Nel Regno Unito esplodono i casi di scabbia: qual è la situazione in Italia?

Secondo le autorità britanniche, a novembre 2023 l’incidenza dei casi di scabbia era arrivata a 3 casi ogni 100mila abitanti, il doppio della media stagionale. In Italia questa’infezione causata da un piccolo acaro scavatore è in graduale aumento da almeno dieci anni, colpa della scarsa igiene personale unita a sempre più frequenti viaggi in Paesi dove la malattia è più presente ma non rappresenterebbe un problema imminente o urgente.
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Kevin Ben Alì Zinati 4 Gennaio 2024
* ultima modifica il 19/01/2024

Nel Regno Unito si torna a parlare di scabbia, ma per i motivi meno desiderabili. Sì, perché le autorità sanitarie britanniche hanno registrato un forte aumento dei casi su tutto il territorio nazionale.

A partire dal mese di luglio 2023, i medici di base hanno infatti riscontrato un livello di casi di scabbia costantemente superiore alla media degli ultimi 5 anni e alla norma stagionale, specialmente nel nord dell’Inghilterra.

A novembre, l’incidenza era arrivata a 3 casi ogni 100mila abitanti: il doppio della media stagionale.

Un quadro allarmante, al punto che parlando ai microfoni del Guardian diversi esperti l’hanno definita una situazione “da incubo” che rappresenta “una grave minaccia per la salute pubblica”.

A ciò, hanno specificato, andrebbe aggiunta anche una grave carenza di farmaci come permetrina e malathion, i principali composti utilizzati per il trattamento di quest'infezione.

La scabbia fa la sua parte anche in Italia, dove si registra – con contorni meno allarmistici e prepotenti – un graduale aumento di casi da almeno dieci anni a questa parte, probabilmente a causa della diffusione dei viaggi in Paesi dove la malattia è più presente.

Quando senti parlare di scabbia devi pensare a un’infezione cutanea pruriginosa causata da un parassita chiamato Sarcoptes scabiei.

Questo piccolo acaro scavatore vive sulla nostra pelle per mesi, dove si riproducono depositando schiere di uova dalle quali derivano larve che lentamente si fanno strada verso la superficie della pelle, da cui poi si diffondono in altre aree o sulla pelle di altre persone.

La scabbia è molto contagiosa e solitamente viene trasmessa attraverso il contatto pelle contro pelle con una prosa infetta. Per questo, puoi capire che i rapporti sessuali con un individuo contagiato rappresenta una delle modalità di trasmissioni più diffuse e comuni.

I sintomi di quest’infezione, che non sono immediati possono insorgere anche dopo 5/6 settimane, comprendono:

  • prurito intenso
  • orticaria
  • protuberanze sotto la pelle
  • protuberanze simili a brufoli
  • piccole linee in rilievo o scolorite sulla pelle: potrebbero essere le tracce delle tane degli acari

Come si cura la scabbia? Attraverso farmaci a uso topico per eliminare gli acari dalla pelle come unguenti, creme e lozioni. Potrebbero tornare utili anche gli antistaminici o gli antibiotici, che possono aiutare a contrastare l’infezioni che si sviluppano a seguito di graffi continui sulla pelle a causa del prurito.

Prima di curare, tuttavia, è importante prevenire e in questo senso l’unica forma di tutela contro questi acari è una corretta igiene personale.

La sua scarsa applicazione, unita alla sempre più diffusa abitudine a viaggi in paesi ad alto rischio, può infatti favorire l’aumento dei casi di scabbia.

Questo mix di cause, secondo gli esperti, sarebbe alla base del graduale aumento dei casi che da una decina d’anni si registra nel nostro Paese.

L’ultimo segnalato in una scuola elementare di Riccione, infatti, di fatto ha riacceso i riflettori su questa. Che comunque, va ribadito, in Italia non rappresenta per ora un pericolo per la salute pubblica.

Resta, semmai, un altro avversario a cui prestare la massima attenzione.

Fonte | Royal College of General Practioners; Iss

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