Malato di SLA scrive un libro muovendo solo gli occhi: la sfida di Dario Meneghetti

Un puntatore ottico e la passione per la scrittura sono quanto basta a Dario Meneghetti per scrivere un libro di 800 pagine. Malato di SLA e costretto l’immobilità fisica, continua a vivere attraverso la letteratura.
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Evelyn Novello 7 Giugno 2023

Dario Meneghetti è la prova che la scrittura non ha limiti: il suo ultimo libro è stato scritto solo grazie al movimento oculare. Persa la possibilità di muoversi e di parlare, e nonostante la breve prospettiva di vita datagli dai medici, l'unico strumento di Dario per entrare in contatto con il mondo è rimasto scrivere, ma in modo speciale. Il puntatore ottico, un dispositivo di "eye tracking" è in grado di analizzare il movimento della pupilla tramite una videocamera digitale, con questo strumento Dario ha scritto 800 pagine.

La scrittura con il puntatore ottico

Ex tenore del Teatro La Fernice di Venezia, 53 anni, da 10 malato di SLA (sclerosi laterale amiotrofica). Dopo l'insorgere della malattia, l'unica parte rimasta sotto il controllo dell'autore sono gli occhi, ma questo non è stato un limite insormontabile per un uomo, come Dario, determinato e cresciuto fin da piccolo in un ambiente familiare dedito all'arte e alla cultura. Dopo gli studi di canto lirico, Dario è diventato tenore e ha lavorato con i maggiori direttori d'orchestra del mondo. Ma oltre alla musica, Dario ha sempre coltivato l'amore per la parola. Alla scrittura non era nuovo: nei primi anni '90 aveva pubblicato una raccolta di temi e poesie,  ed è così che poco tempo fa ha completato un'autobiografia la cui stesura ha impiegato 4 anni. Scrivere 800 cartelle editoriali non è un'impresa semplice e sicuramente farlo solo grazie al movimento oculare, con l'ausilio di una tastiera comandata con lo sguardo, dimostra non solo caparbietà ma anche un forte attaccamento alla letteratura e alla vita. Da questo lungo lavoro è nata la sua autobiografia "Una pinta di nuvole".

La scrittura e la poesia sono la finestra sul mondo di Dario Meneghetti da quando nel 2013 si è ammalato di SLA e dal 2018 ha perso l'uso della voce, suo strumento di lavoro e comunicazione. I medici gli avevano prospettato 5 anni di vita, ne sono passati 9 e Dario continua a guardare alla vita coltivando la passione per la scrittura. Nonostante non possa più parlare e cantare, il teatro non l'ha dimenticato: l'anno scorso i colleghi della Fenice hanno supportato la sua causa dedicandogli un concerto con numeri musicali nati dai suoi testi e vendendo i suoi libri nel bookshop del teatro. Dario continua a far sentire così la sua voce.