L’estinzione degli insetti è reale: negli ultimi 30 anni ne è scomparso il 25%

Uno studio del German Centre for Integrative Biodiversity Research di Leipzig pubblicato su Science ha lanciato l’allarme dopo aver analizzato oltre 166 ricerche e 1700 siti internazionali. Negli ultimi tre decenni l’uomo con l’urbanizzazione ha contribuito alla scomparsa di quasi un quarto degli insetti che vivevano sulla Terra nel 1990. Il danno non è solo alla biodiversità ma anche per noi stessi: senza alcuni insetti, com elementi api, viene meno anche l’impollinazione di diverse colture necessarie per la nostra alimentazione.
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Kevin Ben Alì Zinati 1 Maggio 2020

Un quarto del totale. Se lo metti in percentuale, il dato fa ancora più effetto: il 25% degli insetti che nel 1990 abitavano il nostro Pianeta, oggi non c’è più. Questo non significa solo che la biodiversità sulla Terra è a grandissimo rischio ma che è scomparsa anche una buona fetta di quegli animali che avevano un ruolo importante nella vita e nel sostentamento dell’uomo stesso: pensa, per esempio, alle api con l’impollinazione. Ti avevamo raccontato di come già altre ricerche avessero messo in guardia sulla possibile estinzione di moltissime specie di insetti. Ora il nuovo allarme arriva da uno studio del German Centre for Integrative Biodiversity Research di Leipzig e pubblicato su Science.

L'1% all'anno

Gli insetti rappresentano la popolazione più varia e abbondante sul nostro pienate: pensa che superano l'umanità di circa 17 volte. Ma non sono soltanto numerosi, gli insetti impollinano anche le piante, diventano cibo per altri animali e riciclano i rifiuti della natura: sono dunque essenziali per il mantenimento di alcuni ecosistemi da cui, tra gli altri, dipende anche l’uomo.

Molti insetti sono essenziali per l'impollinazione delle colture da cui dipende anche l'uomo
L'analisi dei ricercatori tedeschi ha combinato 166 indagini a lungo termine raccolte da quasi 1.700 siti nazionali e internazionali per studiare lo stato degli insetti. Da qui è emerso che negli ultimi 30 anni l’uomo ha contribuito all’estinzione del 25% degli insetti che erano presenti sul nostro pianeta: le aree più colpite sarebbero quelle urbane e suburbane e i terreni coltivati, dove l‘urbanizzazione sta portando gli insetti a perdere cibo e habitat favorevoli. Secondo lo studio il ritmo di scomparsa degli insetti sarebbe vicino all'1% all’anno e, dai dati raccolti, le situazioni più preoccupanti riguarderebbero il Nord America e alcune regioni dell'Europa.

Di contro, hanno notato gli scienziati, vi sarebbe ogni anno gli insetti d'acqua dolce aumenterebbero circa dell’11% in seguito alle azioni di bonifica di fiumi e laghi inquinati. Ma la notizia è magramente consolatoria per due ragioni: questo gruppo, a cui appartengono le mosche, le libellule o le zanzare, rappresenta però solo circa il 10% delle specie di insetti e, purtroppo, non è in grado di impollinare le colture.