Mangiare cibi ricchi di flavonoidi, come arance e cavoli, farebbe diminuire il rischio di mortalità e allungherebbe la vita

Secondo un nuovo studio, le diete ricche di flavonoli possono essere molto importanti per ridurre il rischio di morte per malattie importanti come il cancro, le malattie cardiovascolari e il morbo di Alzheimer.
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Valentina Rorato 9 Marzo 2024
* ultima modifica il 14/03/2024

I flavonoidi possono ridurre il rischio di malattia e allungare la vita. Lo ha decretato un nuovo studio, pubblicato su Nature. Utilizzando i dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) negli anni 2007-2008, 2009-2010 e 2017-2018 e coinvolgendo 11.679 partecipanti di età pari o superiore a 20 anni, sono emersi gli effetti protettivi di flavonoli specifici.

I flavonoidi sono composti polifenolici biologicamente attivi presenti in vari alimenti a base vegetale. Tra le sei sottoclassi di flavonoidi, i flavonoli sono i più diffusi e attivi e i più importanti sono la quercetina, il kaempferolo, la miricetina e l'isoramnetina, abbondanti nel tè, nelle cipolle e nei frutti di bosco. È noto che il consumo di queste sostanze migliora potenzialmente la funzione endoteliale, mantiene lo stato di ossido nitrico e influenza i processi biologici rilevanti per il metabolismo dei lipidi, la funzione piastrinica, l’infiammazione, lo stress ossidativo e la pressione sanguigna. Inoltre, hanno dimostrato anche effetti antitumorali, prendendo di mira molecole e percorsi chiave, portando all’apoptosi e inibendo la crescita cellulare e le metastasi.

Tuttavia, la relazione tra assunzione di flavonoli e rischio di mortalità non è stata finora studiata a fondo. Lo studio si è concentrato sull’associazione tra i livelli di assunzione di flavonoli totali e dei loro sottotipi – isoramnetina, kaempferolo, miricetina e quercetina – con rischi di mortalità per tutte le cause e causa-specifica. I risultati hanno rivelato una notevole correlazione tra una maggiore assunzione di flavonoli nella dieta e una riduzione di morte per tutte le cause, cancro, malattie cardiovascolari (CVD) e morbo di Alzheimer (AD), ma non diabete mellito (DM).

Nello specifico, l’assunzione di isoramnetina, kaempferolo e quercetina sono stata associate a minori rischi di mortalità per tutte le cause e per alcuni tumori, mentre l’assunzione di miricetina è collegata a una riduzione del rischio per cause specifiche di AD, insieme alla sua associazione con rischi di mortalità inferiori per tutte le cause e specifici per CVD.

Questo studio sottolinea i potenziali benefici per la salute delle diete ricche di flavonoli nel mitigare il rischio di morte per malattie importanti come il cancro, le malattie cardiovascolari e il morbo di Alzheimer. Rafforza l’importanza di incorporare frutta, verdura e altri alimenti contenenti flavonoli come parte di un approccio olistico alla salute e alla longevità.

I risultati suggeriscono, inoltre, che l’assunzione di flavonoli nella dieta potrebbe fungere da indicatore prognostico indipendente per la valutazione del rischio di varie malattie, offrendo uno strumento prezioso per gli operatori sanitari e gli individui nella ricerca di stili di vita più sani.

Fonte | "Association between dietary flavonol intake and mortality risk in the U.S. adults from NHANES database" pubblicato su Nature il 25 febbraio 2024.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.