Leila Janah, l’imprenditrice dei poveri che ha dato lavoro a 11mila persone

Figlia di due immigrati di origine indiana, Leila Janah ha compreso fin dall’infanzia come la povertà potesse opprimere le persone. Così ha studiato e si è rimboccata le maniche per togliere dalle condizioni di vita più povere quante più persone potesse. E ci è riuscita: ne ha salvate a migliaia.
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Gaia Cortese 6 Febbraio 2020

Di lei si è parlato come l’"imprenditrice dei poveri". Leila Janah, infatti, è riuscita a dare lavoro a più di 11mila persone tra India e Africa, perché la missione della sua vita è sempre stata quella di offrire una vita migliore a chiunque vivesse sotto la soglia di povertà.

Classe 1982, nata a Lewinston, vicino alle cascate del Niagara, Leila Janah è figlia di due immigrati di origine indiana arrivati a New York senza avere nulla in tasca. Durante la sua infanzia trascorsa in California, in un sobborgo di Los Angeles, Leila ha modo di comprendere da subito cosa significhi vivere in ristrettezze economiche.

Non sottovalutate mai l'effetto a catena di ciò che fate. Questo tipo di azioni hanno rovesciato degli imperi.

Leila Janah

Questa consapevolezza e una spiccata sensibilità verso il prossimo hanno un ruolo fondamentale per quello che Leila riuscirà a costruire in futuro.

Mentre Leila frequenta la California Academy of Mathematics and Science di Los Angeles ottiene una borsa di studio per partecipare a un programma di insegnamento dell’inglese rivolto ai bambini non vedenti in Ghana. Questa esperienza le permette non solo di imparare il sistema di lettura Braille, ma soprattutto di rendersi conto delle condizioni di vita drammatiche di questa popolazione. L'esperienza africana la mette di fronte a una povertà ancora più "grave" di quella che aveva potuto sperimentare direttamente lei, facendole capire quanto essere povero possa opprimere la persona.

Dopo essersi laureata ad Harvard nel 2004 Leila lavora in una società di consulenza di New York e poi alla Banca Mondiale, ma non aspetta troppo tempo per mettersi davvero all'opera, e seguire quella che è la sua missione: togliere dalla povertà quante più persone possibile.

Nel 2008 fonda in Kenya Samasource (dal termine sanscrito “sama” che significa “uguale”), una società attiva nel campo digitale che oggi offre lavoro a quasi tremile persone in Kenya, Uganda e India. Non solo. Mentre segue la crescita della sua prima società Leila crea un programma di training per persone in stato di indigenza e un sistema di crowdfunding per progetti medici a favore di donne e bambini in difficoltà.

Qualche anno dopo, nel 2015 Leila fonda anche LXMI un’azienda di cosmetici di lusso che impiega centinaia di donne povere nella valle del Nilo, pagandole tre volte il salario medio locale.

Lo scorso 24 gennaio Leila Janah è venuta a mancare, a soli 37 anni, a causa di un raro tumore dell'epitelio. Quello che ha fatto nella sua vita dovrebbe dimostrare al mondo quanto il suo approccio al mondo del lavoro sia quello giusto, e necessario, per un concreto cambiamento positivo.