Un quarto del totale. Se lo metti in percentuale, il dato fa ancora più effetto: il 25% degli insetti che nel 1990 abitavano il nostro Pianeta, oggi non c’è più. Questo non significa solo che la biodiversità sulla Terra è a grandissimo rischio ma che è scomparsa anche una buona fetta di quegli animali che avevano un ruolo importante nella vita e nel sostentamento dell’uomo stesso: pensa, per esempio, alle api con l’impollinazione. Ti avevamo raccontato di come già altre ricerche avessero messo in guardia sulla possibile estinzione di moltissime specie di insetti. Ora il nuovo allarme arriva da uno studio del German Centre for Integrative Biodiversity Research di Leipzig e pubblicato su Science.
Gli insetti rappresentano la popolazione più varia e abbondante sul nostro pienate: pensa che superano l'umanità di circa 17 volte. Ma non sono soltanto numerosi, gli insetti impollinano anche le piante, diventano cibo per altri animali e riciclano i rifiuti della natura: sono dunque essenziali per il mantenimento di alcuni ecosistemi da cui, tra gli altri, dipende anche l’uomo.
Di contro, hanno notato gli scienziati, vi sarebbe ogni anno gli insetti d'acqua dolce aumenterebbero circa dell’11% in seguito alle azioni di bonifica di fiumi e laghi inquinati. Ma la notizia è magramente consolatoria per due ragioni: questo gruppo, a cui appartengono le mosche, le libellule o le zanzare, rappresenta però solo circa il 10% delle specie di insetti e, purtroppo, non è in grado di impollinare le colture.