“Malattie del cuore killer numero uno della donna”: l’importanza della prevenzione al femminile

Nella Giornata Internazionale della Donna, o Festa della Donna, la dottoressa Trabattoni, Responsabile di Monzino Women (la struttura dedicata a prevenzione, ricerca e cura delle malattie cardiovascolari femminili) del Centro Cardiologico Monzino di Milano, punta l’attenzione sul cuore delle donne, più a rischio infarto rispetto a quello degli uomini e per il quale è necessaria un’attenzione speciale.
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Giulia Dallagiovanna 8 Marzo 2021
* ultima modifica il 08/03/2021

"L’8 marzo pensate al vostro cuore: solo il 22% delle italiane è consapevole che le malattie cardiovascolari sono il killer numero uno della donna e possono essere evitate quasi al 100% con la prevenzione". Giornata Internazionale della Donna non è solo mazzi di mimose, è anche prenderci cura di noi stesse e acquisire consapevolezza sulla nostra salute. A partire da quella del cuore, come ci ricorda la dottoressa Daniela Trabattoni, Responsabile di Monzino Women, la struttura dedicata a prevenzione, ricerca e cura delle malattie cardiovascolari femminili del Centro Cardiologico Monzino di Milano.

L'invito è alla prevenzione di genere, "una conquista recente in ambito cardiovascolare in Europa – prosegue la dottoressa Trabattoni – fino a pochi anni fa si è creduto che il cuore delle donne fosse protetto dagli ormoni femminili. Ma i dati ci hanno dimostrato il contrario: le malattie cardiovascolari causano oltre il 43% delle morti femminili contro il 33% di quelle maschili. Tutte vite che possono essere salvate con una prevenzione efficace. Su questa base abbiamo iniziato a studiare e identificare i fattori di rischio specifici della donna e a costruire programmi di screening mirati. Nei primi tre anni di attività di Monzino Women (2017-2020) abbiamo seguito 585 donne senza sintomi evidenti né precedenti eventi cardiovascolari e con un’età media di 52 anni: nel 25% dei casi lo screening ha rilevato un profilo di rischio medio alto, tale da rendere necessaria una correzione di stili di vita o una terapia, ad esempio per abbassare il colesterolo, normalizzare la pressione o ridurre l’omocisteina, una proteina che indica lo sviluppo di malattia aterosclerotica. Gli esami a cui si sono sottoposte le nostre pazienti sono semplici e non invasivi, indagini di primo livello oltre a elettrocardiogramma e prelievo di sangue".

"Le malattie cardiovascolari causano il 43% delle morte femminili, contro il 33% di quelle maschili"

Ora però è subentrata la pandemia e le persone hanno maggiori difficoltà ad accedere agli ospedali: la paura del contagio o che non siano luoghi sicuri e al riparo dal Covid-19 sta facendo rimandare le visite di controllo e gli screening. "Dobbiamo ottenere subito un’inversione di tendenza di questo trend", ammonisce la dottoressa.

E oltre ai controlli medici, non dobbiamo scordarci di seguire uno stile di vita salutare, anche per il nostro cuore. I ritmi frenetici, il poco tempo, lo stress lavorativo rappresentano sicuramente ostacoli a tutti i buoni propositi che magari ti sarai anche prefissata. "Queste barriere al prendersi cura del proprio cuore e della propria salute potenziano di per sé i fattori di rischio – conclude la dottoressa – Per questo dobbiamo insistere su due pilastri: l’informazione corretta della popolazione femminile e la formazione gender-based dei medici. Nella battaglia contro le malattie cardiovascolari femminili abbiamo grandi chances di successo perché le donne sono sensibili, forti e determinate e ci seguiranno se sapremo rifocalizzare la loro attenzione e guadagnare la loro fiducia".

Fonte| Centro Cardiologico Monzino 

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