L’inquinamento atmosferico potrebbe compromettere la fertilità delle donne

I risultati di uno studio condotto nella zona di Modena da un team di ricercatori italiani hanno mostrato come nelle donne i livelli di AMH, un ormone indicatore della loro riserva ovarica, siano più bassi nelle zone caratterizzate da un forte inquinamento atmosferico.
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Sara Del Dot 30 Giugno 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Che l’inquinamento danneggi la tua salute ormai lo sai molto bene. Malattie respiratorie, patologie cardiovascolari e decine di altre problematiche la cui connessione alle sostanze nocive presenti nell’aria che respiriamo è ormai difficile, se non impossibile, da ignorare. E le scoperte scientifiche riguardo i danni che polveri sottili, particolato e smog sono in grado di causare all’ambiente e alle persone sembrano non finire mai. L’ultimo studio sul tema riguarda la fertilità delle donne, che potrebbe risultare danneggiata dagli effetti degli agenti inquinanti presenti nell’aria che respiriamo.

Presentata a Vienna in occasione del meeting della European Society of Human Reproduction and Embriology, questa ricerca italiana, condotta Antonio La Marca dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha ipotizzato una correlazione tra alcuni agenti inquinanti (come PM10, PM2,5 e diossido di azoto) e la riserva ovarica delle donne, ovvero la capacità dell’ovaio di produrre follicoli ovarici in grado di essere fertilizzati.

L’analisi è stata condotta in una città, Modena, in cui i livelli di agenti inquinanti si mantengono entro i limiti imposti dall’Unione Europea, cosa che assolutamente non accade in tante altre città italiane.

Lo studio

Nel corso della ricerca sono state analizzate circa 1400 donne che hanno abitato nella zona di Modena tra il 2007 e il 2017. Di tutte queste donne, gli scienziati hanno analizzato il livello dell’ormone anti-mulleriano (AMH), che rappresenta un marker della riserva ovarica, e quindi un potenziale indicatore di fertilità.

Gli scienziati hanno esaminato i livelli di questo ormone in base agli indirizzi di residenza delle varie donne e li hanno poi messi in correlazione con il grado di inquinamento presente in quelle zone. La cosa che hanno notato è che nelle aree caratterizzate da una maggiore concentrazione di inquinanti, i livelli dell’ormone tendono a essere più bassi. Nello specifico, una donna che abita in una zona molto inquinata corre un rischio tre volte maggiore di presentare una bassa riserva ovarica. E quindi, di essere meno fertile.

Il rapporto di causa-effetto tra livelli di riserva ovarica e inquinamento atmosferico non è ancora stato dato per certo, ma lo studio sembra fornire un quadro piuttosto definito. E considerati gli ormai comprovati effetti dello smog sulla salute delle persone, la realtà prospettata dalla ricerca non parrebbe poi così improbabile.

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