Scabbia: come si trasmette e come si cura quest’infezione cutanea

La scabbia è un’infezione cutanea, altamente contagiosa, causata da un acaro che scava nella pelle e deposita proprio lì le sue uova. Benché sia una malattia facilmente curabile, deve essere trattata in fase iniziale, perché tende a diffondersi nelle comunità molto rapidamente, diventando infestante.
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Maria Teresa Gasbarrone 1 Giugno 2023
* ultima modifica il 10/09/2023

La scabbia è un’infezione cutanea molto comune. Non è di solito grave, ma bisogna trattarla rapidamente perché estremamente contagiosa. Il primo sintomo cui prestare attenzione è il prurito.

Si tratta di un’infezione pruriginosa della pelle causata da un parassita, un piccolo acaro scavatore chiamato Sarcoptes scabiei. Non trattati, questi acari microscopici possono vivere sulla tua pelle per mesi. Si riproducono sulla superficie e poi vi si insinuano, depositando le loro uova.

Le uova si schiudono e le larve degli acari si fanno strada verso la superficie della cute, dove maturano e da lì possono diffondersi in altre aree o sulla pelle di altre persone. Il prurito della scabbia deriva dalla reazione allergica del tuo corpo agli acari, alle loro uova e ai loro rifiuti.

La scabbia è molto contagiosa e può diffondersi rapidamente attraverso lo stretto contatto fisico in famiglia, a scuola, in una casa di cura o in prigione, ma anche attraverso gli indumenti. Non serve il contatto intimo.

Come si prende la scabbia

La scabbia è molto contagiosa e di solito il contatto pelle a pelle, quindi toccando una persona infetta, è il modo più rapido per prendere la malattia. Gli acari, però, possono essere diffusi anche attraverso abiti, biancheria da letto o mobilia. Attenzione però che basti sfiorarsi con la pelle di un'altra persona per contrarla.

Quest'infezione infatti si trasmette attraverso un contatto prolungato tra le epidermidi, oppure mediante rapporti sessuali con un'altra persona infetta. Serve un contratto prolungato perché gli acari non possono saltare né volare, questo significa che il contagio può solo avvenire attraverso il contatto diretto con il parassita.

La malattia può colpire chiunque, in qualunque fascia di età, senza distinzione di sesso o etnia, indipendentemente dal livello sociale o dall'igiene. Tuttavia, i viaggi in aree endemiche, le condizioni di promiscuità e lo scarso livello igienico-sanitario rappresentano fattori di rischio.

Sintomi e complicanze della scabbia

I sintomi della scabbia non sono immediati e i tempi di incubazione sono abbastanza lunghi. Da quando l’acaro arriva sulla tua pelle a quando si manifesta l’eruzione possono passare sei settimane, però una volta che il prurito si manifesta il decorso è molto rapido. Fai dunque attenzione ai seguenti sintomi:

  • prurito intenso che peggiora di notte
  • morsi
  • orticaria
  • protuberanze sotto la pelle
  • protuberanze simili a brufoli
  • piccole linee in rilievo o scolorite sulla pelle: potrebbero essere le tracce delle tane degli acari

Dove si manifestano maggiormente? Polso, gomito, ascella, capezzolo, genitali, natiche e tra le dita delle mani e dei piedi.

Nei neonati e nei bambini piccoli, i siti comuni di infestazione di solito includono: cuoio capelluto, palmi delle mani e suole dei piedi.

Le eventuali complicanze della scabbia si limitano quindi all'insorgere di lesioni da grattamento, che però possono complicarsi in seguito a sovrainfezioni batteriche, innescando foruncoli o follicoliti.

Scabbia norvegese o crostosa

La scabbia crostosa o scabbia norvegese è una forma più grave d'infezione spesso associata alla immunosoppressione. Nello specifico questa forma di scabbia tende a colpire le persone anziane o chi soffre di deficit immunologico, come le persone affette da AIDS, cancro o chi è in cura con farmaci immunosoppressori.

Nei soggetti che vengono contagiati da questa forma di scabbia si può presentare anche alopecia ed eosinonofilia.

Diagnosi

La diagnosi della scabbia è abbastanza semplice. Il medico esamina la tua pelle, alla ricerca di segni di acari, comprese le caratteristiche tane, verificando quindi la presenza di lesioni.

Nello specifico uno degli indizi di scabbia sono i cosiddetti "cunicoli", ovvero le piccole lesioni filiformi, tipicamente bianche o grigie, lunghe da pochi mm fino a 10-15 mm, dovute proprio al passaggio degli acari.

Quando il medico individua una tana di acari, può sottoporti a un raschiamento per esaminare una porzione di cute al microscopio. L'esame microscopico può determinare la presenza di acari o delle loro uova.

Cura della scabbia

La cura della scabbia si basa sull’applicazione di farmaci a uso topico per eliminare gli acari dalla pelle. Sono disponibili anche farmaci orali, ma nella maggior parte dei casi sono applicati unguenti, creme e lozioni. Inoltre, potrebbero anche prescriverti degli antistaminici, per controllare il prurito, degli antibiotici, per combattere le infezioni che si sviluppano a seguito di graffi continui sulla pelle (te li puoi provocare grattandoti) e delle creme steroidee per alleviare gonfiore e prurito.

Durante la prima settimana di trattamento, può sembrare che i sintomi peggiorino. Non disperare perché, dopo almeno 7/8 giorni, noterai meno prurito e dovresti essere completamente guarito entro la quarta settimana di trattamento. La pelle che non è guarita entro un mese può ancora essere infestata da acari della scabbia. È importante ricordare che il "prurito post-scabbia" può durare fino a un mese.

Dalla scabbia si guarisce e la guarigione è assicurata se si segue la terapia in modo scrupoloso. Di solito l'applicazione delle pomate dura circa una settimana nei casi più gravi e i bambini possono rientrare a scuola dopo 48 ore di trattamento.

Si può prevenire?

Le uniche indicazioni che puoi mettere in atto per prevenire la scabbia sono quelle di una corretta igiene. È importante non condividere con altre persone asciugamani, lenzuola o biancheria, soprattutto nelle scuole, nei collegi e nelle comunità.

Se invece vuoi prevenire il contagio in un contesto di condivisione con una persona infetta questi consigli potrebbero tornarti utili.

Per prima cosa è consigliato lavare la biancheria da letto e i vestiti almeno a 50 gradi il primo giorno di trattamento. Metti invece ciò che non può essere lavato (tipo il cuscino)  in un sacchetto sigillato per 3 giorni fino alla morte degli acari, possibilmente in garage o sul balcone. Oltre questo tempo infatti gli acari non sopravvivono fuori dalla pelle.

Inoltre, se a essere stato infettato è un bambino molto piccolo, devi evitare che si succhi il medicinale dalle manine o dai piedini, mettendogli dei calzini o dei guanti. Se invece sei tu ad aver preso la scabbia evita di avere rapporti sessuali o uno stretto contatto fisico – quindi anche di condividere biancheria, asciugamani o lenzuola – con altre persone fino a quando non hai completato l'intero ciclo di trattamento.

Fonte | Ospedale Niguarda; Asugi;

(Scritto da Valentina Rorato il 22 ottobre 2020,
modificato da Maria Teresa Gasbarrone il 1 giugno 2023)

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