Metrovia: il progetto di decarbonizzazione che porterebbe le metro di Roma da tre a dieci

A Roma esiste un progetto che trasformerebbe completamente la mobilità della Capitale. Si chiama “Metrovia” e da anni sta attirando sempre più attenzione da parte di cittadini, enti e istituzioni.
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Francesco Castagna 18 Maggio 2023

Roma ha un problema con il trasporto pubblico. È un dato di fatto da ormai diversi anni, tanto che più volte si è parlato di privatizzare l'Atac o di riformarla, senza successo. Attualmente la Capitale ha 3 linee metro, che però presentano diversi problemi se pensiamo a un trasporto pubblico di una Capitale europea. Da luglio 2022 per 18 mesi sulla metro A sono in corso i lavori di rinnovo dell'infrastruttura ferroviaria, ma finora è stato sostituito poco più di un km al mese in otto mesi.

A questo si aggiunge il ritardo dei treni della metro B, che ha una frequenza di ormai mezz'ora, al pari dei treni regionali e il Consorzio della Metro C che ha di recente avvertito il sindaco Roberto Gualtieri di aver quasi esaurito i fondi per la realizzazione del tratto restante.

Questo è lo stato del trasporto pubblico locale della città di Roma, che dovrebbe candidarsi a Expo 2030 e prima, nel 2025, dovrebbe ospitare il Giubileo. Nella Capitale esistono però dei progetti che consentirebbero alla città di passare da un tpl con 3 metro a uno con dieci. Stiamo parlando di Metrovia, il progetto che parte da un interrogativo che, tra cittadini e istituzioni, si sono posti in molti negli anni: come si fa a cambiare Roma? Con la filosofia del riuso, ottimizzando l'esistente e costruendo una rete di trasporti di livello europeo.

Come spiega l'architetto ideatore del progetto, Paolo Arsena, le ferrovie metropolitane con questo progetto diverrebbero dieci, aggiungendo alle quattro sotterranee previste sei servizi di superficie da svolgere sulla tratta urbana delle ferrovie regionali, in modo da convivere con il servizio pendolare. A questo sistema si aggiungerebbe poi una ferrovia urbana circolare e dodici linee metrotramviarie che servono a infittire la maglia.

Il progetto prevede 50 nuove fermate e 27 nodi di scambio per creare un sistema policentrico di stazioni di interscambio, in grado di alleggerire Termini dal sovraccarico. Migliorare la rete del ferro è uno dei modi più efficienti per decarbonizzare le città. Spostando infatti la mobilità dal trasporto su gomma a quello su ferro la città di Roma diverrebbe sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale per i cittadini e i pendolari, ed economico.

Ma in una città dura a cambiare, quali sarebbero le tempistiche per realizzare una rete di trasporti del genere? La risposta è: più o meno 20 anni, lavorando per step successivi e senza interruzione del servizio, tranne in pochi casi.

Per la metrotramvia è previsto un piano di espansione in 10 anni, sul progetto si parla di "Nell’arco del primo quinquennio si possono avviare buona parte delle linee metrotranviarie, in alcuni casi limitandosi ad un’ampia tratta e rinviando il prolungamento ad una fase successiva, in altri casi attendendo prima la modifica del PUMS per procedere poi ad una realizzazione integrale della linea".

Per completare invece l'intera linea ferroviaria, come ti ho anticipato, si parla di 20 anni: nei primi 10 vedono la luce le linee metropolitane di superficie e la maggior parte dei metrotram. "I restanti 10 sono dedicati al completamento delle estensioni ipogee", si legge nella presentazione del progetto.

Ma perché ci serve realizzare un sistema ferroviario del genere dal punto di vista ambientale? Roma purtroppo "vanta" un record rispetto alle altri città metropolitane europee che non si può ignorare: 76 macchine ogni 100 abitanti, Madrid ne ha 32, Parigi 45 e Milano 57. Le centraline per il controllo dell'aria sforano spesso i livelli consentiti.

Oltre ai 185 Km (di cui ben 155 nuovi) di corsie dedicate ed esclusive con asservimento semaforico quindi, anche sottopassi, banchine attrezzate, fermate collegate alla rete  metropolitana per facilitare gli scambi. E ancora più spazio alle ciclabili, zone 30 e alle aree pedonali.