Libertà è scegliere di indossare la mascherina

È libertà quella di non indossare la mascherina e ignorare le raccomandazioni contro gli assembramenti? Non stiamo semplicemente permettendo che sia il nostro istinto a scegliere per noi?
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Giulia Dallagiovanna 18 Agosto 2020

La mascherina è un oggetto molto particolare. Non difende te che la indossi, protegge l'altro che ti sta di fronte. Forse è per questo che facciamo così fatica a coprirci naso e bocca. Perché, guardiamoci in faccia, ci interessa davvero della salute del nostro collega, del nostro amico o dei nostri genitori? Poco. Di sicuro, non abbastanza. Prima veniamo noi, il nostro disagio, la nostra libertà. Perché siamo in uno stato democratico e la libertà viene prima di tutto. Quella di lasciare che i ragazzi si divertano, per poi lamentarsi se hanno ballato e si sono accalcati in pista. O quella di permettere alle persone di andare in vacanza, senza far rispettare alcuna restrizione, salvo poi puntare il dito contro gli assembramenti lungo i bagnasciuga. E quella di non rispettare le misure di sicurezza, perché tanto non c'è nessuno che controlla. Per poi insorgere se le raccomandazioni tornano a essere obblighi.

Libertà è possibilità di scegliere, non di fregarsene

Dal singolo alla politica, vale sempre la stessa verità non confessata: stabilire limiti alla libertà è scomodo, scomodissimo. Avere sempre un capro espiatorio in tasca, che siano le discoteche o un complotto dei poteri forti, è riposante.

Ma se per libertà intendiamo la possibilità di scegliere, noi non lo stiamo facendo. Seguiamo l'istinto, il nostro lato più primordiale. È lui che decide per noi. Così mettiamo in stand-by l'intelligenza e ce ne freghiamo del prossimo. Lo facciamo ogni volta che saliamo su un mezzo pubblico senza indossare la mascherina o che per non rinunciare alla nostra spiaggia preferita, accettiamo di stare a pochi centimetri dal vicino d'ombrellone. Quando non ci interroghiamo sul comportamento giusto da tenere, ma solo su quello che ci piace di più.

Degli applausi ai medici eroi, dei flash mob sui balconi, dei camion che portavano le via le bare da Bergamo e soprattutto del dolore di chi era rimasto ci siamo già dimenticati. Seguiamo volti noti dello spettacolo e della politica che tengono il volto scoperto e puntano il dito contro tutte le mancanze del governo. E di errori, sì, ne sono stati fatti. Ma quando ti trovi davanti a uno sconosciuto e scegli di non proteggerlo, non hanno importanza le leggi o i proclami. Conta solo la tua intelligenza, e la tua libertà di seguirla.

Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…