
Forse ti è già capitato di sentire parlare delle mappe mentali, senza capire fino in fondo di cosa si tratta concretamente. Le mappe mentali sono state inventate da uno psicologo inglese che, accorgendosi di non avere un vero e proprio metodo di studio, all’inizio degli Anni Settanta ha dedicato gran parte del suo tempo per capire se esistesse o meno un metodo efficace che permettesse al cervello di una persona di incamerare il maggior numero di informazioni possibile, in un tempo ridotto. Vale a dire che, se sei uno studente, prossimo agli esami di maturità, o in piena sessione estiva all'università, potrebbe interessarti se questo personaggio, in conclusione, il metodo lo ha trovato oppure no.
Tony Buzan è scomparso recentemente (lo scorso 13 aprile 2019), ma ha lasciato in eredità agli studenti, e non solo, una risorsa estremamente utile per portare a casa buoni risultati. Oltre a scrivere moltissimi libri sull’apprendimento, sulle funzioni del cervello e sulla memoria, Buzan si è infatti occupato delle mappe mentali, anzi, le ha proprio inventate lui. Lo psicologo inglese ha anche sviluppato un software con cui poterle creare al computer, in modo da rendere le mappe mentali accessibili a tutti.
In parole semplici, le mappe mentali non sono altro che la riproduzione su carta del nostro modo di ragionare. Il nostro cervello lavora in maniera singolare: generalmente parte da un’idea e da quella ne affianca mille altre, non allontanandosi troppo da quello che è il funzionamento del sistema di cartelle e sottocartelle di un computer.
La mappa mentale è una rappresentazione grafica dei nostri pensieri e permette di mettere nero su bianco, solitamente su un grande foglio di carta, un argomento intero, sia in maniera generale sia nei minimi dettagli.
Queste rappresentazioni grafiche (mind maps) non devono essere però confuse per esempio con le mappe concettuali, dalle quali si differenziano sia per il modo in cui vengono strutturate sia per come vengono realizzate.
Le mappe mentali, infatti, seguono una struttura gerarchico-associativa. Ciò significa che le connessioni che si possono creare tra i vari elementi sono solo di due tipi: connessioni gerarchiche (o rami) che collegano ogni elemento con quello che lo precede; connessioni associative (o associazioni) che collegano gli elementi, posti in punti diversi della mappa, evidenziando la presenza di legami trasversali mediante delle frecce.
Le mappe mentali sono utilizzate da professionisti, studenti e insegnanti che, grazie al mind mapping, ottengono ottimi risultati nel proprio settore lavorativo. Questo perché le mappe mentali rinforzano le facoltà mentali (lucidità, chiarezza, comprensione…), le capacità di analisi e di focalizzazione, riducono le difficoltà evitando inutili perdite di tempo, stress e ansia, e infine sostengono le attitudini personali del soggetto come la creatività, l’integrazione, l’organizzazione e la condivisione.