAaumentando la risposta sinaptica inibitoria nel sistema nervoso. Una volta che la benzodiazepina si lega al recettore, aumenta il flusso di ioni cloro intracellulare. La cellula si ipepolarizza riducendo l'eccitabilità. Sembrano tanti paroloni difficili, ma ci servono per dirti che una volta che le benzodiazepine si legano al recettore del GABA si manifesta in questo modo il loro effetto ansiolitico e tranquillante.
Cos'è il GABA
Il GABA o acido γ-ammino butirrico è il principale trasmettitore di tipo inibitorio del nostro sistema nervoso. Il GABA è sintetizzato a partire dal glutammato per azione dell'enzima acido glutammico decarbossilasi presente solo nei neuroni che sintetizzano questo trasmettitore. Il GABA è poi in grado di interagire con due tipologie di recettori: GABA A e GABA B. Il recettore che interessa a noi è il tipo A. Questo è composto da 5 diverse subunità 2α 2β 1γ con disposizione circolare. Il GABA si lega all'interfaccia tra le subunità α e β mentre le benzodiazepine si legano sull'interfaccia tra le subunità α e γ. Il canale del GABA è selettivamente permeabile al cloro, e quando si ha un'interazione coi ligandi si aumenta l'affinità di questo canale per il cloro. Gli ioni Cl– iniziano ad entrare nella cellula con conseguente iperpolarizzazione e riduzione dell'eccitabilità cellulare. In questo modo si manifesta l'azione inibitoria.
Gli effetti farmacologici
I principali effetti delle benzodiazepine sono:
riduzione dell'ansia e dell'aggressività
induzione del sonno
riduzione del tono muscolare
effetto anticonvulsivante
amnesia retrograda
Gli effetti collaterali
Gli effetti indesiderati delle benzodiazepine possono essere causati da:
effetti tossici causati da sovradosaggio acuto: condizione pericolosa se associati altri farmaci che deprimo sistema nervoso centrale altrimenti non particolarmente pericolosa
effetti che si manifestano durante il normale utilizzo: sonnolenza, stato di confusione (soprattutto in pazienti anziani), amnesia, ridotto coordinamento motorio
tolleranza e dipendenza: graduale aumento della dose necessaria a produrre l'effetto richiesto associato alla dipendenza. Ampiamente usato ed abusato soprattutto in associazione ad altre sostanze come oppioidi o alcol.
La classificazione
In base alle caratteristiche chimico-fisiche di ogni molecola, possiamo suddividere le benzodiazepine in base alla loro durata d'azione. Questo consente di prescrivere il farmaco nella maniera più corretta.
durata ultra breve:
midazolam azione ultrabreve trova applicazione come anestetico
triazolam
durata breve, usati come ansiolitici- ipnotici con durata 12-18 ore:
lorazepam,
oxazepam,
lormetazepam
durata media:
alprazolam usato come ansiolitico ed antidepressivo
nitrazepam usato come ansiolitico
durata lunga:
diazepam, usato ansiolitico, miorilassante ed anticonvulsivo
flurazepam ansiolitico
cloriadepossido ansiolitico
clonazepam anticonvulsivante, ansiolitico (manie)
Le controindicazioni
Le benzodiazepine devono essere prescritte con molta attenzione a chi ha precedenti di abuso (es. alcol) e da tenere sotto controllo per chi utilizza altri farmaci perché può essere potenziato diminuito l'effetto. Le benzodiazepine mostrano interazioni con i seguenti farmaci:
ace inibitori con aumento dell'effetto ipotensivo
alcol aumento dell'effetto sedativo
analgesici: aumento dell'effetto sedativo sopratutto con gli oppioidi
antibatterici: claritromicina ed eritrmomicina inibiscono il midazolam, rifampicina ne aumenta il metabolismo
antidepressivi: aumento della concentrazione plasmatica quando si utilizza fluvoxamina, aumento dell'effetto sedativo quando somministrati con mirtazapina, antidepressivi triciclici
antiepilettici: carbamazepina, fenitoina e primidone riducono la concentrazione plasmatica di clonazepam, il diazepam aumenta la concentrazione di fenitoina, il valproato aumenta la concentrazione di diazepam e lorazepam
antimicotici: aumentano le concentrazioni plasmatiche delle bdz
antipertensivi vasodilatatori: aumento dell'effetto ipotensivo
antipsicotici: aumento dell'effetto sedativo
antistaminici: aumento dell'effetto sedativo
antivirali: aumento dell'effetto sedativo
beta bloccanti: aumento effetto ipotensivo
calcio-antagonisti: aumento effetto ipotensivo
clonidina: aumento effetto ipotensivo
diuretici: aumento effetto ipotensivo
glicosidi cardiaci: aumento tossicità di digossina
metildopa: aumento effetto ipotensivo
miorilassanti: aumento effetto sedativo
Questi farmaci sono tra i più prescritti dai medici. Ricordati di riferire sempre i medicinali che utilizzi per terapia cronica in quando potrebbe essere necessario un adeguamento di dosaggio e/o terapia. Questi farmaci potrai acquistarli unicamente dietro presentazione di ricetta medica, sia del medico di medicina generale che dello specialista, i quali avranno scelto quel farmaco per te in quella determinata situazione.
Fonti| Foye's – Principi di Chimica Farmaceutica; Rang & Dale – Farmacologia; Katzung – Farmacologia generale e clinica