
Se oggi dovessi accorgerti di aver indossato un calzino diverso dall’altro, non sarebbe così inappropriato, al contrario.
Oggi è la Giornata internazionale dei calzini spaiati, una giornata che nasce per celebrare la diversità e per sottolineare l'importanza dell'inclusività e del rispetto reciproco.
La Giornata internazionale dei calzini spaiati si celebra il primo venerdì del mese di febbraio, da ormai dieci anni. L’iniziativa è nata dall’idea di una maestra di una scuola primaria di Terzo di Aquileia in Friuli, Sabrina Flapp, che ha voluto sensibilizzare i suoi alunni al tema della diversità. Per fortuna, oggi sono sempre di più le scuole che invitano i propri studenti a indossare calzini spaiati per celebrare questo inno alla diversità e di conseguenza per veicolare un messaggio di solidarietà e di accettazione degli altri.
Per questo motivo i calzini spaiati dovrebbero essere ovunque (almeno in questa giornata) e dovremmo tutti sfoggiarli con orgoglio. Perché siamo tutti diversi e per questo unici.
Scriveva Gregory Bateson, sociologo e psicologo britannico, “la saggezza è saper stare con la differenza senza voler eliminare la differenza”. Ciò significa riconoscere che chi abbiamo di fronte può essere diverso da noi.
Significa avere la consapevolezza che esistono le differenze, ma significa anche che queste differenze possono essere accettate senza dover per forza esprimere un giudizio, quindi accettate per quello che sono: semplici differenze e non ostacoli.
Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, cogli l’occasione per comprendere.
Il tema, infatti, è questo: non vedere le differenze come ostacoli. Un bambino può giocare con un compagno di scuola che soffre di un disturbo dello spettro autistico, un uomo può trovarsi benissimo ad allenarsi in palestra con un collega o amico omosessuale, una persona di colore non dovrebbe essere mai guardata con diffidenza, se non addirittura con disprezzo.
Vedere le differenze come ostacoli non porta a niente, anzi TOGLIE. Esclude dal poter avere delle opportunità, dal poter vivere delle esperienze, e non ci si sofferma mai abbastanza sul fatto che il primo ad essere "escluso" è chi non include. Ha solo da perderci.