Quali sono le differenze tra ciliegie e amarene?

Amarene e ciliegie spesso vengono confuse tra loro eppure ci sono numerose differenze che le contraddistinguono, prima tra tutte gli alberi da cui nascono. Ma non solo: le amarene, tra le altre cose, sono anche più piccole e con un gusto più amaro.
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Kevin Ben Alì Zinati 1 Maggio 2024
* ultima modifica il 01/05/2024

Tempo d’estate è tempo di mare ma anche di amarene e ciliegie. Sì, quei frutti rotondi di colore rosso che qualche volta potresti aver confuso tra loro ma che in realtà sono contraddistinte da diverse differenze: le amarene, per esempio, sono più piccole e amare e, soprattutto, provengono da una pianta differente.

Le amarene poi non sono soltanto un classico frutto estivo caratterizzato dai variegati usi in cucina: possiedono anche diverse proprietà benefiche per il tuo corpo.

La differenza tra ciliegie e amarene

Le amarene sono i frutti di una pianta appartenente alla famiglia delle Rosaceae, ovvero il Prunus cerasus, da cui si originano anche le visciole e le marasche.

Si tratta di un albero che può raggiungere anche 8-10 metri di altezza e in Italia è ampiamente diffuso in Piemonte, in Veneto e in Emilia Romagna.

A proposito di stagionalità, saprai già che le amarene sono frutti tipicamente estivi e il loro periodo di maggior consumo coinvolge prevalentemente i mesi di giugno e luglio.

I frutti del Prunus cerasus, come ti ho accennato nell’introduzione, sono piccoli, hanno forma rotonda e un colore che varia dal rosso chiaro al rosso intenso. Al loro interno nascondono poi un seme, di colore marrone chiaro.

L'albero di amarene è una specie originaria delle zone dell’Asia Minore, in particolare dell’Armenia e del Caucaso, da dove fu importato dai Romani.

Secondo una leggenda largamente diffusa, l'arrivo delle amarene in Italia sarebbe dovuto al generale romano Lucullo, che per arricchire i suoi già sfarzosi banchetti avrebbe raccolto la pianta a Cerasunte, città dell'Asia Minore, trapiantandola direttamente nei suoi giardini.

“Ma sono amarene o ciliegie?”. Te lo sarai chiesto molte volte al banco della frutta al supermercato o cercando di non farti sentire dal fruttivendolo. Le amarene, infatti, spesso si confondono proprio con le “cugine” ciliegie. Tanto simili eppure tanto diverse.

La prima differenza risiede nella pianta da cui derivano, perché se le amarene sono i frutti del Prunus cerasus, le ciliegie sono colte invece da una pianta differente, il Prunus avium.

Proprio nella nomenclatura si nasconde un’ulteriore distinzione. L’albero che dà origine alle ciliegie viene spesso definito “ciliegio dolce”, diverso quindi dal Prunus cerasus che, invece, è comunemente identificato come il "ciliegio acido".

Ecco, quindi, che i due frutti si differenziano anche per il gusto, dal momento che se la ciliegia tende ad avere un sapore più dolce, le amarene risultato invece più amare al tuo palato.

Oltre alle concentrazioni di vitamina A, che per le amarene possono arrivare anche a superare quelle delle ciliegie, colore e dimensioni, poi, sono dettagli a volte non considerati che però dividono ulteriormente i due cibi. Le prime, infatti, si presentano più piccole e con un rosso che può variare dal chiaro allo scuro.

Proprietà e benefici

Te l’ho detto all’inizio: le amarene non sono solo buone, ma possiedono anche interessanti proprietà benefiche. Diversi studi scientifici hanno individuato al loro interno composti dotati di un’azione antinfiammatoria e antiossidante.

Quest’ultima potrebbe aiutare a contrastare la crescita dei tumori, l’insorgenza di malattie cardiovascolari e, forse, ritardare i processi di invecchiamento cellulare.

Humanitas, poi, ricorda anche uno studio della Michigan State University secondo cui alcuni di questi composti antinfiammatori sarebbero addirittura 10 volte più attivi rispetto all’aspirina e responsabili di meno effetti collaterali.

Fra i composti delle amarene, particolare attenzione poi merita il cyanidin-3-glycoside, una molecola che sembra associata al miglioramento dell’iperglicemia e della sensibilità all’insulina.

Le ciliegie invece contengono molte vitamine (A, B e C) oltre a ottime concentrazioni di sali minerali e oligoelementi (dal rame allo zinco fino alla manganese e al calcio) e rappresentano una fonte naturale di melatonina, quell'ormone deputato alla regolazione del sonno.

Controindicazioni

Le amarene non sembrano avere particolari controindicazioni. Non ci sono prove certe della loro potenziale interazione con farmaci o altre molecole. Anzi, forse non lo sapevi ma spesso il succo di amarena, in forma di sciroppo, è usato per coprire il gusto amaro e poco gradevole di alcuni medicinali.

Ad accezione di casi estremi, come la contaminazione da parte di una micotossina (la patulina), le amarene sembrano sicure anche dal punto di vista tossicologico.

Mangiare ciliegie invece non comporta particolari controindicazioni. Semplicemente, consumarne grandi quantità può avere avere un effetto lassativo e, secondo alcuni, può anche favorire l'abbassamento della pressione.

I differenti usi di amarene e ciliegie

Lo so, tutto questo parlare di amarene ti ha fatto venire voglia di mangiarne un cesto pieno. Ma ti chiedo: sai in che modo potresti consumare le amarene o le ciliegie?

Sicuramente, puoi mangiare le amarene fresche, quindi colte direttamente dalla pianta, sciacquate e abbinate a qualche altro frutto o piatto: ricordi sempre che hanno un gusto abbastanza deciso e amaro. Sto pensando per esempio a una ricca macedonia oppure come tocco in più nella tua coppa di gelato.

Le amarene sono però buonissime anche da sole, mangiate una dopo l’altra proprio come le ciliegie.

Sugli scaffali del supermercato o del fruttivendolo potresti trovarle anche conservate, magari sotto alcol (le famose amarene sotto spirito) oppure sciroppate e quindi conservate sotto zucchero.

Gli stessi utilizzi in cucina delle amarene valgono anche per le ciliegie: anche in questo caso però devi tenere a mente che si tratta di frutti abbastanza dolci.

Fonte | Humanitas; Mipaaf

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