
Lo smog e i gas di scarico ci stanno lentamente uccidendo. Solo in Italia, ogni anno i morti per inquinamento sono circa 90.000. Ti basta guardare i muri di alcune case nelle grandi città: nelle zone più trafficate, spesso sono letteralmente anneriti dallo smog. Solo facendo una passeggiata respiriamo migliaia di sostanze nocive senza nemmeno accorgercene. Senza parlare degli effetti che le emissioni di gas serra hanno sull’ambiente e sul pianeta. Nel 2017, i livelli di Co2 sono saliti di 460 milioni di tonnellate raggiungendo un record storico. La temperatura del pianeta rischia di crescere di 1,5 gradi tra il 2030 e il 2052, causando un vero e proprio disastro ambientale. Negli ultimi anni, però, è iniziata una piccola rivoluzione nel mondo dei motori. Le auto elettriche prendono sempre più piede, ma c’è un altro tipo di carburante sostenibile che potrebbe essere la chiave di volta della viabilità del futuro. Sto parlando dell’idrogeno.
Si tratta di un gas incolore, inodore e molto infiammabile. È il primo elemento della tavola periodica e il suo nome, che deriva dal greco, significa “generatore d’acqua”. Si tratta dell’elemento più leggero e abbondante presente nell’universo, ma trovarlo al suo stato elementare sulla Terra è impossibile, perché esiste solo combinato con altri elementi (ad esempio nell’acqua, combinato con l’ossigeno H2O). È necessario quindi generarlo, e per farlo ci sono varie modalità:
Se quindi un tempo, quando le energie rinnovabili non erano così diffuse, generare idrogeno era dispendioso sia in termini economici che energetici e quindi in pratica non ne valeva la pena, oggi può essere recuperato dall’utilizzo delle energie rinnovabili. Questa possibilità non può che condurre a un incremento consistente dell’utilizzo del motore a idrogeno che potrebbe davvero rappresentare il carburante del futuro, un futuro senza smog.
Lo scorso settembre, in Germania, Coradia iLint, il primo treno a idrogeno ha compiuto la sua prima tratta. 140 chilometri orari e zero emissioni. E sarà presto seguito da molti altri. Nel 2010, aveva preso il volo Rapid 200-Fc, il primo aereo europeo a idrogeno. Oggi, diverse case automobilistiche stanno presentando i loro prototipi a emissioni zero, che sembrano avere la meglio sulle loro cugine elettriche, ottime dal punto di vista delle emissioni ma poco affidabili per quanto riguarda autonomia e durata. Ma come funziona, esattamente, il motore a idrogeno?
Innanzitutto è importante chiarire che l’idrogeno non è una fonte di energia, bensì un vettore di energia. Per muovere i veicoli, l’energia chimica dell’idrogeno deve essere convertita in energia meccanica, e questo può accadere in due modi: