C’è chi li ama e chi li odia. I nei talvolta sono anche parte della bellezza di una persona. Ma non c’è da dimenticare che in alcuni casi vanno tenuti sotto controllo perché possono rivelarsi pericolosi. Quelli maligni sono infatti vere e proprie lesioni che possono dare origine a un melanoma. Tieni presente che possono comparire sia un lembo di pelle libero da queste macchioline che evolversi da un neo già presente. Ed è per questa ragione che dovresti ricordarti di farli controllare periodicamente da un dermatologo.
Da cosa è formato un neo? È un’anomalia dei tessuti cutanei che si manifesta come una macchia sulla pelle e può essere :
Puoi nascere con i nei oppure possono comparire nel corso della vita. Ma non solo: possono interessare ogni zona del corpo e delle mucose. La quantità di nei sulla pelle varia in funzione della predisposizione genetica e dei fattori ambientali (eccessiva esposizione al sole o ustioni). I nei hanno una loro vita, quindi nascono, crescono, maturano e rimangono stabili per decenni, invecchiano e infine tendono ad abbassarsi e a decolorarsi con l’età.
Il problema con i nei è che essi possono essere spia di qualcosa di grave. Ma come si possono distinguere quelli “buoni” da quelli “cattivi”? In genere il melanoma è caratterizzato da colori anomali e ha i margini frastagliati e il suo cambiamento in forma maligna avviene nel giro di qualche mese.
Questo è il motivo per cui se noti un neo che cambia forma, dimensione e colore è bene che tu ti rivolga a un dermatologo per accertarne la natura. Lo specialista, attraverso la mappatura deciderà se asportarlo, se rimandare l’intervento a un tempo successivo o se tenerlo semplicemente sotto controllo.
Ecco nello specifico i campanelli d’allarme che andrebbero sempre tenuti sotto controllo.
Se e quando hai dubbi su uno di questi parametri o noti un cambiamento nel neo è consigliabile rivolgersi al consulto di un dermatologo per una visita specialistica dermatoscopica o mappatura dei nei. È utile specificare che dolore, bruciore e prurito non indicano sempre una manifestazione del melanoma.
La mappatura dei nei è l’esame con cui il dermatologo fotografa i nei, ne fa un ingrandimento che serve per esaminarli e confrontarli con la visita precedente. Il consiglio è di eseguire una mappatura dei nei all’anno, tuttavia, in casi particolari, in presenza di una carnagione molto chiara o di soggetti con i capelli rossi che sono maggiormente predisposti a sviluppare il melanoma, la mappatura deve seguire una cadenza almeno semestrale.
Abbiamo sentito sull'argomento il dott. Mario Cristofolini, Primario di Dermatologia Ospedale di Trento e Responsabile tumori cutanei Lilt nazionale, sulle tipologie dei mezzi diagnostici per i nei cosiddetti pericolosi.
“La migliore diagnosi per il melanoma è realizzata dal dermatologo con il dermatoscopio, un piccolo apparecchio che aiuta nella diagnosi. Infatti il dermatoscopio, fornito di una lente illuminata, ingrandisce di circa 10 volte la lesione osservata e, evitando il riflesso della cute, permette di visualizzare gli strati superficiali: nel melanoma l’esame dermatoscopico mostra formazioni pigmentate molto utili alla diagnosi. La mappatura dei nevi che si avvale di tecnologie più sofisticate va riservata solo alle persone che hanno numerosissimi nei: è caratterizzata da una serie di fotografie che vengono ripetute dopo un certo tempo (1 anno): l’eventuale presenza di una nuova lesione può far sospettare un melanoma. Sta di fatto però che la diagnosi va fatta dal dermatologo che, durante la visita, indaga sui rischi personali: famigliarità, ustioni solari da giovani, fototipo chiaro che non abbronza, presenza di numerosi nevi comuni e atipici. La cosa più importante comunque è l’esame della singola lesione che si avvale dello schema A–B-C-D-E. Un segno facile da notare è la D Dimensione; i nei benigni acquisiti hanno un diametro inferiore a 5 mm che equivale al retro di una matita”.
Fonti| Gruppo San Donato, Humanitas